Capitolo 12

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Fay accartocciò l'ennesimo pezzo di carta sbagliato su cui aveva provato - a scrivere ancora volta senza successo - i nomi di Raven e Amelia. Theodore le aveva assegnato il compito di preparare gli inviti per il grande ricevimento che si sarebbe tenuto a Villa Rollins la notte di Capodanno. Aveva da poco scoperto che era usanza dei membri del Sette Bello festeggiare l'anno nuovo tutti insieme, con feste ogni anno più sfarzose, organizzate a turno da ciascuna delle famiglie. Quell'anno toccava ai Rollins, e Theodore aveva deciso di dare il ricevimento migliore degli ultimi anni: sarebbe stato incredibile, un ballo in maschera di cui avrebbero parlato tutti.

Nell'ultimo mese Theo aveva fatto di tutto per farsi perdonare il brutto episodio della sfuriata, e Fay doveva ammettere che c'era riuscito. Certo, lei non ricordava esattamente quanto fosse stato grave lo scoppio d'ira, ma le era rimasto il vago sentore che non fosse stato proprio bellissimo. Eppure nei giorni dopo il ragazzo era stato impeccabile, l'aveva trattata come una principessa tra cene e passeggiate romantiche, regali e gite, pomeriggi di shopping e chiacchierate davanti al camino sino a tarda notte. Finalmente avevano avuto occasione di passare del tempo insieme e conoscersi meglio, e Fay doveva ammettere che più scopriva cose di lui e più sentiva crescere un sentimento profondo.

Sarebbe stato tutto perfetto, se solo non fosse stato per l'umore di Leonard: il ragazzo dai capelli rossi sembrava essere costantemente sotto una nuvola nera che rovinava l'atmosfera romantica in cui Fay era immersa. E come se questo non bastasse, ora ci si mettevano anche quei due, la nuova coppia d'oro che aveva fatto impazzire le riviste di gossip. Come avesse fatto Raven a finire con quella pettegola arrogante di Amelia Thorne, Fay non se lo spiegava proprio.

In verità, se doveva essere sincera, un po' se lo spiegava: lui era un noto donnaiolo, e lei...be', non si poteva certo dire che fosse una brutta donna, anzi. In realtà, a vederli insieme erano proprio una coppia perfetta, e forse era proprio questo che le dava fastidio.

"Basta Fay" si disse, cercando di riscrivere per l'ennesima volta l'invito dei due "Tu hai Theodore su cui concentrarti, cosa te ne frega di quel pomposo, viziato, presuntuoso dongiovanni di Raven Durst?"

Fay sospirò: era di umore altalenante in quei giorni, un momento era emozionata per come si evolvevano le cose con Theo, un attimo dopo era nostalgica e malinconica. Sarà stato il Natale, ormai a pochi giorni di distanza, e il fatto che per la prima volta l'avrebbe passato lontano da casa.

Certo, non erano più le feste felici di una volta, ma nonostante tutto lo avrebbe voluto passare con la sua famiglia. Peccato che erano stati proprio loro a non volerla: purtroppo il padre aveva letto sui giornali che la sua relazione andava a gonfie vele - se così poteva chiamarsi qualsiasi cosa ci fosse tra lei e Theo - e le aveva assolutamente impedito di allontanarsi dal rampollo dei Rollins.

Proprio mentre stava pensando a lui, Theodore comparve dalla porta dopo aver bussato educatamente. Quando vide il suo volto perfetto affacciarsi, il cuore di Fay prese a battere più forte.

« Come procedono gli inviti? » domandò, con un sorriso che avrebbe fatto uscire il sole all'istante anche durante il temporale.

« Sto preparato quello di Raven Durst e Amelia Thorne, direi che non me ne mancano più tanti, la sua famiglia era l'ultima della lista. » Gli sorrise affabile, poi corrugò la fronte mentre un pensiero si affacciava nella sua mente. « Non ti dà fastidio avere quella giornalista ficcanaso in casa tua? » Aveva realizzato solo in quel momento di non aver ancora espresso quel genere di dubbio, né tanto meno l'aveva fatto Theodore.

« Molto, ma non penso che negarle la partecipazione sarebbe una mossa saggia. »

« Be', neanche spalancarle le porte di casa propria e rivelarne i segreti sembra una mossa saggia. »

La Fiera degli Inganni e delle VanitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora