CAPITOLO 13

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Pov Adam

Questa notte è stata magnifica nel vero senso della parola, non ho mai provato niente di simile al dire il vero.

Ho sempre preso queste cose con troppa leggerezza pensando che non fossero importanti questi gesti, visto che a molte ragazze piace essere trattate con arroganza.

Luna fin da subito mi ha colpito il suo modo di fare come quello di una pantera, come me studia le sue prede ma non troppo a fondo perché vuole conoscerle, parlarci sentirli. Stessa cosa con me, inizialmente ad essere onesto volevo solo divertirmi con lei una sera e basta come ho sempre fatto con tutte io usavo loro e loro usavano me.

Sono arrivato a questo punto da quando Megan mi ha fatto vedere una parte di sé che neanche mi aspettavo. Pensavo fosse sincera con me, pensavo mi amasse davvero invece no, tutto il contrario mi ha usato fino all’ultimo venendo a letto con me condividendo la notte abbracciati, anche se lei non pensava a me ma solo al mio amico dell'Inghilterra. 

Però con lei è stato del tutto diverso, questa notte non abbiamo scopato come avrei detto in certe occasioni no, abbiamo fatto l’amore, una cosa molto molto più intima. E alla fine mi ha fatto il regalo più prezioso che potessi desiderare un sorriso, il sorriso più bello del mondo quel sorriso che ha illuminato i miei occhi e fatto sparire i miei demoni.

Ora mi ritrovo nel letto privo di vestiti con Luna avvinghiata a me, anche lei nuda. E io non desidero niente di più anzi vorrei fermare il tempo per farla stare per sempre così.

Dovevo essere finito in un altro mondo con i pensieri perché solo ora mi sono accorto di luna che mi sta guardando con un sorriso dolce in faccia.

<<Buongiorno>> 

<<Buongiorno ricciolina>> si alza di poco per stamparmi un bacio casto sulle labbra.

<<Che ore sono?>> mi giro per vedere l’orologio.

<<Sono le 11:00 del mattino>> non appena capisce ciò che gli ho appena detto balza sul letto sedendosi

<<Le 11:00? Perché non mi hai svegliato?>> avrei dovuto? Penso ma poi lo dico anche ad alta voce.

<<Avrei dovuto?>> è sabato non capisco perché abbia reagito così.

<<Scusami, è che ho perso la cognizione del tempo non mi ricordavo fosse sabato>> la fisso per capire se dice la verità ed è un sì pare molto sincera.

<<Tranquilla, ascoltami pensavo una cosa>>

<<Dimmi>> mi accarezza i capelli e mi beo di quelle attenzioni

<<Mia madre mi ha scritto poco fa, se potevamo andare a fare delle compere per lei.>>

<<Certo!>> sorrido per la sua energia mattutina.

<<Però prima di alzarti mi devi dare un bacio>>

<<Un bacio?>> annuisco così lei si avvicina e mi dà un bacio a stampo ma non fa in tempo a staccarsi che le afferro la nuca rispingendola contro le mie labbra approfondendo il bacio. Non appena siamo a corto di fiato entrambi ci stacchiamo e restiamo a guardarci per un po’.

<<Andiamo?>> domanda

<<Andiamo.>> si alza prima lei con il lenzuolo avvolto intorno al suo corpo per poi indossare qualcosa di mio.

<<Ti dispiace se prendo qualche tuo vestito?>> sorrido di fronte alla sua finta timidezza

<<No, anzi stanno meglio a te che a me>> mi sorride entrando nella cabina armadio.

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