CAPITOLO 5

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Zulema.

L'auto del Cancelliere esplode e il mio primo pensiero è quello di proteggerla, non so nemmeno perché.

Quando ci guardiamo mi rendo conto che non se lo aspettava minimamente e che tutti i nostri sforzi per evitare un disastro, non sono serviti.

Scoppia l'inferno intorno a noi, la polizia entra in allerta in quanto è stato appena ucciso uno dei politici europei più influenti e questo viene visto per quello che è: un atto di terrorismo.

Riccia inchioda con l'auto a un metro da noi e ci urla agitando le braccia fuori dal finestrino per farsi notare in questo gigantesco caos "Salite! Su! Su! Su!"

Non ci pensiamo un secondo di più, saliamo a bordo e parte in quarta ma, non appena Riccia dà un'occhiata nello specchietto la riconosce "Ma che..?! ..mi voleva sparare!"

"Ti ho salvata.." risponde la bionda alzando lo sguardo al cielo.

Il suo atteggiamento da stronza è solo la ciliegina sulla torta di quello che rappresenta: un brivido di pericolo.

"È vero.." annuisco dándole ragione, in effetti l'ha salvata anche se non sono sicura che fosse intenzionale.

"Solo fortuna!" Protesta Riccia continuando a guidare, non si preoccupa nemmeno di mascherare il suo tono contrariato.

"Questo non la rende una brutta persona.." controbatto io in difesa della bionda "..ora però.." salgo sopra di lei a cavalcioni e la osservo dall'alto, è bella da togliere il fiato e questo ha un duplice significato nel nostro ambiente "..devo perquisirti"

Alza le mani in aria in segno di resa e si mette comoda contro lo schienale in pelle nera della berlina scura "Non ti divertire troppo.." mi sussurra per non farsi sentire da Riccia. Nascondo un sorriso divertito: è quasi fastidioso il suo essere così maledettamente affascinante in ogni cosa che fa e che dice.

Nel semibuio riesco comunque a distinguere nitidamente la sua figura, il suo viso che è qualcosa a cui non riesco ancora ad abituarmi, e a questo vestito che sicuramente ha scelto apposta per distrarre e devo dire che sa proprio come catturare l'attenzione su di lei e non su quello che fa.

Se non altro, potrebbe avere un futuro come ladra.

Le mie mani scorrono sul suo corpo, senza alcuna malizia, intorno alle coscia, lungo la vita e le gambe ma i nostri sguardi di sfida non cedono nemmeno per errore.

È lavoro e responsabilità, tutto qui.

Forse.

"..devi lasciarmi andare" mi dice guardandomi dritta negli occhi.

Riccia controbatte al posto mio "Oh no, non se ne parla!"

Io la osservo, ormai credo di sapere con chi ho a che fare "A Londra credevo fossi sotto copertura, ma non stai esagerando con la parte?" Le chiedo, lei mi sorride complice.

Rivelo così che si perfettamente chi è ma non come si chiama.

Riccia ha gli occhi concentrati sulla strada e le orecchie sulla nostra conversazione "Aspetta, la conosci?!"

"Non ci hanno presentato ufficialmente ma è dell'Intelligence Britannica.. MI6, non è vero?" Chiedo mentre la perquisisco. Le mie mani le accarezzano il corpo mentre lei tiene le sue in aria senza sfiorarmi nemmeno per sbaglio.

"Macarena Ferreiro.." si presenta con quel suo tono sensuale "..e tu Zulema Zahir" trovo un rossetto e alzo un sopracciglio "..E quella tonalità è difficile da trovare" non so perché ma questa frase non credo sia una casualità per questo lo tengo con me.

"Che ci facevi all'opera stasera?" La interrogo.

"A parte uccidere il Cancelliere?" aggiunge Riccia ironica e infastidita.

"Non lo volevo uccidere.. ho solo fatto la mossa. Non è la stessa cosa.." sembra quasi annoiata mentre controbatte alla mia amica, fa questo lavoro da anni o non sarebbe così brava a farlo. La faccio staccare dallo schienale per controllarle la schiena e i capelli che scopro sono morbidissimi "Averti salvata mi ha messo in una posizione particolarmente difficile con gente pericolosa.." avvicina volutamente il viso al mio mentre le mie mani scorrono sul suo corpo solo con l'intenzione di vedere se mi sta nascondendo altro "..mi hanno inviata ad ucciderlo per riconquistare la loro fiducia" il suo essere totalmente rilassata fra le mie mani mi sorprende.

È sicura di sé e non è intimorita.

"Volevi mandarlo in ospedale, perché fosse al sicuro" non glielo chiedo, lo so. Perché è quello che avrei fatto io se fossi stata al suo posto.

"Esattamente come te" controbatte in un sussurro, questo suo sguardo mi sta mettendo a dura prova.

Non so chi è davvero, da dove sia uscita, ma credo che lei sia unica nel suo genere.

Una tale perfezione in una donna soltanto.

"Non le vorrai credere!" Strilla Riccia davanti mentre sterza sulla strada ghiacciata "Allora che mi dici degli altri uomini che erano con lei!?"

Macarena la guarda storto "Intendi quei due idioti?" Rotea gli occhi, è chiaro che il solo pensiero che possa essere collegata a dei principianti le da fastidio "..Posso solo immaginare che fossero delle riserve"

"In caso tu avessi fallito" rispondo annuendo. I nostri occhi sembrano non riuscire a stare distanti a lungo "Uno per uccidere il Cancelliere e l'altro per uccidere te" semplifico in due parole "Un test"

"Il secondo che fallisco.. grazie a te" mi accusa ma non sembra affatto dispiaciuta. Sorrido appena divertita.

"L'autobomba era l'assicurazione" aggiungo.

In ogni caso non avremmo mai potuto evitare questo omicidio.
Questa sera era stata programmata per fare crollare un equilibrio politico, chi guida il Sindacato non avrebbe mai lasciato un compito così delicato nelle mani di una persona soltanto.

Riccia strilla di nuovo "Ci pedinano!" Preme sull'acceleratore e schizza sulla strada. Io e Macarena diamo un'occhiata al dì là del finestrino posteriore e vediamo un SUV nero che ci sta alle calcagna.

Tiro fuori il cellulare e le mostro il disegno che ho fatto di quell'uomo a Londra nel negozio di dischi "Chi è?"

"Abbiamo lo stesso scopo ed io posso aiutarti" mi risponde ma non c'è più divertimento nel suo sguardo ma azione, un'altra sfumatura del suo carattere, è in modalità agente sottocopertura e non è più così rilassata "Se vuoi eliminare il Sindacato, devi farmi scendere.."

"Si avvicinano!" Urla Riccia dando sempre più gas ma in una strada trafficata cittadina è difficile seminare qualcuno.

Macarena mi indica la portiera con lo sguardo "Deve sembrare una fuga, perciò fai quello che vuoi, buttami fuori dall'auto!"

"Dimmi chi è!" Insisto quasi ringhiando, voglio le risposte che certo da mesi.

Ma le uniche risposte sono i proiettili che il SUV ci spara contro, mi butto di lato ed entrambe restiamo giù per proteggerci "Ci sparano! Cambio di programma! Buttala fuori!" Urla Riccia a gran voce mentre tiene la testa bassa.

Macarena mi sussurra guardandomi dritta negli occhi "Hai quello che ti serve per trovarmi"

Alla prima curva, Riccia rallenta un minimo per non andare dritta contro un palazzo. Macarena apre la portiera e si butta fuori bordo, rotolando sul marciapiede.

Mi volto di scatto e vedo il SUV fermarsi da lei, dubito che l'intenzione sia quella di soccorrerla, ma non sono preoccupata perché quella donna sa cavarsela.

"Hanno smesso di seguirci!" Mi informa Riccia riprendendo a guidare più tranquillamente.

"Lo vedo.." controbatto io risistemandomi sul sedile.

"Ma chi è quella?" Domanda stupefatta e sorpresa.

Prendo il suo rossetto e lo osservo, la sua voce riccheggia nei miei pensieri:

Hai quello che ti serve per trovarmi.

"Io.. non ne ho proprio idea"

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