Capitolo Tre Extra - Damiano Nardin

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L'aveva tradita.

Quel pariolino figlio di puttana si era permesso di tradirla.

Ma come cazzo di fa ad avere l'onore che una come Coraline decida di essere la tua ragazza e tradirla?

Vedere l'espressione delusa e ferita sul viso di lei mi aveva fatto ribollire il sangue nelle vene. Se non avesse reagito subito, come una cazzo di dea della guerra, mortificando quel coglione e la sua amichetta, probabilmente avrei spaccato la faccia a Nicolò.

Quando li avevo visti scendere dal piano di sopra avevo subito capito che non avevano fatto sesso, o forse l'aveva scopata così male da farle spuntare quello sguardo corrucciato.

E poi ci si era messo anche Lorenzo.

Giuro che non avevo idea se fossi più incazzato con Nicolò o con il mio migliore amico. Qualche giorno prima avevo detto a Lorenzo che magari poteva scegliere la riccia e smetterla di fare il coglione con entrambe. Lui aveva detto di aver capito, ma non sembrava visto che aveva giocato con lei a Fifa accettando la sfida di togliersi un indumento a ogni partita persa.

E poi, quando si era scoperto del tradimento di Nicolò, Coraline, per provocare il suo ormai ex ragazzo, aveva proposto a Lorenzo di andare a casa sua e lui senza battere ciglio aveva detto di sì.

Non potevo biasimarlo, come si faceva a dire di no a una come lei?

A meno che il tuo migliore amico non ti avesse fatto capire che gli piaceva, e anche parecchio.

Lorenzo aprì la porta della mia stanza senza neanche bussare. Lo degnai di un semplice sguardo e tornai a fissare il soffitto.

«Oh» esordì lui, il suono era più un grugnito. «Hai perso il telefono?»

«Che cazzo vuoi?» risposi scontroso.

Lui poggiò il fondoschiena nel mobile accanto a letto e si accese una sigaretta. «Ma che cazzo hai, si può sapere?»

«Non credevo di essermi fatto la fidanzata.» Mi sollevai a sedere e presi anche io una sigaretta, sperando che la nicotina mi calmasse almeno un po'.

«Damià, dimmi cosa hai e non girarci intorno come al solito, è ancora troppo presto per riuscire a leggerti nel pensiero.»

Lo guardai, aveva preso il cellulare e stava leggendo qualcosa.

«Non ce la facevi proprio, vero?» sbottai.

Lui alzò gli occhi dallo schermo. «Ma di che parli?»

Sbuffai irritato, odiavo esternare i miei pensieri, o i miei sentimenti, ma mi rendevo conto che era colpa del mio atteggiamento se mi trovavo in quelle situazione. «Di Coraline» finalmente lo ammisi. «Non ce la facevi proprio? Dovevi scopartela per forza?»

Lui non lo negò, posò il telefono nella tasca dei jeans e fece due tiri di sigaretta. «Ti piace?»

Mi alzai come una furia e spensi la sigaretta praticamente sana nel posacenere del comodino. «Ma sei serio?» chiesi, la mia voce una lama, io non urlavo, mai. «Te lo avevo detto, ma tu non ce la fai a tenerlo nei pantaloni!»

«Damiano, tu mi hai detto che ti piaceva, sì, ma a chi non piace una così?» affermò con calma. «Non ci hai minimamente provato, all'inizio ci ho provato per spronarti, ma tu continui a lanciarle solo sguardi, pensavo avessi perso interesse, e non mi hai fermato quando stavo per portarla da me...»

«Hai finito?» lo interruppi. «Ammetti di essere stato uno stronzo come tuo solito, non sarebbe la prima volta che ti fai una nonostante sai che piace a me.»

Consideravo Lorenzo come il fratello che non avevo mai avuto. Un fratello non di sangue, ma per scelta. Ma a volte sapeva farmi incazzare come nessun altro.

«Dobbiamo litigare per una ragazza?» anche lui si iniziò ad agitare, si passò una mano tra i capelli.

«Non è quello il punto, e lo sai.» Mi accasciai di nuovo sul letto.

Odiavo litigare con lui.

«Senti, mi dispiace» disse dopo qualche minuto di silenzio. «Potevo evitare, come tu potevi essere chiaro, non l'avrei guardato se mi avessi detto chiaramente che ti piaceva così tanto.» Si avvicinò per spegnere la sigaretta nel posacenere. «Se è quello che vuoi, la chiuderò subito con lei.» Poggiò una mano sulla mia spalla. «Ma devi dirmelo, Damiano. Sono il tuo cazzo di fratello, non puoi tenerti tutto dentro anche con me.»

«Mi piace» ammisi liberandomi da un peso. «Ci avrò parlato quattro volte in croce, ma mi piace troppo, non so neanche spiegartelo.» Misi i gomiti sulle ginocchia e affondai le mani tra i capelli. «Mi sento un coglione.»

Lorenzo non disse niente per qualche istante, poi parlò con un tono più addolcito. «Le dirò che finisce qui, rimaniamo solo amici.»

Mi limitai a guardarlo e ad annuire.

Solo che adesso dovevo trovare il coraggio di provarci con lei, seriamente.

Non avevo mai avuto problemi con le ragazze, ma Coraline De Angelis mi metteva una certa soggezione. E forse era anche questo ad attrarmi così tanto di lei.

Spazio autrice ✨

Buongiorno readers del mio cuore ❤️

Sì, lo so, il capitolo è piccolo, ma importante per capire i dietro le quinte del motivo vero per cui Lorenzo e Coraline hanno smesso di frequentarsi in quel senso 👀

Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo e se vi è piaciuto lasciate una stellina ✨

Ci vediamo venerdì con il quarto capitolo extra di Damiano 😎

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