Capitolo II

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KYLA

Il cielo nuvoloso di Londra conferiva alla città la solita atmosfera cupa, alla quale però mi ero ormai abituata. Non mi resi conto del tempo che passava, poiché troppo intenta a sfogliare le pagine della Gazzetta Del Profeta, mentre sorseggiai un caffè in uno dei bar più vicini alla stazione d'entrata del Ministero.

«Kyla?» mi richiamò una voce familiare.

«Ron!» risposi alzando le pagine dal giornale.

«Che ci fai ancora qui a fare colazione? Siamo in un ritardo mostruoso.» affermò preoccupato. Voltai le spalle all'orologio della caffetteria e mi resi immediatamente conto del fatto che da lì a pochi minuti saremmo dovuti essere già sul posto di lavoro.

«Oddio! Ho perso la cognizione del tempo!» Lasciai una banconota da dieci sterline con tanto di mancia sul tavolino per poi procedere a passo spedito con il mio amico e collega verso i bagni che offrivano l'entrata per il Ministero Della Magia.

Nel giro di pochi minuti mi trovai circondata dalle solite fiamme verdeggianti a spuntare da uno dei camini d'entrata, misi un piede fuori e vagai con lo sguardo alla ricerca di Ronald. «Eccoti!» esclamai dopo averlo trovato nella mischia di gente. Ci dirigemmo insieme verso l'ascensore che ci conduceva ai nostri rispettivi uffici.

«Aspettate!» con un balzo felino Harry si gettò tra di noi all'interno del gabbiotto che ci avrebbe portati a meta. «Tutti in orario questa mattina vedo.» mormorò, strappando un sorriso a tutti e tre.

«Buongiorno Harry.»

«Buongiorno a te Kyla, hai ricevuto il promemoria di Hermione?» domandò voltandosi nella mia direzione.

Annuii con un cenno di testa. «Sai già cosa deve dirci?»

«No, ma a quanto pare ha convocato solo noi due.» mi informò. La notizia mi fece storcere il naso, perché mai solo noi due e non tutta la squadra?

Un buffetto uscì dalle labbra di Ron. «Hermione è sempre la solita. Perché non include anche me? Si ok voglio dire, non sono bravo come voi due certo, ma sono il suo ragazzo non dovrei avere qualche privilegio?» domandò retorico. La tenerezza e la semplicità con cui le parole gli uscirono dalla bocca fecero scoppiare me e Harry in una risata che voleva assecondare le parole del rosso.

«Io sono dalla tua parte, oggi gliene dico quattro.» dissi accarezzandogli la spalla, assecondando il suo gioco.

«Ecco faresti bene.» mi diede manforte Ron. «Io dunque sono arrivato, ci vediamo a pranzo.» aggiunse salutandoci per poi lasciarci a terminare la nostra corsa fino all'ufficio del Ministro.
Una volta arrivati a fermata percorremmo il lungo corridoio e, giunti dinnanzi alla sua porta, bussammo.

«Avanti.»

Aprimmo la porta per darle modo di scorgere le nostre figure e presi parola per salutarla. «Buongiorno Hermione.» le dissi.

«'Giorno ragazzi.» rispose distrattamente mentre era intenta a sistemare delle schede. Io e la Granger eravamo sempre state ottime amiche sin dai tempi di Hogwarts, custodivamo un legame speciale che, lavoro permettendo, mantenevamo concedendoci delle cene tra amiche anche assieme a Ginny. Tuttavia il suo lavoro di Ministro era una vera e propria condanna per lei, non le lasciava molto tempo e la stressava in maniera piuttosto evidente.
«Sentite, ci sono grosse novità.» ci annunciò. «Stamattina hanno catturato Gregory Goyle che tentava di aggredire una Nata Babbana e non è la prima segnalazione che ci arriva di aggressioni a questa fascia di persone. Non vi ricorda qualcosa?»

INSANE || Draco MalfoyWhere stories live. Discover now