CAPITOLO 16

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Catherine continua a scrivermi ogni giorno, e io non ce la faccio più non so cosa voglia da noi. Sto provando ad ignorarla in ogni modo umanamente possibile ma adesso basta.

Ieri dopo avermi scritto l’ennesimo messaggio ho deciso di rispondergli e gli ho chiesto cosa volesse da me, e io ora mi ritrovo in piedi immobile al centro del salone con le mani che tremano per la risposta che mi ha appena dato.

NUMERO SCONOSCIUTO:

Ma come cosa voglio. Sono tornata per te.

Fisso lo schermo del telefono senza pronunciare parola, ma noto mia zia avvicinarsi lentamente verso di me.

<<Ei scoiattolina mia, vieni qui>> mi prende tra le sue braccia. Stringendomi così forte da farmi ritornare con i piedi a terra.

<<Ascoltami Luna, tua madre non si fermerà davanti a nulla capito?>> nella sua voce traspare nervosismo riesco a percepirlo, e non mi piacerà quello che sta per dire.

<<Tua madre è qui in spagna, ho chiamato il medico e mi ha detto che la sera del tuo compleanno ha dato di matto ribaltando ogni cosa che ci fosse davanti a lei, ha iniziato ad urlare il tuo nome a maledirti. Ha iniziato a dire che non saresti ma dovuta nascere, che sei un errore, e cose di questo tipo. Non sono riusciti a trattenerla ed è scappata dalla clinica, sai quanto Catherine sia brava a nascondere le sue tracce; infatti, non riescono a trovarla ma sanno con certezza che è qui.>>

<<Z-zia i-io ho paura>> balbetto non riuscendo a crederci.

<<Perché? Perché a me zia, cosa gli ho fatto di male?>>

<<Perché tuo padre ti ha amata troppo, e Catherine era gelosa di questa cosa>> la guardo spaesata e confusa. Mio padre lo stesso uomo che ci ha abbandonati mi ha amata?

<<Che cosa stai dicendo zia... Mark ci ha abbandonati>> mia zia scuote la testa.

<<No tesoro lui non vi ha mai abbandonato. Se n’è andato di casa perché pensava che il problema di tutta quella cattiveria di Catherine fosse la sua, tuo padre Luna ti ha donato tutto l’amore che possedeva, e non si è mai pentito della scelta che ha preso. Pensava di proteggerti non poteva sapere cosa fosse successo. Quando ha lasciato la casa ha lasciato anche un pezzo del suo cuore lì con te. Prima che tuo padre cambiasse telefono e numero, riuscì a leggere l’ultimo messaggio che gli inviasti ovvero che Luis era nato, e lui era felice. Ma non poteva sapere che la vostra vita è stata tutt’altro che felice tesoro>>

Sono così confusa, allora mio padre non è mai stato il cattivo della storia.

<<Tutte le favole della buonanotte, tutti i baci, tutte le risate i giochi e scherzi. È sempre stato lui a rendermi felice>> adesso che ci penso bene mi ricordo.

<<Ti è difficile ricordare scoiattolina, perché tu da piccola hai subito un trauma cranico che ti ha portato a dimenticare gli ultimi mesi dopo la tua nascita>>

<<Trauma cranico? Non capisco zia>>

<<Tua m-madre ha provato ad avvelenarti il piatto e ci è riuscita, hai iniziato a soffocare tuo padre non ha fatto in tempo a prenderti che quando sei caduta hai sbattuto in modo violento la testa a terra>>

<<La mamma mi ha avvelenato?>> annuisce con le lacrime agli occhi.

<<Mi dispiace Luna, io non sapevo cosa stessi passando, volevo prendervi fin da subito in affidamento ma pensavo che con vostra madre sareste stati bene. Ma non è andata così.>>

<<E io adesso Luna devo dirti una cosa che non ti piacerà per niente>>

La guardo.

<<Devi affrontare il tuo peggior incubo devi affrontare la persona che ti ha reso così forte, che ti ha reso una donna capito? Non tirarti indietro lei questo vuole da te. Dimostragli quanto sei diventata forte bambina mia, fagli vedere quanto sei felice e che non ti penti di nulla. Dimostragli che lei non sarebbe mai stata in grado di accudirvi>> mi guarda con un sorriso smagliante.

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