Capitolo 1

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Fabrizio Montagnèr era meglio se restava a casa.
Schiantato sul divano,con i piedi sopra il tavolino e la faccia nel vortice del ventilatore come uno skipper di bolina,a fare fuori birrette gelate e a spararsi,per la sesta volta negli ultimi cinque anni,Lo chiamavano Trinità.In seconda serata,su Rete 4.
Era quella l'idea giusta,poche storie.
E invece eccolo laggiù.In trincea.Proprio non ce l'ha fatta a resistere.Ormai se la gioca,eccitato e ignaro come un imbarcato del Titanic.
Questa è la sua notte,la notte del riscatto,se lo sente.
Non è una questione di orgoglio.
Di più.
A proposito,lei sarà già dentro?
Lo sa che è già dentro.Muore di curiosità,ma non è il momento di perdere la calma.
Un fascio di luce azzurra fiordaliso che solo il Cabiria,il disco club più moderno di Milano,della Lombardia e forse d'Italia,è in grado di generare incide il buio come un bisturi e svela la corona di platani intorno al piazzale di fronte.Ma soprattutto,per un attimo,immortala Montagnèr.È proprio quello laggiù,in fondo al parcheggio,le braccia appollaiate sopra la portiera spalancata della sua Citroen CX25 "Squalo",per mantenere l'equilibrio.
Gira tutto.
Tantissima gente ,bagliori convulsi,suoni imprecisi.
Devi concentrarti su un punto.
Va bene:quella lucina rossa che brilla nel buio in cima al traliccio!
Ancora un attimo...Ok,a posto.
È sudato fradicio come se lo avessero centrato con una secchia d'acqua,i capelli troppo corti gli fanno la testa a missile e quei sette chili in più,spuntati negli ultimi mesi proprio al fotofinish,sono stati una vera carognata.
Non era il momento di svaccare.
Indossa una camicia bianca che gli ha sempre portato fortuna è che rispolvera solo quando il gioco si fa duro.La macchia di sugo(carrettiera) proprio all'altezza del cuore non inficia assolutamente niente.
Decide di guardarsi nello specchietto retrovisore ed è costretto a prendere atto di una scomoda verità:Fabrizio Montagnèr non assomiglia più a Francis Poncharello dei Chips,il suo grande cavallo di battaglia.
Solo il sorriso è rimasto quello del Ponch.
Ma non importa.
Ormai è tornato.
Con quei chiari di luna,le difficili condizioni atmosferiche sono l'ultimo dei suoi pensieri.
Fa troppo caldo a Settima Naviglio,non è possibile!Anche se è mezzanotte spaccata è l'estate è appena cominciata.
Più che caldo,è afa.Trasforma il sudore in colla e impiastriccia tutto.L'impulso di buttarsi sotto la doccia ogni dieci minuti è condiviso da tutti i tremilanovantacinque abitanti di questo paesino ai bordi di Milano.
Montagnèr si accontenterebbe di una fontanella infrattata per sciacquarsi le ascelle...
Il sospiro di un venti
cio rinunciatario non serve assolutamente a niente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 24, 2015 ⏰

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