Prologo

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Il vento gelido sferzava le mura della fortezza.

Il ghiaccio avvolgeva la pietra nera rendendola lucida.

Un gruppo di uomini armeggiava con alcune slitte cariche di pacchi e barili. Un altro gruppetto più lontano, a sud del primo, cercò di ormeggiare la vecchia barca rompighiaccio.

Il drappello delle slitte iniziò a finire di montare le tende dell'accampamento. Il cielo, una macchia plumbea e roboante.

Uno di essi si distaccò dal gruppo e avanzò solitario nel vento che montava in bufera.

Un'ombra osservava lontano. Sull'orlo di un balcone diroccato dell'antica torre aspettava.

L'essere seguì il tragitto dell'uomo solitario che incespicava nella neve.

L'uomo arrivò sotto la torre. L'unica reminiscenza di umanità in quella baia congelata.

Riprese fiato, la barba ghiacciata. La bestia di tenebra smaniosa entrò nella sala senza tetto e si fiondò sulle scale.

L'uomo avvolto nel mantello di pelliccia entrò nella torre una sensazione funesta lo attanagliò alla base dei fianchi. Entrando, una parte della torre si sviluppava in un cilindro cavo di pietre nere che saliva fino ad un tetto di legno lavorato e intarsiato. Una scala curva seguiva la parete che veniva interrotta soltanto dai pianerottoli dei tre piani interni della struttura.

L'uomo sorseggiò una bevanda calda per combattere i geloni, poi con molta cautela iniziò a salire le scale. Da sotto al mantello sguainò l'ascia. Il metallo della reliquia prese un colore rovente. Sul tallone dell'ascia apparve una scritta.

Un sogghigno risuonò sotto il cappuccio. Lo spettro si sporse sulle scale per poi svanire nel buio che aumentava attendendo. Fuori la sera lasciò posto alla notte e le nubi plumbee si fecero tempesta.

L'uomo continuò a salire gli enormi scalini di pietra danneggiati dal tempo.

Al primo ballatoio si acquattò e con una capriola entrò dentro la porta ad arco.

Il buio era totale.

Il primo piano della torre puzzava di muffa e marcescenza. L'uomo strinse l'amuleto di Rard, reliquia delle Terre del Vino che aveva al collo. Il buio divenne meno denso e pesante. Un altro ghigno dardeggiò sul volto barbuto dell'uomo. La magia era potente, funzionava.

Osservò alla luce dell'ascia. Per alcuni minuti studiò ogni particolare della stanza. L'ascia passava da una mano all'altra cercando di illuminare ogni angolo. Gli occhi saettarono cercando febbrilmente ma non trovò nulla. Soltanto arredamenti in deperimento e arazzi sbiaditi.

Insoddisfatto tornò verso le scale. Diede un ultimo sguardo alla prima sala affacciata sul ballatoio. Le tenebre trasudavano un pesante fardello. L'uomo si fermò e borbottò parole di una lingua sconosciuta accarezzando la collana. Alcune di esse infransero l'oscurità nefasta. Un incanto che squarciò la tenebra; nessun essere che infestasse il mondo dei vivi avrebbe più potuto nascondersi in quel luogo.

La sala sembrò rasserenarsi. La tenebra divenne solo buio. Continuò la sua salita.

Arrivato al secondo piano della torre esitò. Sopra di lui vi era solo un altro piano poi il cielo in tempesta. Altri borbottii vennero emessi dal suo volto mezzo nascosto. Riprodusse l'incanto e allontanò l'ombra della morte da quel luogo. Un grido soffocato e lugubre arrivò dall'ultimo piano. Negli occhi gli baluginò una luce sinistra, il potere della magia delle reliquie. Salì velocemente gli ultimi gradini e poi annusò l'aria. L'odore della putrefazione gli saltò alle narici. L'ultima stanza. Ciò che cercava era contro ogni probabilità in quelle stanze. Si gettò indietro il cappuccio ed entrò.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 13, 2023 ⏰

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Delle Lande Tetre - I Reami di ombreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora