Teo si stropicciò la faccia assonnato, guardando Giulia. Lei si affaccendava in cucina, intenta a preparare la colazione. Aveva il pigiama corto con le mucche e le stava meravigliosamente bene. Non poté fare a meno di indugiare con lo sguardo sul seno che affiorava a ogni movimento.
La porta della camera sul fondo si aprì e Lisa attraversò trafelata il corridoio fino alla porta del bagno. Aveva indosso solo un paio di mutandine e una canottiera aderente. Per Teo, così come per molti suoi amici, Lisa Bellini era stata il sogno proibito dell'adolescenza. Vederla girare seminuda per casa era come rivivere certe vecchie fantasie solitarie che lo facevano sentire euforico e colpevole al tempo stesso.
Il cellulare sul tavolo suonò e meccanicamente lo prese e lo portò all'orecchio, distratto da quello che aveva appena visto.
«Dimmi solo quando possiamo incontrarci» disse una voce maschile all'altro capo del telefono prima che potesse aprire bocca. «Sono appena tornato e ho una gran voglia di vederti.»
Perplesso, Teo guardò il cellulare scoprendo che non era il suo. Per errore aveva risposto a quello di Lisa. Nel frattempo il tipo all'altro capo continuava a parlare.
«Un momento solo» lo interruppe e richiamò l'attenzione di Giulia.
«C'è un uomo che cerca Lisa, puoi portarle il telefono?»
Lei prese il telefono dandogli un'occhiataccia per aver risposto, e Teo si strinse nelle spalle costernato. Alla vista del nome sul display l'espressione di Giulia mutò in un modo che non prometteva niente di buono. Rispose lei all'apparecchio. «Sono Giulia, lei non può rispondere adesso, le dirò che hai chiamato.»
Detto questo riattaccò. La porta del bagno si aprì e Lisa uscì in slip e reggiseno. Teo cercò di non fissarla.
«Sono in ritardo mostruoso» annunciò scappando verso la camera. «Giagia prendo la tua bici.»
«Fai pure» rispose Giulia facendo contemporaneamente a lui gesto di tacere. «Vai a prenderti quel lavoro. Te lo meriti!»
Teo attese che fossero nuovamente soli.
«Non le dici della telefonata?»
«Dopo» stabilì Giulia con un tono che non ammetteva repliche. «Ora deve pensare al lavoro e tu invece dovresti tenere le manacce lontane dai telefoni altrui.»
Teo non osò dire niente. Ci teneva a non farla arrabbiare e sapeva che le dinamiche tra le due amiche erano un argomento su cui non doveva mettere bocca.
Alle nove e venti, dopo aver pedalato come una forsennata e aver infranto numerose norme sulla circolazione, Lisa abbandonò la bicicletta di fronte alla vetrata dell'agenzia interinale ed entrò a passo di corsa.
«Sono Lisa Bellini» annaspò cercando di nascondere il fiatone. «Avevo appuntamento alle 9 per un posto da commessa, a partire da settembre.»
La signora al desk le fece cenno di accomodarsi.
«Mi ha chiamata Davide ieri sera» aggiunse. «Ha già mandato il mio curriculum e tutti gli altri documenti.»
Scostando gli occhiali la signora guardò sul monitor del computer, scrisse più volte sulla tastiera e poi si volse verso di lei con uno sguardo che non le piacque affatto.
«Signorina mi spiace, ma il lavoro è stato già assegnato.»
«Ma Davide aveva detto che ero la prima della lista.»
«L'assunzione è stata fatta da un'altra agenzia, il negozio non si era rivolto solo a noi purtroppo.»
«Cazzo!» imprecò Lisa a denti stretti facendo inarcare le sopracciglia della signora.
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Miss Bellini
RomanceMichael Berger è un uomo maturo con una vita ordinata, amante delle regole e del controllo. Il divorzio da Helena turba la sua vita abitudinaria, ma sarà Lisa Bellini a sconvolgerla. Dall'incontro casuale nasce una strana dinamica personale e lavora...