CAPITOLO 9

172 21 36
                                    

Zulema.

Quando riprendo i sensi la prima cosa che vedo sono i capelli color dell'oro bagnati ma lucenti, il suo viso preoccupato e i suoi occhi intensi scrutare con insistenza i miei. Alzo la mano e le sfioro il viso con delicatezza quando lei mi sussurra "Ehi.."

"Ehi.." controbatto mentre le sorrido in modo naturale, automatico, lei appoggia la fronte contro la mia. Sento il suo cuore battere impazzito e il fiato corto, sta cercando in ogni modo di rilassarsi.

Il suo sussurro mi rasserena "Respira, tranquilla, ce la farai.. tra un po' starai bene.." sembra che lo dica a me e a sé stessa.

Mi sento frastornata e poco lucida ma il fatto che sia qui con me mi aiuta.
Quando si stacca, i nostri occhi si rincontrano, mi sta tenendo la mano stretta nella sua e i suoi occhi parlano più di quanto vorrebbe sicuramente ammettere.

Quando metto meglio a fuoco, mi rendo conto che è in intimo.

Deve essersi tolta i vestiti per ridurre l'attrito oppure sono morta.

In ogni caso sono contenta del risultato e in un altro momento probabilmente farei una battuta ad alta voce ma non ne ho proprio le forze.

Onestamente non ho le energie nemmeno per pensare maliziosamente, esce il mio lato più sensibile e anche quello più vulnerabile.

Le accarezzo il viso con dolcezza mentre lei mi sorride.
Anche così, bagnata fradicia e struccata, mi sembra la creatura più bella del Pianeta.

Ci perdiamo negli occhi dell'altra sapendo che c'è qualcosa di poco chiaro tra di noi ma esiste.
È tangibile.
Talmente reale da non riuscire a negarlo.

La voce di Riccia rieccheggia "Visto? Che ti avevo detto? Difficile, ma non impossibile!" Deve poi realizzare quando ci sono andata vicina a rimanerci secca perché il suo tono cambia subito dopo "Che cazzo sta succedendo? Ehi, stai bene?" Io non ho la forza di guardare altro che Macarena, che tiene gli occhi nei miei.

Annuisce appena ed io le sorrido come risposta.

Me lo chiede, senza usare le parole, ed io rispondo: Sto bene.

Riccia si rivolge a Macarena "Okay.. ecco.." le passa dei vestiti asciutti che Macarena prende, e poi la sento aggiungere "..senti.. mi sbagliavo su di te"

Maca le sorride e si allontana.

Riccia mi sorride "Ehi Wonder Woman.. ho preso tutto! Abbiamo il registro.. e siamo a cavallo!" Esclama la mia amica tirando fuori una chiavetta USB "Tu però rischi sempre troppo.."

"A sto giro è tutta colpa tua" aggiungo ridendo con fatica.

Gli attimi seguenti sono frenetici e poco chiari, Macarena con una tuta da moto colpisce Kabila e le sfila la chiavetta USB tra le mani e scappa via di corsa.

Mi riprendo, l'adrenalina mi fa alzare di colpo nonostante i capogiri, afferro Riccia per il colletto e le corriamo dietro.

Macarena sale su una moto da corsa e indossa un casco integrale.

È una maledetta stronza.

Mi rendo conto che non è sola, insieme ci sono altri motociclisti, membri del Sindacato suppongo, ma quando lei mette in moto sgomma e roteando su se stessa li fa cadere tutti a terra prima di filare via.

Prendo riccia e cerchiamo un'auto parcheggiata "Ecco questa!" Indico una berlina, la forzo e l'accendo collegando due fili da sotto il volante.

"Questo lo hai imparato in addestramento?" Chiede Riccia salendo a bordo.

"Ho avuto un'infanzia complicata" rispondo ridendo divertita mentre sfreccio dietro di lei inseguendola.

"Vogliamo soffermarci del perché ci ha tradite?" Chiede lei, domanda che automaticamente mi fa premere ancora di più sull'acceleratore "Magari più tardi.."

BELIEVERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora