Il giorno dopo aver rotto con Sachiko, Naoya andò come promesso a parlare con suo padre.
Dopo aver preso appuntamento si recò nel suo ufficio.
Tokuma lo accolse dicendo "Ho solo 5 minuti. Spero sia importante"
Naoya non si fece intimorire e gli comunicò semplicemente ciò che era andato a dirgli senza tanti giri di parole "Io e Sachiko ci siamo lasciati"
Suo padre lo guardò come se non si aspettasse niente di più da lui e liquidò la questione freddamente "Vedrò di rimediare".
Naoya sentì forte l'impulso di chiedergli come mai suo fratello era un degno partner in affari, tanto da averlo fatto entrare a tutti gli effetti socio dello studio, mentre considerava lui solo capace di portare avanti il nome Ishikawa?
Ancora una volta preferì stare zitto.
Stava per andarsene quando la sua attenzione fu catturata da una foto che non aveva mai notato.
Il suo cuore perse un battito...Tokuma giovane, presumibilmente all'università, era abbracciato ad un ragazzo che era la fotocopia di Akira.
Che cosa significava? Non resistette alla curiosità di chiedere spiegazioni.
Si avvicinò alla foto "Padre chi è il ragazzo con te in questa foto?"
Tokuma stava per dirgli che non aveva tempo, ma appena vide quale stava indicando, il suo sguardo si addolcì e si avvicinò anche lui all'istantanea.
"Kyoji il mio migliore amico. Abbiamo fatto l'università insieme. Era il migliore avvocato di New York"
Tokuma ne parlava con orgoglio e con un'infinita tristezza, così Naoya si sentì autorizzato a chiedere ulteriori spiegazioni.
"Era?"
"Sì, lui e la moglie sono morti 15 anni fa in un tentativo di rapina finito male. Non so se è stata una fatalità o se c'era un mandante."
"Cosa te lo fa pensare?"
Tokuma si avvicinò alla finestra e guardò fuori "Purtroppo è solo una sensazione. Non ho niente per provarlo. Però Kyoji era candidato a sindaco di New York e aveva buonissime possibilità, ma era un uomo troppo integerrimo per quel ruolo...
Appena ho saputo della tragedia sono partito per gli Stati Uniti, per andare a controllare di persona come si fossero svolti i fatti, ma non ho trovato niente... tutto troppo pulito."Naoya avvertì chiaramente la tristezza e il dolore nelle parole del padre e si sentì assalire dagli stessi sentimenti davanti alla possibilità che quel tragico evento riguardasse Akira, così fece la domanda che più di tutti gli premeva "Avevano dei figli?"
"Sì, un maschio della tua stessa età, non ricordo il nome. Ero andato a New York anche per prendermi cura del bambino, per adottarlo, sapevo che non aveva più parenti in vita. Ma una volta arrivato là, mi hanno detto che qualcuno se ne era già occupato, però non mi hanno voluto dire nient'altro. La privacy di un minore è sacrosanta. Non ho più saputo niente."
Naoya era sbalordito, non poteva essere una coincidenza, gli assomigliava troppo per non essere suo figlio, e poi quanti giapponesi biondi con gli occhi blu esistevano?
Lui di Akira non sapeva niente, solo che non aveva più i genitori e che era nato a New York. Davvero troppe coincidenze.
La consapevolezza lo assalì lasciandogli l'amaro in bocca, Tokuma era disposto a prendersi cura del figlio del suo amico.
Si era completamente dimenticato di che persona meravigliosa fosse suo padre, il grande dolore per la morte di sua moglie unita a quella del suo migliore amico, lo aveva cambiato completamente, rendendolo cinico e freddo.
Il destino era proprio imprevedibile, lui e Akira, era certo fosse lui, avevano rischiato di diventare fratelli.
Stava per dire a suo padre di Akira, ma i ricordi di ciò che c'era stato fra loro lo riportarono alla realtà.
Era meglio che suo padre non sapesse niente.
Doveva troncare ogni possibile contatto con lui e farlo incontrare con suo padre lo avrebbe catapultato in pieno nella sua vita e per lui sarebbe stato impossibile dimenticarlo.
Così preferì tenersi quel segreto dentro insieme alla certezza di aver perso per sempre non solo un amico e un amante, ma soprattutto colui che da sempre era destinato a stargli accanto.
Akira nei giorni successivi alla festa aveva evitato Tetsuya come la peste, non per paura che gli chiedesse qualcosa, non era nel suo carattere impicciarsi delle cose altrui, anzi inizialmente aveva pensato di parlargli proprio per spiegargli come stavano realmente le cose, ma perché vedendolo i ricordi e le sensazioni che aveva provato quell'ultima sera con Naoya gli sarebbero piombati addosso come macigni... cose ormai perse per sempre che non avrebbero fatto altro che alimentare ancora di più il suo dolore.
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UNA PIEGA IMPREVISTA (rivista e corretta)
Historia CortaIn un'università grande come quella di Tokyo è praticamente impossibile incontrarsi, ma il destino tesse trame inaspettate per stravolgere la vita di due ragazzi, trasformandoli da rivali per la stessa ragazza in amanti. Akira in quel momento si sen...