9. Sguardi

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Nepto
Io e Dart freniamo i cavalli mentre entriamo nel villaggio. Le case sono organizzate in una disposizione a quadrato attraversata da due larghe strade su ogni lato che, incrociandosi, formano un simbolo simile al diesis musicale. Ad ogni angolo della città sorge una torre dall’aspetto piuttosto resistente, probabilmente eredità dei secoli di guerra. Le case sono realizzate con la tecnica a tronchi sovrapposti tipica delle terre più a Nord del continente.
Diverse persone per le strade si fermano ad guardarci mentre attraversiamo la città.
<Sembrano spaventati> dice Dart osservandoli
<Più che altro nervosi> rispondo <se hanno dovuto chiamare dei magi vuol dire che non era una creatura che credono di poter affrontare da soli>
<Lo pensi davvero?>
<Se Hol ci ha dato questa missione vuol dire che secondo i suoi calcoli possiamo completarla, ma non posso escludere che la situazione potrebbe diventare spinosa>
<Okay> conclude Dart, leggermente più preoccupato di di prima.
Forse ho fatto male a dirgli cosa pensavo.
<Better safe than sorry> sussurra Desiderio e, sinceramente, non posso dargli torto. In questi casi è meglio essere prudenti
<Leghiamo i cavalli e andiamo a parlare con il sindaco?> propongo, indicando una piccola stalla accanto al municipio
Dart annuisce, ancora avvolto nelle sue preoccupazioni.

Il municipio è un grande edificio al centro del villaggio. Appena entriamo veniamo accolti da un maggiordomo <Siete i maghi che sono stati mandati per aiutarci?> Sia io che Nepto annuiamo e gli mostriamo i documenti che ci ha dato Holzegeist. Dopo un veloce controllo seguiamo il maggiordomo che ci conduce in un ufficio, lì ci aspetta il sindaco, un uomo anziano con una folta barba bianca. <Signore, sono arrivati i cacciatori di creature. Vuole che preparo il tè?>
<Sì, grazie Emil. Falli entrare>
La stanza è molto caratteristica, come il resto del villaggio.
<Finalmente siete arrivati, anche se mi aspettavo delle persone un po’ più anziane, almeno avete un po’ di esperienza?> chiede il sindaco con un tono infastidito.
<C’è un altra squadra, composta da cacciatori esperti, ad Aella, noi siamo stati mandati in avanscoperta ad osservare la situazione e raccogliere prove di questa creatura. Quanto alla nostra esperienza, pensa che ci avrebbero mandato da soli se pensavano che non saremmo tornati?> risponde Nepto.
<Oh, una lingua tagliente da classico borioso intellettuale di città> ribatte il sindaco
<Signor sindaco> intervengo, prima che la situazione peggiori <siamo più che formati per questo lavoro e desideriamo aiutare questo villaggio tanto quanto lei. Cercheremo di eliminare la bestia il prima possibile>
Il sindaco risponde con uno sbuffo <Ed ecco anche il tipo che crede di essere bravo con le parole. Più a lungo cercherete e più persone...> il sindaco viene interrotto dall’entrata del maggiordomo col te nella stanza. <Sindaco, Non c’è bisogno di scaldarsi, sono sicuro che questi due gentili cacciatori si occuperanno in fretta della faccenda, non è vero?>
<Certo> confermo io mentre Nepto annuisce
<Ottimo> risponde il il maggiordomo< Allora, il sindaco dovrebbe prima di tutto cercare di aiutarli e poi potrà pensare al resto>
Il sindaco lo fulmina con lo sguardo <Grazie per il consiglio non richiesto, Emil, ora puoi andare>
<Con permesso> dice il maggiordomo, inchinandosi prima di uscire.
<Forza, sedetevi, Non voglio che il te si raffreddi> riprende il sindaco.
<Dunque> riprende Nepto sedendosi <Potrebbe dirci quando e come sono iniziati le sparizioni?>
<Non sono sparizioni sono attacchi>lo corregge il sindaco
<Come scusi?>
<Le persone sono state attaccate da una creatura mostruosa, non sono solo sparite>
<Va bene, quando sono iniziati gli attacchi?>

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