十八 Jū Hachi 18

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Non sentivo più nulla. Il dolore era sparito. I loro denti affondavano nella mia carne, macchiata dal mio stesso sangue.
Vedevo tutto offuscato, ma i loro volti sporchi di rosso risaltavano ai miei occhi.
La mia morte era arrivata.
Era sempre stato il mio desiderio dopotutto, eppure ora, in questo momento non lo volevo.
Avevo visto un futuro con Sanemi, una vista da umana al suo fianco.
Eppure, ero lì, inerme e vittima degli stessi mostri che mi avevano resa tale. Mordevamo ogni parte del mio corpo, passavano dalle braccia alle gambe, fino al collo, ovunque.
Non ero più io, nessuno avrebbe potuta riconoscermi in queste condizioni.

"Basta così"

Sussurrò uno di loro. Non riuscivo più a distinguerli, l'unica cosa che vedevo era il mio sangue.

"Kokushibo è tutta tua, finiscila"

Riuscii a percepire i loro corpi allontanarsi, e poi lasciarmi sola quello che un tempo era mio fratello maggiore.
Il mio olfatto, mi aveva abbandonato da tempo, e la mia vista lo aveva raggiunto nell'arco di quelle sue frasi. Il buio e il rumore del suo respiro sul mio collo era l'unica cosa che sentivo.
I polsi furono liberati dalla stretta delle catene immerse nell'olio di glicine. Il sollievo momentaneo mi rilasso le ossa, per poi lasciare spazio al vuoto.
Mi prese tra le sue braccia, e come un lampo, mi sembro di tornare a quando era bambina.
Io che mi facevo male, e lui che mi aiutava. Purtroppo però non era così, gli ultimi battiti del mio cuore correvano, perché sapevo nel profondo che mi avrebbe portato a casa nostra, per darmi il colpo di grazia. Così come sarebbe dovuto essere.
Non avevo forze per parlare, per pregarlo di lasciarmi andare, di non farmi soffrire. Sentivo solo l'aria che mi colpiva le ferite, e il bruciore intenso era tornato a manifestarsi.
Avrei voluto urlare, o piangere ma non avevo forze. Spera che sentire di nuovo dolore fosse un fattore positivo, finché anche la sensazione dell'aria sulle ferite svanì. L'unica cosa che sentivo era il gelo. Volevo coprirmi, correre sotto le coperte del mio letto e abbracciare Sanemi.

Camminai, con passo lento, nel corridoio buio della dimora di Kagoya.
Il profumo dei fiori e dell'erba bagnata mi inebriava la mente. Amavo sdraiarmi sul prato umido, osservare il cielo ed immergermi nelle costellazioni. Ora però, il clima freddo non mi avrebbero permesso di godermi la maestosità dell'universo. Entrai nella mia camera. Tolsi ogni mio indumento e mi infilai nel futon caldo. La borsa dell'acqua bollente ai piedi del letto aveva creato un calore dentro le le coperte, che rilassava ogni mio muscolo. Sospirai mentre mi godevo quella calma assoluta.

"Piccola, eccomi"

Mi voltai. Sanemi era lì dietro di me, mentre si toglieva la maglia per infilarsi nel futon al mio fianco.
Quando entrò, un'altra ondata di calore riscaldò il mio corpo infreddolito.

"Mi sei mancato"

Era vero. Eppure lo avevo visto poco prima. Mi era sembrata un'eternità.
La sua mano accarezzò la mia. Chiusi gli occhi per memorizzare il suo tocco delicato sul mio viso.
Le sue labbra si posarono sulla mia guancia, sulla fronte, sul naso e infine sulla bocca.

"Anche tu piccola mia"

Passai una mano tra i suoi capelli chiari. Ero innamorata di lui, ed era giusto che sapesse.

"Voglio diventare umana, e vivere una vita felice con te"

Era la prima volta che lo ammettevo, a me stessa e a lui. Mi aveva chiesto lui stesso di insistere, nel desiderio di mio fratello Yoriichi. E io, ci avevo creduto.

"Ti amo"

O almeno era così che mi immaginavo il mio ritorno a casa. Iniziai ad ascoltare il loop la sua voce, mentre mi confessava il suo amore.
Kokushibo mi adagio, con fon troppa cura, su una superficie calda e morbida. E poi se ne andò, mi lasciò lì. Quale morte più dolorosa del morire di fame, di sete e dissanguata. Raccolsi le mie ultime forze, e aprii gli occhi. Lo conoscevo fin troppo bene, sapevo che mi avrebbe portato in casa nostra. Ero seduta nella camera del mio piccolo fratello minore. Le pareti ancora macchiate del suo, e del mio sangue. Nonostante fosse passato del tempo, tutto era rimasto uguale. Le pareti di erano rovinate, e il parquet si era in alcuni punti deformato. L'odore di muffa, di sangue vecchio, e di sporco era opprimente, perfino a me che pensavo di non poter sentire più nulla.
Provai a muovere anche un solo dito, ma era come se avessi un grandissimo masso sopra il mio corpo che bloccasse ogni movimento.

Sono pronta.

Lo ero davvero? Ero pronta ad abbandonare la promessa di mio fratello? A lasciar andare Sanemi?
Anche se non lo fossi stata, dovevo esserlo. C'era solo una cosa che mi spingeva a morire. Non era il dolore, non importava affatto. Solo riabbracciare Yoriichi e Heikichi. Poterli rivedere, poter sentire le loro risate. L'unico pensiero che mi stava dicendo di lasciarmi andare, era rivedere i miei fratelli.
Chiusi gli occhi, mi concentrai sul battito del mio cuore, che a mano a mano diminuiva i battiti. I profumi erano svaniti del tutto, le palpebre e il resto del mio corpo non avevano la forza di aprirsi, qualunque tipo di suono era svanito. Era finita.

"Non azzardarti Ichika"

Una mano mi diede uno schiaffo sul volto. Non avevo sentito nulla. Sentivo solo qualcuno muovermi e scuotermi, per farmi riprendere conoscenza.

"Devi resistere"

La testa dello conosciuto si posò sulla mia fronte. Volevo guardare il suo viso, vedere chi fosse. Non riuscivo neanche più a riconoscere la sua voce.
Chi sei?

Volevo urlarlo, o almeno sussurrarlo. Ma nessun suono uscì dalle mie labbra, che non si erano neanche schiuse.
La sua mano spostò i capelli, caduti sul mio viso, per poi andare a coprire le ferite con qualcosa di fresco. Un sollievo rilassò il mio corpo. Era come se non volesse che mi lasciassi andare. Ora però, non aveva più senso combattere, resistere contro la morte.
La sua fronte si adagiò di nuovo sulla mia, il suo respiro si scontrò contro il mio viso.

"Devi resistere, stanno arrivando sorellina"

***

Lunedì

Eccomi e scusate il ritardo, questo lunedì si è fatto attendere.

Ancora non sappiamo se la nostra Ichika riuscirà a salvarsi, ma sopratutto, avete capito chi è la persona che le sta chiedendo di combattere?

Volevo dirvi che giovedì pubblicherò la mia storia su Satoru Gojo!

Al prossimo lunedì!

Bye bye da Bi Blue

Sanemi's LightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora