"Sicuro di star bene?" chiese premurosamente la Caterina, spingendo faticosamente il carrellino con le medicine.
"Che diavolo le ha preso?" mormorò il Bertoldo massaggiandosi vigorosamente il collo, "poco ci mancava che mi ammazzasse!"
"Ricordi quando ti dicevo che dovevi star zitto sempre, ma ancor più quando non era di umore buono? Ecco. E sì che avresti dovuto saperlo intuire da solo, ormai."
Il fuoco bruciava vivace, e il Bertoldo lo guardava fisso negli occhi.
"Non sono ancora molto bravo, quanto a intuito. Volevo solo aiutare" disse mesto.
"Lo so."
"Sai, non posso fare a meno di domandarmi se sia normale."
"Cosa?" chiese curiosa la volpe, sedendosi.
"Soffrire."
"Ah beh, che domanda. Ovvio che sì."
"Addirittura ovvio?"
"Certo! Guarda, tutte le storie che ti raccontano fin da piccolo non fanno altro che raccontarti della sofferenza e di come potresti alleviarla."
"Non ci avevo pensato."
"È normale. I cuccioli non ci pensano. Per questo gli raccontiamo le storie."
Il Bertoldo tacque. La lapidaria evidenza di quella rivelazione gli riempiva i pensieri, facendogli battere forte il cuore. Si scoprì a pensare tutto quello che dovevano aver passato i suoi durante i lunghi inverni, durante le carestie e la malattia, durante la guerra. Gli sorridevano sempre. Persino papà. Vabbè, non sempre. Spesso. A volte. Insomma, ci siamo capiti.
"Questo vuol dire che sto diventando uomo?"
"Non esageriamo. Non più cucciolo, meglio dire."
"Non ho esattamente chiaro quello che non mi è chiaro" sospirò dopo una lunga pausa, "come diavolo fa quella gattaccia a scuoterla tanto?"
"Vorrei vedere te, se ogni due per tre ti trovassi la Morte che si lecca i baffi all'ingresso di casa tua."
Il Bertoldo si mise a mugugnare pensoso.
"Ho capito. È a questo a cui ti riferisci quando dici che le cose le sfuggono."
"Sì. Come le sfugge il suo controllo sul mondo e le sue leggi, così queste tornano a fare il loro lavoro."
"Ha paura."
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Nel cuore e nella pietra
Fantasy"Sta nascendo, sta nascendo!" Alla cava, il grande Berto posò la mazza e si tolse il fazzoletto dagli occhi, scuotendosi di dosso le schegge e la polvere del granito con le manacce callose. "Sta nascendo?" chiese agitato il gigantesco tagliapietre. ...