Capitolo 10 ~ Fuga e CNTRL-Z

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~ SAMUELE ~
Tre ore prima.

Avevo trovato una strega Lunare, la prima dopo cinquant'anni, ed era una novellina. Necessitava di protezione, di addestramento, e per la prima volta da che si avesse memoria non esisteva un altro stregone del suo ordine per insegnarle.

Ne avevo parlato con mia zia, della congrega di Corvi di Napoli, in preda all'entusiasmo del momento. Era stato mio dovere, o così avevo ritenuto. Dopo aver discusso con Alina, la strega solitaria che aveva trasformato un circo in una fortezza e un palcoscenico in un nascondiglio in piena vista, avevo realizzato di aver commesso un errore.

Ratri non era pronta per uscire allo scoperto ed essere esposta agli usi della nostra gente. Non era pronta a un esercito di centinaia di Corvi, che per natura anelavano a un Lunare da seguire... né agli inevitabili attacchi dei Solari, che si sarebbero sentiti minacciati.

"La cosa migliore per lei é che la sua identità non diventi di dominio pubblico." si era raccomandata duramente Alina "Hai svelato ad alcuno il suo nome?"
"Solo a una persona, ma neppure io conoscevo il suo cognome!" avevo ribattuto "Posso convincerla a mantenere il segreto... Ma non credo che avrà il lusso dell'anonimato a lungo."

Non ero il solo stregone in quell'aeroporto. Qualcun altro aveva percepito Ratri, pur senza raggiungerla in tempo, e aveva già sparso la voce: un nuovo Lunare era stato iniziato. Era questione di tempo.

Mia zia purtroppo aveva già raccontato di Ratri a mio cugino, presente con lei durante la telefonata, il che aveva richiesto due spossanti discussioni, al termine delle quali l'avevo spuntata io.
Infine, assicuratomi di non essere seguito, ero ritornato al circo Ivanov, a Milano, solo per scoprire che Ratri era irreperibile: a sentire la locandina sul sito del circo, stava per esibirsi.

A dirla tutta avrei dovuto comprare i biglietti con largo anticipo, ma Luca, il fratello maggiore di Ratri, mi aveva riconosciuto e mi aveva fatto pagare un posto da vip, ancora miracolosamente libero, come uno economico.

"Per chiarire, non è gratitudine. Ratri è lunatica da giorni e sospetto sia perché non le rispondi al telefono! Se scopre che eri qui e ti ho messo alla porta, mi fa a fette!" aveva scherzato il ragazzo.

L'italiano di Luca era migliore di quello di Ratri, ma recava la medesima ombra di accento. Era un ragazzo alto e muscoloso, dai capelli scuri e lunghi raccolti in un codino basso. Due occhi castani e intelligenti e l'incarnato ambrato ne tradivano la stretta parentela.

Eppure, non percepivo il medesimo potere irradiarsi da Luca. Le sue capacità erano ancora latenti, indefinite... Impossibile determinare che genere di mago o stregone fosse, ma di certo non era un Lunare. Non ero lí per questionare il giudizio di Alina, ma mantenere i propri nipoti nel segreto sino oltre i vent'anni...

"Lei farebbe a fette te?" avevo finto di stupirmi "Hai realizzato che peserà sí e no cinquanta chili?"
Lui mi rivolse un sorriso saputo, prima di porgermi il biglietto e indirizzarmi verso gli spalti.
"Mhmm... Cinquanta chili di kung fu, scherma e krav magra! Buono spettacolo... E buona fortuna!"

Convinto di aver capito male, non ebbi modo di indagare, giacché stavo intasando la fila. Trovato il mio posto centrale, scrissi a Ratri, ricevendo con mia sorpresa una risposta immediata, che mi strappò un ampio sorriso.

Lo spettacolo iniziò, rapendomi nella storia che una combinazione di arti circensi raccontava. Una regina malvagia stava tentando di conquistare il mondo e il popolo dei druidi - o così mi parve di capire - contrastava il suo esercito. La battaglia tra bene e male era rappresentata da acrobatiche danze, giochi di luce e volteggi che sfidavano la gravità.
Ratri era la principessa dei druidi e scintillava nell'oscurità, volteggiando sempre più in alto finché il cielo non la rapì.

TENEBRIS - Il canto della LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora