Quella notte non fu affatto facile:sia per quello che era successo,sia per il sogno che
fece Flora.
Appena si addormentò si ritrovò nel buio più profondo,voleva svegliarsi ma non ci
riusciva. Il buio era fitto e non se ne vedeva la fine. Poi sentì una voce,sembrava di
una donna ed era stridula e fastidiosa,le diceva:
"Va' da tuo padre! Ha bisogno di te e tu di lui!"
"Chi sei?" Chiedeva la fata,ma la voce continuava:
"Va' da lui,questo potere è troppo grande per te!"
"Ma chi sei?" Domandò Flora.
"Qualcuno a cui devi tutto!"
Flora si svegliò di soprassalto,si sentiva un peso sul petto e faticava a respirare.
Affannata,provò a mantenere la calma e cercò di capire cosa fosse successo.
Era l'alba e il resto della squadra dormiva. Lei rimase seduta sulla
sabbia,riflettendo.
Chi era quella voce? Era la stessa dell'altro sogno...ma cosa voleva da lei e da suo
padre? Chissà dov'era,in quel momento,suo padre. Se stava pensando a lei,e se
stava pensando che gli dispiaceva e che forse sentiva la sua mancanza...Perchè lei
doveva tutto a quella voce? Ma poi,tutto cosa? Il potere? Ma lei non lo aveva chiesto
a nessuno!
Flora non sapeva se parlarne con le sue amiche. Ormai loro sapevano che Aaren era
suo padre,ma Flora era titubante lo stesso. Aveva rivelato la verità alle sue amiche
qualche settimana dopo il suo compleanno,nonostante avesse paura che loro non
l'avrebbero presa bene;purtroppo fu così. Quando l'aveva detto,le sue amiche
l'avevano guardata cupe e diffidenti. La diffidenza era durata per settimane. Loro
credevano,giustamente,anche secondo Flora,che lei potesse schierarsi in qualche
modo dalla parte di Aaren,che avrebbe potuto tradirle. Flora aveva dato ragione
alle sue amiche,in fondo anche lei avrebbe pensato lo stesso. E poi,Aaren era suo
padre,e ormai era diventato il suo punto debole,Flora temeva che avrebbe potuto
sbagliare tentando di fidarsi di lui. Non aveva avuto la stessa fortuna,aveva pensato;
Bloom aveva ritrovato una famiglia e adesso aveva due mamme,due papà,una
sorella ed era diventata una principessa. Flora aveva trovato un padre,che era un
mago malvagio,e aveva un potere difficile da gestire.
Soltanto Brandon l'aveva capita;non l'aveva giudicata e le era stato vicino. Lei si
sentiva libera di parlare solo con lui...quanto le mancava,chissà come stava.
I pensieri di Flora furono interrotti da Aisha che si era svegliata.
"Flora,da quanto tempo sei sveglia?"
"Ehm..da un po'." Flora si rese conto che il sole era già alto. "Tutto bene?"
"Insomma..sai,Alan.." Disse Aisha con aria affranta.
"Già.."
"Forza,svegliamo gli altri:dobbiamo continuare."
Così le due amiche svegliarono gli altri,Flora non disse nulla del suo sogno.
Thoren fece un discorso di incoraggiamento a tutta la squadra,ripetendo ciò che
Flora gli aveva detto il giorno prima. Alan era un eroe,e andava ricordato come tale.
Il morale era ancora basso,ma si concentrarono sulla missione.
Davanti a loro si estendeva il deserto,sembrava interminabile,ma ecco che lo
videro.
"Ragazzi! È il Palazzo! È il Palazzo del Mish-Fahrat!!" Esultò Bloom.
"Sì,è quello! Forza,muoviamoci,ce l'abbiamo quasi fatta!" Disse Tomás.
Con quest'incoraggiamento avanzarono il passo e in breve tempo si ritrovarono a
pochi metri di distanza dal Palazzo.
Mentre camminavano,sentirono la terra tremare.
"L'avete sentito anche voi?" Chiese Tomás.
"Sì..." Rispose Thoren preoccupato.
Non ebbe nemmeno finito di parlare che dalla sabbia uscì un gigantesco serpente. Si
alzò dalla terra ed era altissimo,era davanti a loro e faceva ombra. Sembrava un
cobra,ma era molto più lungo e gigante. Aveva la pelle ricoperta di squame rosse,gli
occhi neri e cattivi ed emetteva sibili con la sua lingua biforcuta;sembrava volesse
dire:È qui la festa? Oh,ecco il buffet!
A quel punto i ragazzi sguainarono le loro spade,le ragazze,che dalla navicella
avevano preso delle armi per precauzione,le loro;Flora aveva un pugnale,Bloom
una spada e Aisha un khopesh. Allora tutti si fiondarono sul serpente gigante ma
dalle sue ferite non usciva che sabbia e si risanavano immediatamente.
"Come facciamo?" Chiese Bloom.
"Ho un'idea!" Disse Flora.
La fata corse verso il serpente,il quale non ci mise molto a capire che era la preda
perfetta.
"Cosa fai?!" Urlò Tomás.
"Non preoccu..".
Non terminò la frase che il serpente le gettò il muso contro,allora lei ci saltò sopra.
Il serpente si alzò e la sua testa era a quota cinque metri. Flora gli conficcò il
pugnale in un occhio. Il serpente cominciò a dimenarsi e Flora cadde ma si
aggrappò alla sua bocca. A quel punto si sollevò e si gettò nella bocca del serpente.
"FLORAA!!!" Gridò Thoren.
Dopo pochi istanti il serpente cominciò a dimenarsi disperatamente,poco dopo
cadde con un grande tonfo e divenne sabbia. Sotto quel gigantesco mucchio di
sabbia c'era Flora accovacciata.
Tomás le porse la mano e lei si alzò. Le sue amiche l'abbracciarono.
"Che spavento ci hai fatto prendere!" Le disse Aisha che,con il khopesh,aveva l'aria
piuttosto minacciosa.
Thoren la guardò torvo,poi,puntandole il dito contro le disse:
"Sei stata un'irresponsabile! Non avevamo idea di cosa sarebbe potuto succedere e
contro cosa stavamo combattendo e tu hai agito senza pensare! Sei stata
fantastica!" Le sorrise.
"Grazie,grazie!" Disse lei scherzando facendo finta di pavoneggiarsi.
"No,comunque sul serio," disse Thoren,"Non farlo mai più,stavolta ti è andata
bene,ma non possiamo sapere cosa ci si presenterà davanti. In questo deserto c'è
ogni sorta di mostro spaventoso. "
"Ha ragione," spiegò Bloom,"Ora mi ricordo,lo lessi una volta:il Deserto del Jihlaka è
abitato da mostri che personificano i suoi attributi."
"Quindi questo era l'indistruttibilità,non si può distruggere la sabbia,quello
dell'altra volta era l'immensità." Ideò Tomás.
"Già.." Disse Nex,che,con un sospiro,aveva unito lo stato d'animo di tutti,ripensando
al mostro che aveva ucciso Alan.
"Ragazzi,ma...non stavamo andando verso il Palazzo?" Chiese Aisha.
"Sì,perc..No!" Sbuffò Tomás.
"Dannazione! Non c'è più,anzi,non c'è mai stato,era solo un'illusione!" Disse Thoren.
"Stupido deserto!" Borbottò Bloom.
"A questo punto,continuiamo verso ovest." Disse Nex.
Così la squadra s'incamminò verso Ponente.
Mentre camminavano Thoren chiese a Flora:
"Come diavolo ti è venuto in mente di gettarti nella bocca del mostro?"
"Ero strasicura che dall'interno ce l'avrei fatta. Una volta Brandon ha fatto lo stesso
con un mostro dalla pelle dura come l'acciaio,si chiamava Dra..Drama..."
"Drastracula."
"Sì,quella! È per metà drago e per metà scorpione."
"Lo so... Sei molto amica di mio cugino?"
"Io?..ehm..sì,siamo buoni amici.."
"Si vede,non gli piace vantarsi e non racconta a tutti i suoi trucchi. Per farmi dire
come avesse sconfitto la Drastracula mi ci volle un secolo!"
"Già,è molto umile,nonostante sappia chi è.." Gli occhi di Flora si persero
completamente nel ricordo di Brandon. Gliel'aveva raccontato qualche mese
prima,una sera.
"Allora,hai capito?" Le aveva detto.
"Sì,ma come faccio ad entrare nel mostro?"
"Ti fai mangiare!"
"E sei poi mi mangia per davvero? Cioè,davvero davvero?.".
"Tu rimani accovacciata nella sua bocca,lui ti inghiottirà e tu rimarrai intatta. A quel
punto lo uccidi e torni accovacciata altrimenti rischi di ferire anche te."
"Okay,ho capito." Aveva risposto annuendo.
"Ma non preoccuparti,non ci sarà bisogno di usare questo trucco perchè io sarò
sempre con te e non permetterò a nessuna Drastracula o altro mostro che sia di
farti del male." Le aveva detto sorridendo.
"Flora?" Le disse Thoren.
"Sì? Oh..scusa..stavo solo..pensando.."
"Me ne sono accorto."
"Sì...ehm..non hai idea di come sia fatto questo Palazzo?"
"L'ho visto soltanto sui libri,è enorme e bellissimo,di mille colori e con grandi
vetrate."
"Dev'essere bello! Ed è disabitato?"
"Lo spero,non ho voglia di combattere con nessuno,soltanto prendere lo Scettro e
andarmene!"
"Già!" Disse lei,ma la sua mente era altrove. Ormai stava pensando a Brandon,e
dopo il sogno che aveva fatto l'altra volta,si domandava come stesse e se fosse
ancora ferito. Non poteva approfittare nemmeno del fatto che Thoren era suo
cugino perchè nel deserto le notizie non arrivavano neanche a lui.
"Flora?"
"Sì? Oh scusa,l'ho fatto ancora,vero?"
"Sì,vorrei tanto sapere cosa ti passa per la mente!"
"Niente,tante cose.."
"Niente o tante cose?".
"Tanto niente,va bene così?"
"Sì,ha senso!" Rise lui.
Lei sorrise.
"Comunque,volevo dirti..."
"Si?"
"Quando finiamo con questa storia,posso portarti a fare un giro? Magari qualche
sera.."
"Thoren,te l'ho già detto.."
"Ma perchè? Ti divertiresti con me!"
"Non ne dubito,ma veramente,non posso,il fatto è che sono già impegnata."
"Oh...scusa,non lo sapevo."
"Non preoccuparti,sono io che non te l'ho detto."
"E chi è?"
"Un ragazzo."
"Ma dai? E qui fa caldo...Chi è?"
"Sei un impiccione,lo sai?"
"Non è che sono impiccione,solo vorrei capire chi è questo tipo tanto fortunato! E
quanto mi ci vorrebbe per farti cambiare idea!"
"Tanto,ti ci vorrebbe tanto,anzi,credo che non ci riuscirai mai!"
"Accidenti,questo tipo deve avere charm..." Disse Thoren con una finta aria pensierosa.
"Sì,ce l'ha."
"Cattiva!" Le disse scherzando,lei gli fece una smorfia.
Il sole calava e la squadra continuava a camminare verso il tramonto,sperando ad
ogni passo,di raggiungere la loro mèta in quell'interminabile deserto.
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Infinity Love 2. - Il Potere Del Ricordo.
FanfictionSeconda Storia del Ciclo: Infinity Love. P.s. Ricordo a tutti i lettori/lettrici che questa storia non è di mia invenzione, ma mi è stata gentilmente prestata dalla sua autrice: @Florafairy7 che vi invito a seguire e a leggere le sue storie, che mi...