CAPITOLO 10

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Macarena.

Ho ricontattato Lane che mi ha dato le coordinate del nostro incontro. Trovo ironico che sia proprio in un cimitero.

Quando arrivo, da sola e senza alcun appoggio, mi rendo conto della situazione tesa che sto per affrontare.

Lane è circondato dai suoi più bravi agenti addestrati.

Vinter mi affronta per primo e con tono autoritario mi ordina "Chiavetta e pistola"

Lo guardo storto e con una certa ironia chiedo "Che c'è, Vinter? Non ti fidi più di me?" Lui sembra irremovibile "D'accordo.." glieli consegno senza opporre resistenza.

Passa l'arma a Lane e la chiavetta al loro informatico che si accerterà del contenuto che troverà perfettamente intatto perché non ho alcuna intenzione di prendermi una pallottola in testa.

Lane si avvicina a me con mani giunte "È tutto perdonato" mi saluta perfino dandomi un bacio sulla guancia, un brivido di disgusto mi percorre la schiena.

"Non è il registro nero?" Chiedo studiandolo con lo sguardo.

"Non hai dato un'occhiata?" Domanda a sua volta.

Annuisco "Certo, ma il file è cifrato"

"Perché ti avrei mentito?" Chiede curioso.

"In modo che io menta a Zahir" rispondo certa.

Ridacchia appena "Non l'avrebbe rubato se avesse saputo cos'era e tu non l'avresti aiutata.."

"Che cosa c'è veramente in quel disco?" È la domanda che mi preme di più dal momento che sono stata io a rubarlo.

Lui mi sorride ma i suoi occhi non lo fanno "Sarò sincero con te quando tu sarai sincera con me" ci incamminiamo da soli mentre lui mi parla "..sappiamo entrambi perché sei tornata, non è così?" Non ho superato il test ed è chiaro ormai che le mie chance sono sempre più ridotte "Sei ancora viva perché credo nel tuo potente ma sto perdendo la pazienza" il suo tono si incrina solamente alla fine "Perché continui a resistere?"

"Se devo essere onesta, sei un terrorista" controbatto senza alcun timore.

Ride scuotendo la testa "Se fosse vero, il terrore sarebbe il mio unico scopo.." si ferma e mi guarda negli occhi "..ma i miei metodi sono più chirurgici"

"Tu uccidi gente innocente" gli ricordo.

"Ho ucciso gente innocente per conto del mio governo e molto altro" ed è quello che faccio anche io ogni giorno "Ho ucciso per mantenere lo stato delle cose.. mentre ora uccido per arrivare a un cambiamento"

"Credo che Zulema Zahir non sarebbe d'accordo" rispondo sfidandolo con lo sguardo.

Lui sorride beffardo "Zulema Zahir è una giocatrice d'azzardo, un giorno la fortuna la abbandonerà.." ma non è oggi e nemmeno domani, non finché io sarò nella sua vita "..e migliaia di innocenti ne pagheranno il prezzo" motivo per cui io non voglio più fare questo lavoro "Chi sarà il cattivo tra noi a quel punto?" È un rettile scaltro e velenoso, non credo sia saggio affrontarlo più del necessario. Rivolge  lo sguardo ai suoi che nel frattempo stanno creando un leggero disordine con il loro borbottare "Che c'è?" Tuona.

"È vuoto!" Esclamano.

No.. non è possibile..

Lo guardo con un leggero panico che mi solletica lo stomaco ma non perdo il mio controllo mentre lui sembra uscire fuori di testa pur mantenendo la sua freddezza.

Mi sfida con lo sguardo e allunga una mano, con l'intenzione di tirarmi uno schiaffo, cambia idea solamente alla fine quando l'appoggia sulla mia guancia in una carezza che non ha niente di dolce e affettuoso "Sono curioso di sapere chi incolparai per quello che succederà.." ringhia.

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