La missione

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"Ecco il piano: Allison è una studentessa, quindi possiamo mandare Luna sotto copertura come una di esse, fingendo che sia una nuova arrivata proprio nella sua classe" spiegò Ura
"Ma come facciamo a far si che io sia proprio nella sua classe?"
"Tranquilli, a questo ci pensiamo noi" disse Wais guardando Alleàs.
"Mi introfulerò a scuola con le sembianze di una professoressa, entrerò nell'ufficio del preside e lo intratterrò fino a che..."
"Io non entrerò dalla finestra, e proprio mentre il signor preside parlerà di... qualcosa con Wais, professoressa a caso a cui prenderà le sembianze" recita alzando e abbassando indice e medio delle mani, in segno di virgolette  "Ci scambieremo di posto e lo ipnotizzerò" finì la frase Alleàs.
"E la faremo iscrivere nella classe della ragazza, farà tutto da solo, non dobbiamo preoccuparci"
"Aspetta, aspetta, aspetta. Da quando Alleàs sa ipnotizzare?!" chiese Luna mentalmente ferma alla frase 'e lo ipnotizzerò'.
"Ci sono molte cose che non sai di me" e a quel punto come dimostrazione si voltò verso Naoh, preso a maneggiare col computer illuminato davanti a lui, che dopo essersi accorto degli occhi puntati addosso un po' a disagio prese a guardar male Alleàs che spalancò gli occhi e le spirali che giravano nei suoi occhi ipnotizzarono subito l'amico blu. Dopo qualche secondo in cui Alleàs era psicologicamente molto concentrato nel raggiungere la mente di Naoh, egli cominciò a comportarsi come una gallina, agitando le braccia piegate e a chiocciare senza sosta.
Alleàs scoppiò a ridere soddisfatto, con perfino le lacrime agli occhi! Ma poi il suo sguardo incrociò quello di Ura, che lo guardava con le braccia incrociate e lo sguardo da "smettila Alleàs" (il che capitava spesso, conosceva bene quello sguardo, aveva il nome 'Alleàs' scritto sopra) dunque reprimendo tutto il divertimento, mettendo il broncio lo risvegliò con un semplice schiocco di dita.
Naoh si risvegliò confuso, sotto lo sguardo beffardo di Alleàs.
"E poi, cosa faccio?"
"Qualsiasi indizio che potrebbe indicare l'aver ereditato i doni, ce lo dovrai riferire. Intesi?"
"Certo" affermò lei convinta.
Tutto era pronto, tutti avevano in mente il piano e sapevano benissimo ogni step da affrontare. Ora serviva solo metterlo in atto.
"Partiremo domani al sorgere del pianeta rosso, dormirete qua, al Tempio" annunciò Ura.
"A-a-a, io dormo solo sulla mia nave. Da nessun'altra parte" si rifiutava Alleàs.
"Dormite dove volete. Per quanto mi riguarda anche sul tavolo di questa sala, non mi fa molta differenza. Ma comunque ci sono delle camere da letto al piano superiore, ecco le chiavi"
Naoh guardò la chiave che gli era stata consegnata in mano, per lui era molto primitiva, quasi non si ricordava come usarla dato che nel suo pianeta ogni ingresso si apre con scansione oculare, o pass digitali ad ologrammi.
Anche Luna era stranita da quella chiave: era molto grande e pesante, piena di rilievi decorativi. Anche a lei sembrò antica. Daltronde il Tempio Ametista è effettivamente molto antico, aveva ospitato in passato perfino i primi discendenti degli Dei.
Le camera era molto grande, il letto aveva una struttura altissima a cui erano appese delle tende di un tessuto lilla sottilissimo. Ogni mobile, ogni quadro, ogni cosa era raffinato e rigorosamente di tutte le tonalità del viola. Alla parete della camera, vicino al letto, c'era una finestra contornata da una cornice bianca, piena di ghirigori in marmo, come anche le ante. Le aprì, l'aria fresca della sera le riempì i polmoni. Prese una bella boccata d'aria. Da lì riusciva a vedere tutte le mille stelle che splendevano quella sera. Tanti puntini luminosi, molti più di quelli che si vedono normalmente sulla Terra. Erano bellissime, e lei si sentì collegata a loro. Ne sentiva l'essenza. Riusciva a collegarsi al loro presente, che non è il presente di chi le osserva ad anni luce di distanza. Era tutto così... soave.

La mattina dopo, il primo ad alzarsi fu ovviamente Ura, che trovò, con suo stupore, Alleàs spaparanzato sul tavolo della sala principale, con le Monster Crock, patatine rotonde e verdi, sparse per il tavolo, nel pacchetto aperto e le briciole verde radioattivo ai lati della sua bocca. Rigorosamente aperta aggiungo. Dormiva in una posizione strana: tutto sdraiato con le gambe distanti tra loro, le braccia piegate uno verso di cui una con la mano in bocca. Non proprio una bella immagine, ecco.
"Alleàs" pronunciò ad alta voce Ura, ma non si mosse di una virgola.
"ALEÀS" ripeté più forte, ed ecco che un po' confuso si rialzò di scatto.
"Ehi Ura... buongiorno..." gli augurò ancora assonnato.
Il capo ordinò di sistemare il casino che aveva fatto e di darsi una sistemata per l'inizio della missione, se no il preside si sarebbe spaventato ancor prima di essere ipnotizzato.
Quando tutti furono svegli, si sistemarono sul tavolo di ametista come il giorno prima, esattamente nei posti che ancora al sorgere dell'universo gli Dei avevano scelto.
"È tutto pronto? Ricordate tutti il piano?"
"Tranquillo Naoh, sappiamo anche noi ricordare un semplice piano" gli sbatté in faccia Alleàs. Come al solito. E Ura affermò: "Perfetto, allora, iniziamo".

Allison, Alla Scoperta Del Tempo - I DiscendentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora