Capitolo 21

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Fabio

Sto aspettando Lucrezia sotto casa sua per portarla a cena fuori in un ristorante di pesce, visto che non mangia carne. Quando mi ha detto che quel ragazzo del pub è il suo migliore amico, mi sono sentito uno stupido. Le ho fatto un' imperdonabile scenata di gelosia per niente. È pur vero che ho notato come la guarda, ovvero come uno che si farebbe volentieri un giretto su di lei, ma ciò non mi autorizza a comportarmi da uomo possessivo. Tra l'altro non lo sono mai stato con nessuna, ma con lei non riesco a comportarmi razionalmente.

Stranamente stasera mi ha permesso di andarla a prendere, di solito preferisce venire con i suoi mezzi. Forse ha paura che la molli su un marciapiede e, prevenuta, si porta la moto o la macchina?
Prima o poi dovrei chiederglielo.

La vedo uscire dal portone fasciata da un tubino nero che le arriva un po' più sopra del ginocchio e dei tacchi argentati che le conferiscono un'aria angelica. Sa essere elegante nella sua semplicità, mi piace questa sua caratteristica.

Appena sale in macchina, le accarezzo una guancia e le lascio un bacio sulle labbra che stasera sembrano più carnose.
<< Cosa ti sei messa sulle labbra?>> le chiedo, sfiorandogliele con il pollice.
<< Un lucida labbra rimpolpante. Ti piace?>>
Mi guarda arrossendo, con i suoi occhi castani e io scuoto la testa divertito dal suo essere impacciata.
<< Sai essere sensuale anche con quest'aria da bimba indifesa. Mi piaci da morire. Mi piace tutto di te: i tuoi capelli liscissimi>> comincio ad elencare, sfiorandole una ciocca.
<< I tuoi occhi da cerbiatto impaurito>> continuo fissandola.
<< Le tue guance che si colorano anche per il più banale dei complimenti >>
Con la mano mi avvicino al suo viso e riprendo ad accarezzarla.
<< La tua bocca dalle labbra sottili, ma del colore delle magnolie>>
<< E poi il tuo corpo: starei ore a venerarlo>>
Scendo con una mano sulle sue gambe, coperte da dei leggerissimi collant neri e le accarezzo un ginocchio. Lucrezia continua ad arrossire e io le faccio un sorriso a trentadue denti.
Quanto la amo questa ragazza!
<< E amo anche questo tuo carattere criptico: ti apri con poche persone, ma quando lo fai, doni l'anima. Forse il tuo essere così timida è la cosa che più mi piace di te>>

Mi fissa con le guance che le vanno a fuoco e mi sorride.
<< Sei un adulatore, lo sai?>>
<< Non l'ho mai negato>>
<< Spero che questa tua dote non la sfoderi con le altre fanciulle>>
<< Gelosa?>> la punzecchio.
<< Mai quanto te!>> mi sorride beffarda.
<< Io sono geloso di te e sai perché?>>
Scuote la testa e io la squadro da capo a piedi, mettendola volutamente a disagio.
<< Tu non comprendi l'effetto che hai sugli uomini. Hai un fisico da urlo, sei magra, ma formosa. Questo tuo essere così indifesa e fragile attira tutti e io ne sono geloso>>
<< Sono una delle tante, il mio corpo non è nulla di che. Sono bassa e castana, ergo, sono come la maggior parte delle ragazze siciliane>>
<< Tu hai poca autostima e ti sottovaluti: dovresti imparare ad apprezzarti di più >> le dico accarezzandole una coscia fino a sfiorarle il bordo del vestito.

Mi dispiace troppo il fatto che nutra poca stima nei suoi confronti. Dovrebbe imparare ad amarsi di più, vorrei che si guardasse allo specchio e dicesse:
"Sono Lucrezia e non ho niente in meno rispetto alle altre ragazze". Perché è davvero così, non solo non deve sentirsi in difetto rispetto alle sue coetanee, ma dovrebbe sentirsi superiore: con il suo volto angelico e pulito, potrebbe stendere chiunque. Non mi spiego il motivo per il quale non sia mai stata fidanzata prima che arrivassi io. Forse la sua timidezza l'ha in qualche modo bloccata, ma vi assicuro che in quanto a bellezza e charme ne ha da vendere.

<< Sei molto più bella di certe tipe che se ne vanno in giro con tre chili di mascara sulle ciglia finte e altrettanti di fondotinta per coprire la loro pelle piena di imperfezioni. Almeno tu, truccandoti poco, riesci a stupire tutti nel momento in cui lo fai. Invece, coloro che si truccano sempre, stupiscono, ma in negativo: prima le vedi tutte acchittate e poi sembrano delle mostriciattole>> faccio una smorfia di disgusto.

Lucrezia, dapprima abbassa lo sguardo sulla mia mano posata sul suo ginocchio e poi si sporge verso di me per baciarmi in maniera tenera, come solo lei è in grado di fare.
<< Grazie Fabio. Nessuno mi aveva mai spronata così tanto a volermi bene. Persino i miei genitori, a volte, mi fanno i soliti discorsi sul fatto che dovrei truccarmi di più ed essere meno angelica>>
<< Tu sei bella così come sei, non dare ascolto alle critiche della gente che non capisce chi sei fino in fondo. Non devi cambiare per nessuno, mai. Ricordati che l'unica persona che devi rendere felice sei tu. L'unica persona che non devi deludere è te stessa>>
<< Ma a volte le critiche fanno male, non sai per quanti anni mi sono sentita sbagliata, in difetto rispetto alle mie coetanee>> mi confessa con voce flebile.

Sentirla così afflitta, mi fa stringere il cuore in una morsa. Se solo potessi, andrei a picchiare uno per uno tutto quelli che si permettono di svalutarla solo perché non è maliziosa come la maggior parte delle donne.

<< Lucri>> la chiamo afferrandole il mento in modo che mi guardi negli occhi << Non devi sentirti mai in difetto, me lo prometti? Anche se sono i tuoi genitori a criticarti, non rendendosi conto che hanno una figlia splendida>>
<< Non è facile>> sussurra con un sospiro.
<< Devi lavorarci un po' su quest'aspetto, ma sono sicuro che prima o poi uscirà questo tuo lato che riuscirà a fregarsene dei giudizi che non hanno ne' testa ne' coda. E poi nascondi una parte cazzuta: fai boxe e guidi la moto. Questo non è da tutte>> dichiaro accennando un sorriso sincero.
<< Sai che ho iniziato boxe per sfogare la rabbia? >> mi racconta ed io la ascolto attentamente.
<< Certe volte tornavo a casa con una rabbia fuori dal normale dopo aver subito i sorrisetti derisori di certi ragazzi che frequentavano il mio stesso liceo e mi veniva una voglia matta di spaccare tutto. Ovviamente i miei genitori non aiutavano, anzi mi davano la colpa perché secondo loro ero troppo chiusa e ingenua e quindi facilmente derisibile>>
<< Ti ripeto: lasciali perdere, lasciali parlare. Tu sei Lucrezia, loro sono loro. Mentre tu salverai vite umane con il tuo lavoro, loro rimarranno nella loro pochezza di spirito e questo vi distinguerà sempre. Tu farai del bene, loro faranno del male e resteranno nel loro marciume>>

Certo, sapere che i suoi genitori le davano la colpa per quello che le accadeva, mi fa andare in bestia, tuttavia già mi aveva accennato del loro difficile rapporto, quindi non ne rimango sorpreso più di tanto.

Le accarezzo una guancia e poi le lascio un altro bacio.
<< Che ne dici di andare? >> le chiedo, visto che siamo sotto casa sua da più di mezz'ora.
Se i suoi genitori ci hanno visti, chissà cos'hanno pensato. Meglio fuggire da qui il prima possibile, non vorrei dovermi ritrovare a fronteggiare suo padre. La cena mi è bastata ed avanzata per il momento.
<< Andiamo, dottore>> mi fa l'occhiolino.
Si siede composta sul sedile, poi si allaccia la cintura e io metto in moto.

Mentre guido, penso che sono stato davvero fortunato a trovarla: Lucrezia è eterea.
Ha la bellezza e la leggiadria di una farfalla.
L'eleganza di una dea e la forza di una pantera.
Il sorriso dolce di una bambina e il cipiglio di un falco quando si arrabbia.
La amo nella sua semplicità e non la lascerò mai andare.
Adesso che l'ho trovata e che sta cominciando ad aprirsi con me, le resterò accanto in ogni istante della sua vita.
Ci sarò sempre per lei, perché è questo che fa chi ama.

Spazio autrice ✍️

Rieccomi qui con un nuovo capitolo.
Come state? Scusatemi per l'assenza, ma non riuscivo a trovare la giusta ispirazione, complice il fatto che la storia ha poche visualizzazioni e questo mi demoralizza. Tuttavia, mi sembra giusto e doveroso continuare a postare per le persone che la apprezzano. Voi siete la mia vera forza 💕
Tra l'altro ho iniziato a postare alcuni capitoli di "Solo noi e il mare", quindi se vi va, potreste seguirmi anche in questa nuova avventura.
Aspetto i vostri commenti e le stelline✨

A presto, Ale 💜

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