CAPITOLO 15

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Keira aprì gli occhi e si guardò in giro disorientata. Le ci volle qualche secondo per capire dove si trovava... dove si era addormentata. Rotolò verso il comodino in cerca di un orologio e tirò un sospiro di sollievo rendendosi conto di essersi appisolata per non più di un'ora.

Si mise seduta sul letto e si guardò intorno di nuovo. Fabian non c'era nella stanza e Keira iniziò a pensare che fosse un'abitudine, per lui, sparire dopo aver fatto sesso. Con un lungo sospiro, si alzò dal letto, cercando in giro qualcosa da mettersi addosso... Trovò solo un accappatoio di spugna, appoggiato vicino al bordo del letto.

Questo era un buon segno... Non l'aveva ancora cacciata, come l'altra volta.

"Spero che non sia di qualche sua ex-amante..." borbottò Keira,

Lo prese e poi, andò in bagno a farsi una doccia. Sotto l'acqua calda che accarezzava la sua pelle, Keira iniziò a pensare a quello che era successo. Arrivò ad una semplice conclusione: non sarebbe dovuta andare a letto con lui. La faccenda era già abbastanza complicata senza dover metterci di nuovo di mezzo il sesso.

Ma non ne era affatto pentita. Neanche un po'. Forse non era stato come prima, ma fare sesso con lui era sempre magnifico. Averlo dentro di lei era quello che voleva. Il problema, in realtà, era un altro.

Si era perdutamente innamorata di un uomo bello, intelligente, forte, sensuale, ma che non aveva nessun desiderio di ricambiare il suo amore.

Ed era pure incinta di suo figlio.

Il che significava che sarebbe rimasta legata a lui per sempre... Anche quando lui avrebbe sposato un'altra donna. Che sarebbe diventata la matrigna del suo bambino...

La matrigna... Il solo pensiero la mandava in tilt.

Che pensiero assurdo!

Si sentì assalire dalla nausea e la gravidanza non centrava nulla. Non era sicura di riuscire a tollerare che un'altra donna accudisse suo figlio. Un'altra persona a cui suo figlio avrebbe potuto dire 'mamma'.

"Basta, Kia!" disse a sé stessa. "Smettila o diventerai matta a forza di pensare a queste cose."

Per adesso, aveva bisogno di sentire delle risposte da parte di Fabian. Fece un respiro profondo. Doveva trovarlo e con molta calma, parlare con lui e capire che cosa lo aveva spinto a scappare dalla clinica. Non poteva restare così, senza risposte, senza spiegazioni.

"In fondo, che cosa ho da perdere?" si domandò. "Cosa potrebbe dirmi? Vattene da casa mia?!"

Il ruolo di Fabian il misterioso funzionava di sicuro con certe donzelle del suo passato, ma non con lei. Fece una risatina, poi uscì dalla doccia. Dopo essersi asciugata, si mise addosso l'accappatoio, e andò a cercarlo.

Lo trovò nello studio a pianterreno, davanti alla finestra, le mani in tasca, lo sguardo perso nella notte. Keira lo studiò attentamente per qualche istante, leggermente titubante sul da farsi. Ma doveva sapere per poi capirlo meglio.

"Hai fame, Kia?" le chiese, voltandosi.

Santo cielo, era così bello...

E poi, continuava a chiamarla Kia... Che meraviglia...

Sì, aveva fame di lui, di cibo, di lui...

"Kia?"

"Sì, ho fame, ma prima, desideravo parlare con te," disse con tono fermo, deciso.

Lui fece un respiro profondo, come se sapesse che non c'era modo per girare intorno all'inevitabile. Keira gli si avvicinò, determinata a scoprire quello che stava succedendo con lui. Stavolta non mollerà la presa.

UN ACCORDO MOLTO PERSONALE (4 LIBRO DELLA SERIE "AMORE E POTERE")Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora