♦ Sono Felicity Lotner. Ho 16 anni. Ho litigato con la mia migliore amica Lexie, ma non posso perla, voglio fare la pace ♦
Era dalla sera prima che mi preparavo il discorso a memoria. Alla fine era venuto fuori qualcosa come " Lexie mi dispiace di non averti considerato quella sera al cinema , ti prego di perdonarmi ".
Sembrava un banale discorso, di quelli detti così per dire, ma speravo che capisse le mie vere intenzioni.Continuai a torturarmi per tutto il tragitto casa/scuola finchè non vidi l'alto campanile della scuola alzarsi alto dietro la schiera di case che lo precede.
Arrivo in orario, saluto un pò di amici e mi metto a cercare Lexie. Stop. I miei passi si fermano. Il cuore mi balza in gola. La testa fa un capogiro. Non ci credo. Vedere la mia amica che bacia il mio ragazzo è un oltraggio.
Cammino a passo di marcia fino all'entrata della scuola. Ormai i buoni propositi di recuperare la nostra amicizia sono andati in fumo ma non era quello che importava adesso.
Ero furiosa per Dylan. Ero arrabbiata perchè mi aveva illuso dicendo che mi voleva bene, mi aveva dato delle false speranze quando era venuto quella sera, mi aveva oltraggiata baciandomi e abbracciandomi.
Arrivo di fronte svelta, giusto in tempo per vedere la faccia sconvolta di Dylan mentre mi vede avvicinarsi a loro. Sembra sconvolto. Gli tiro uno schiaffo in pieno viso e grido un enorme fanculo in faccia alla mia ex amica.
Poi mi giro di schiena e ritorno da dove sono venuta. Non ho la forza e la pazienza per sopportare quello e un giorno di scuola.
- Hai bisogno di un passaggio?- chiede una voce alla mia destra.
Mi giro e Tyler è lì, a guardarmi, faccia a faccia.-No grazie -mi giro dalla parte opposta ma lui è sempre di fronte a me - Cosa vuoi?- chiedo andando dritta al punto -Solo un passaggio - risponde con quel suo solito labbro alzato. Ecco quello è uno di quei particolari che mi ha fatto innamorare di lui...
- Posso benissimo camminare fino a casa - gli dico guardandolo negli occhi - e poi tu hai lezione dev... - - Oggi non ci vado - mi interrompe.
- Solo un passaggio? - voglio essere sicura che non mi prenda in giro. Lo ha fatto fin troppo
- Solo un passaggio - mi apre la portiera della sua Mercedes nera facendomi segno di entrare.Salgo in macchina ancora titubante, chiudo la portiera e anche Tyler sale al suo posto.
- Per arrivare a casa mia devi...- faccio per dargli indicazioni ma lui mi interrompe con un brusco - So dove abiti-Così fiancheggiamo la strada che di solito faccio a piedi e scendo solo quando la mia casa compare a destra.
-Grazie del passaggio - gli dico chiudendo la portiera. Lui abbassa il finestrino e mi squadra da capo a piedi.-Non ce di che - vedo una certa titubanza nella sua risposta, ma d'altronde non so neanche io perchè ho accettato quello strano passaggio a casa. Mi giro e la macchina sfreccia lungo la strada. Apro la porta di casa con un gesto brusco della mano e cerco i miei genitori. Ovviamente sono andati a lavoro.
Corro di fretta nella mia stanza, lancio lo zaino contro la parete e mi lascio scivolare in quel vortice di tristezza che credevo aver passato. Era come se mi fosse morto un altro parente. Lexie per me è morta. Dylan è morto.
Rimango così, appoggiata all'armadio piangendo fino a che le porte della mia camera non si spalancarono di colpo. Mamma. -Felicity cosa ci fai a casa? Ero a lavoro e Dylan mi chiama da scuola preocupato che ti fosse successo qualcosa! - mi grida tutto d'un fiato.
- Non pronunciare quel nome!- grido e mi alzo da terra, voglio farmi sentire. Il suo sguardo si addolcisce di colpo e le sue gambe si appoggiano a terra, vicino alle mie - Cosa è successo piccola mia?- mi accarezza dolcemente i capelli d io mi accoccolo fra le sue calde braccia
L'ora successiva passò veloce : le raccontati tutto quello che era accaduto in quei giorni e finito sentii di assermi tolta un peso esistenziale. Quando la mamma lasciò la mia stanza erano le 12:50, ora di pranzo.
Mangiammo noi due da sole e finimmo in fretta, sparecchiai e ripulii la tavola. Dopodiché feci i compiti e ritornai in camera.
Passo il pomeriggio in fretta, fra la mia amata musica, qualche disegno e Teen wolf in tv.La sera evitai di mangiare e mi feci cullare da quel sonno profondo, che per giorni era mancato.
L'ennesimo incubo. Questa volta mi trovavo da sola in un'enorme casa, quando ad un tratto le luci si spengono io precipito in un burrone. Sento una mano afferrarmi il braccio, guardo in alto ed è Dylan. Mi tiro sù con tutta la forza che ho e lui mi prende fra le sue braccia. Sta piangendo.
- Scusa Fell, ti prego perdonami - lo guardo e vorrei dirglielo , dirgli che lo perdono, dirgli che è sempre il mio Dylan e che ho dimenticato tutto, ma le parole non escono. Era come se avessi perduto le corde vocali.
Così lo bacio, è un modo alternativo per comunicargli il mio amore. Ma quello non è Dylan. Mi stacco da quella figura e mi ritrovo davanti Tyler. Tyler? Mi do una spinta contro il suo petto e mi allontano da lui
- Felicity Lotner tu provi qualcosa per me - vedo che si avvicina con quel suo sorrisetto compiaciuto.
Io indietreggio -No- non più - grido mentre mi volto.
Corro. Non voglio sentire altre cose dette da una persona spregevole come lui.Mi sveglio in piena notte, sono le 3. Mi asciugo la fronte dal sudore e bevo un bicchiere d'acqua. Quel sogno mi ha distrutta. Faccio per alzarmi ma il sonno me lo impedisce, così mi accasciò nel letto, senza poter combattere la stanchezza.
×
Questo capitolo
è leggermente più corto
diciamo che
mi sono concentrata
sui sentimenti
che prova FelicityHo una domanda per voi:
Preferite Tyler o Dylan? Commentate!
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Stay for me, please
RomanceFelicity Lotner Bella ragazza, lunghi capelli castani, occhi smeraldo e un fisico in forma, la classica adolescente modello. Il suo triste passato è ormai un miraggio, la bambina sperduta e solitaria se nè andata, portando alla luce un'altro suo lat...