Ora di arte

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Hazel

Sono le sette di mattina e sono già pronta per andare in ufficio, siccome c'è molto lavoro da svolgere in ufficio ed ho parecchie tele da preparare; si ho provato ad aprire uno small business, dove vendo le mie opere, siccome non sapevo più dove metterle e faccio anche dipinti su richiesta e devo dire che per ora c'è molta domanda, quindi tutto sommato sta andando bene.

Sono le dieci e la maggior parte del lavoro d'ufficio l'ho fatto, mi rimane di incontrare circa dodici clienti e poi in teoria avrei finito, nel frattempo mi concedo un caffè, per poi tornare all'opera.

Sono le tre di pomeriggio e ci sono stati parecchi imprevisti e complicazioni con un cliente che ha richiesto maggior tempo di lavoro, ma siamo riusciti a sistemare; ho appena finito con l'ultimo cliente della giornata, mi cambio e metto dei vestiti che posso sporcare con i colori; devo disegnare due volti che si intrecciano con l'alba come sfondo il tutto usando la tecnica del puntinismo, mi preparo la postazione e parto a fare piccoli puntini; dopo due ore mi squilla il telefono, mi fermo per rispondere, era Charles:

Telefonata tra Charles ed Hazel

Charles: Ei chèrie ti andrebbe di uscire ?
Hazel: non posso sto facendo un dipinto non saprei per che ora riesco a finire
Charles: per cena passi da me?
Hazel: lo farei volentieri ma non credo di finire in tempo, mi dispiace!
Charles: va bene! non preoccuparti, ci vediamo domani!
Hazel: certo a domani!
Fine!

Mi dispiace avergli detto di no, ma devo assolutamente portarmi avanti con questo dipinto, siccome è uno complesso e ci vuole molto tempo e precisione per farlo, dopo un'ora mi prendo una pausa caffè ed inizio anche ad avere fame, siccome per pranzo ho mangiato solo un misero tramezzino ed ormai sono le sei di sera, quindi è meglio se continui con il lavoro; sono le sei e mezza e sono a metà della prima testa niente male devo dire, sto andando più veloce del previsto; sono le sette e sento bussare alla porta cosa strana siccome, ci dovrei essere solo io e gli addetti alle pulizie, mi fermo a vado ad aprire la porta "Gradisce della pizza!" Esclama Charles entrando, "cosa ci fai qui?" Chiedo perplessa, "mi hai detto che non potevi venire, quindi sono venuto io!"dice sorridendo, "non dovevi" esclamo, "è un piacere passare del tempo con te e poi a casa mi stavo annoiando" emette, avvicino le nostre labbra per poi lasciali un piccolo bacio, prendo una fetta di pizza nel frattempo continuo a creare puntini sulla tela, mentre Charles, mette della musica di sottofondo, "non sei stanca, sei qua dalle sette di questa mattina" chiede incuriosito lui, "dipingere mi rilassa, è dove esprimo meglio me stessa" rispondo, "posso prendere una tela" chiede successivamente lui, "certo" rispondo passandogliene una insieme ad un pennello, dopo un po' si avvicina e mi passa il suo pennello pieno di tempera sulla faccia, così rispondo facendo lo stesso continuiamo così per poi scoppiare a ridere vedendo le nostri volti ma di più vestiti ricoperti di tempera, torniamo ognuno concentrato sulla propria tela, non fiatava neanche una mosca c'era solo la musica di sottofondo che accompagnava il nostro silenzio pieno di sguardi rubati, era bello condividere questa mia passione con lui, cosa che non avevo mai fatto con qualcun altro, di solito dipingevo sempre nella mia camera da sola, ma mai in compagnia di qualcuno devo dire che era strano condividerlo con lui ma allo stesso tempo ero felice che vedesse questa parte di me e il mio piccolo mondo, fatto di colori ed arte e nient'altro; si sono fatte le nove ed io avevo a metà della seconda testa, mentre Charles era super concentrato sulla sua tela, "ti vedo molto concentrato" esclamo io vedendolo con la lingua fuori, "è più difficile di quanto pensassi" risponde lui "perché cosa stai disegnando" chiedo così da poterlo aiutare, poco dopo gira la sua tela verso di me così da potermi permettere di vedere il suo disegno, "due omini stilizzati?" Chiedo io, "si siamo noi due, la prima volta che eravamo solo noi sullo yacht" esaudisce lui, mi avvicino a Charles "si ma non eravamo nudi" dico prima di disegnargli una felpa per entrambi, lui ci aggiunge i capelli, io ci aggiungo Monaco di notte vista dal mare ed insieme disegnamo lo yacht; "ora siamo noi" esclama prima di avvicinare le sue labbra alle mie per poi far ballare all'unisono le nostre lingue, lui mi prende e mi solleva, attorciglio le mie gambe al suo bacino, appoggia la tela sulla scrivania per poi trasportarmi fino al divano nell'angolo  dello studio, si mette sopra di me e incomincia a slacciarmi la salopette per poi sfilarmela completamente, poi passare alla maglia lasciandomi solo intimo, successivamente prende un pennello pieno di tempera e me lo passa lentamente  su tutto il corpo, il contatto della tempera sulla mia pelle mia ha fatto venire piccoli brividi su tutto il corpo, Charles si avvicina al mio seno e fa passare le sue mani delicate dietro la mia schiena così da slacciare i gancetti del reggiseno, una volta tolto mi lascia del piccoli baci fino a lambire i bordi delle mie mutandine, ma prima che mi sfilasse anche quelle inverto le posizioni, incomincio sfilandogli la maglia, poi mi metto il pennello usato da lui in precedenza e me lo metto fra le labbra e gli traccio una linea partendo dall'incavo del collo, poi scendo e gli tolgo la sfilo la cintura, per poi abbassargli i pantaloni, facciamo passare la mia mano attraverso i suoi boxer e prendo in mano il suo membro e con le dita faccio dei movimenti circolari intorno ad esso in prosieguo glielo sfilo per poi prendere il suo membro in bocca, ed inizio a fare avanti ed indietro per tutta la lunghezza, in seguito mi prende il viso e me lo porta difronte al suo per poi far combaciare le nostre lingue "ti voglio  Charles" emetto io, lui si allunga per prendere il preservativo dentro al portafoglio , una volta applicato mi sfilo le mutandine, lui entra in me delicatamente e inizio a dettare il ritmo, dipoi lui ribalta la situazione è mi ritrovo nuovamente sotto, non che questo mi dispiaccia, inizia con spinte più forti, nel mentre cercava le mie labbra per poi scendere e lasciarmi baci per tutto il corpo, per poi risalire "non sai quanto ti abbia desiderato" mi sussurra all'orecchio, gli prendo il volto e infilo la mia lingua fra le sue labbra, per poi concludere con un gemito di piacere da parte di entrambi.

Siccome si era fatto tardi la tela l'avrei continuata il giorno successivo, quindi riordino un po' lo studio per il casinò che avevamo fatto ed una volta finito chiudo a chiave l'ufficio e scendiamo, prendendo le scale, una  volta arrivati all'uscita chiuso anche la porta del palazzo, siccome gli addetti alle pulizie se ne erano già andati da mo; siccome Alec e Celeste non erano in casa, accetto l'invito di Charles, che mi porta a casa sua, una volta entrati, uno alla volta andiamo a farci la doccia, lui mi presta dei suoi pantaloncini corti da usare come pigiama e poi ci mettiamo sul divano a guardare Netflix, Charles sceglie di guardare Friends, "posso chiederti una cosa" esclama lui all'improvviso, "si dimmi" dico, "come hai fatto a sapere che mi fossi lasciato con la mia ex?", "tramite Lewis" rispondo io, mi guarda con uno sguardo come se dovesse dire qualcosa ma alla fine si gira e torna a guardare la televisione, dopo poco mi addormento sul suo bacino mentre lui mi accarezzava i capelli.

Esci dalla mia testa ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora