Capitolo 22. Un bacio mordi e fuggi .

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Tamara quella sera non riusciva a distogliere lo sguardo da Brandon e Daniel se
n'era accorto. Per questo la chiamò in disparte:
"Che ti sta succedendo?" Le chiese.
"A me? Niente."
"Andiamo Tamara,guarda che me ne sono accorto!"
"Di cosa?"
"Che ti piace Max!"
"Ma cosa dici? Sei impazzito?!"
"No,non sono impazzito,e lo sai bene!"
"Daniel...ti stai sbagliando! Ma anche se fosse? Quale sarebbe il problema?"
"Sarebbe che...be',non sappiamo niente di lui.."
"Neanche lui sa niente di lui."
"Appunto! E se fosse un ladro,o peggio,un assassino!"
"Eh va be' dai!"
"Ok,forse sto esagerando,ma il punto è che.."
"...Che Max è un bravo ragazzo e non ci farà del male!"
"Ma ti piace?"
"Ancora? Ti ho detto di no!" Disse abbassando lo sguardo.
Daniel non ne fu convinto ma lasciò scorrere.
Era sera tardi e i ragazzi stavano seduti attorno al fuoco. Adam disse:
"Allora,Max,ti è venuto in mente qualcosa?"
"No,non ricordo assolutamente niente!" Rispose frustrato.
"Be' Max,non è un problema." Disse Tamara,"Voglio dire,magari potresti rimanere
con noi,cioè.."
"Tamara ha ragione," Disse Ivan,"ormai fai parte del nostro gruppo e anche se non
ricordassi niente per noi sarai sempre Max."
"Wow,grazie ragazzi!" Disse Brandon.
Tamara sorrise.
Mentre chiacchieravano videro delle strane luci nel cielo.
"Ma cosa succede?" Chiese Brandon.
"Venite!" Disse Tamara incoraggiando i ragazzi a nascondersi dietro a dei cespugli.
"Sono fuochi d'artificio?" Chiese Adam.
"No..." Rispose Tamara.
"E cos..."
"Shh!"
I ragazzi riamsero a guardare il cielo:scintille di color rosa,verde e gialle
esplodevano attorno a una luce quasi fosse una stella,si muoveva
velocemente,poi,scese di quota e risalì. Rimase un momento ferma. Poi se ne andò.
I ragazzi tornarono seduti.
"Che cos'era?" Chiese Adam.
Tamara rimase un attimo in silenzio,poi disse:
"Era una fata."
"Wow!" Esclamò Adam.
"Allora stava lanciando incantesimi?" Domandò Ivan.
"Sì,è probabile. E quello scintillio erano le sue ali."
"Wow,che forza!" Disse Adam.
Tamara gli lanciò un'occhiataccia.
"Okay,sto zitto!" Disse Adam.
Brandon continuava a guardare il cielo.
"Max,è tutto a posto?" Chiese Tamara.
Lui,senza distogliere lo sguardo dal cielo notturno,disse:
"Sì,sì va tutto bene."
"Allora,si mangia?" Domandò Ivan.
"Sì,andiamo." Disse Tamara.
La ragazza si avvicinò alla bisaccia e ci frugò dentro.
"Ragazzi,abbiamo un problema."
"Non me lo dire!" Disse Ivan.
"Te lo dico! Non abbiamo più cibo!"
"No,non è possibile!" Disse Adam.
"Ci siamo fatti male i conti dopo che quei banditi ci hanno derubato!" Disse Tamara.
Tutti guardarono Adam.
"Che c'è? Non posso mica pensare a tutto io?!"
"Che si fa?" Chiese Daniel.
"Magari,più avanti potremmo trovare una locanda.." Iniziò Tamara
"Senza soldi?" Chiese Ivan sarcastico.
"Chi dice che pagheremo?"
I ragazzi si guardarono e sorrisero.
"Voi siete matti!" Esclamò Brandon.
Così,senza pensarci due volte,i ragazzi presero le loro cose,Bez e si misero in
cammino. Furono fortunati poichè,dopo cinque minuti,trovarono una locanda
aperta.
"Wow Tamara,te lo sentivi?" Chiese Daniel.
"Che vuoi farci,sesto senso femminile!"
Fermarono Bez di fuori ed entrarono.
"Mi raccomando," disse Ivan,"Non diamo nell'occhio."
Si sedettero e ordinarono da mangiare. Mangiarono e bevvero finchè non ne
potevano più.
"Da quanto non mangiavo così!" Esclamò Adam soddisfatto.
Rimasero lì seduti per un po' e nel tavolo di fianco a loro cominciò una discussione:
"Per me sono stati bravi!" Disse un uomo grasso con i capelli folti e la barba.
"Io dico che ci hanno messo troppo,vedete quante persone hanno perso casa!"
Ribatté un uomo più magro e senza capelli.
"E poi un ragazzo non ce l'ha fatta!" Disse un altro uomo basso e grasso.
"Scusate..."Inziò Ivan.
"Oh ma fatti i fatti tuoi!" Mormorò Tamara.
"...Scusate,ma di cosa state parlando?"
"Eh,ragazzo," Disse l'uomo grasso con la barba,"su Marbourne le acque si sono
ritirate grazie all'aiuto di certi ragazzi,e c'erano anche tre fate,o erano due?"
"No,Phil,erano quattro." Lo corresse l'uomo magro.
"Ma cosa dite sciocchi,erano tre!" Li rimproverò l'uomo basso e grasso.
"E come hanno fatto?" Chiese Adam.
"Sono andati nel deserto e hanno preso l'ampolla d'argento!" Disse l'uomo che si
chiamava Phil.
"No,hanno preso la ghirlanda di vetro!" Disse l'uomo magro.
"No,hanno preso lo Scettro d'Oro." Disse l'uomo grasso.
"Wow!" Disse Ivan.
"Niente di che!" Disse Tamara.
"Hanno portato molto prestigio ad Alfea!" Disse Phil.
"Ma per favore!" Sbottò Tamara irritata.
"Che c'è,signorina,credi di poter fare di meglio?" Chiese l'uomo grasso.
"Forse sì,le fate si credono migliori di tutti!" Disse Tamara alzando la voce.
"Sei un'insolente,signorina!" Disse l'uomo grasso visibilmente infastidito,forse
anche perchè aveva bevuto.
"Meglio insolente che presuntuosa." Disse Tamara alzandosi,l'uomo si alzò si
avvicinò,e le disse puntandole il dito:
"Le fate proteggono la Dimensione Magica,dovresti ringraziarle!"
"E per cosa? Il mio villaggio è stato distrutto! Vecchio stupido!"
L'uomo si arrabbiò sul serio e fece per darle uno schiaffo ma Brandon intervenne
bloccandogli il braccio.
"Hey amico,giù le mani!"
"E tu perchè ti intrometti? Le ragazze come lei hanno bisogno di una bella
strigliata!"
Brandon lo prese per la maglia e disse:
"Non ti azzardare a toccarla!"
"Cos'è vuoi fare a botte?"
Si creò confusione e il cameriere si avvicinò:
"Hey calma,cal..oh,ma voi avete avuto il conto,dove sono i soldi?"
I ragazzi si guardarono e si capirono al volo.
"È ora di andare!" Disse Ivan.
"Questo è perchè non dovevamo dare nell'occhio!" Esclamò Daniel.
I ragazzi in quattro e quattr'otto uscirono dalla locanda inseguiti dal
cameriere,slegarono Bez e Adam saltò su,gli altri gli corsero dietro. Il cameriere si
fermò capendo che in fondo non ne valeva la pena e l'uomo grasso disse:" Hey
Phil,cosa ne dici di una partita a carte?"
I ragazzi corsero più veloce che poterono e si fermarono solo dopo che fossero stati
certi di essere lontani.
Quando si fermarono scoppiarono a ridere,davvero,non riuscivano a fermarsi. Dopo
un breve resoconto decisero di coricarsi.
Tamara chiamò Brandon in disparte e gli disse:
"Hey,Max,grazie per avermi difesa,prima."
"Ma dai,non c'è ne bisogno." Disse lui sorridendo.
Lei si guardò attorno,i ragazzi si erano già coricati,allora prese Brandon per la
maglietta e lo tirò a sé,così lo baciò.
Poi lei si scostò,lui non sapeva cosa dire,e lei disse:
"Buonanotte."
E se ne andò.
Lui rimase fermo per un attimo cercando di dire qualcosa,anche se in ritardo,ma
non ci riuscì,ed andò a dormire.
Quella notte Brandon non la trascorse tranquillamente,sognò tanta confusione e
non sapeva dove si trovava e nella sua mente rimbombava quel nome:Alfea.
Si svegliò un po' sconvolto,gli altri erano già svegli.
"Max,che succede?" Chiese Ivan.
"Cosa sapete di Alfea?" Chiese lui.
I ragazzi si guardarono. Tamara era a pochi metri riordinando alcune cose e disse
fredda:
"È un college per fate,perchè?"
"Credo di dover andare lì." Disse Brandon deciso.

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