Capitolo 28

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E iniziammo il viaggio di ritorno verso l’appartamento che avevo preso in affitto con le mie amiche. E a proposito di amiche non mi ero dimenticata di loro, ma dopo la sfuriata che Charles fece a Mathew e dal momento che lui era sempre in loro compagnia, mi lasciarono libera. Questo tanto atteso viaggio che era stato programmato per solo noi 4 alla fine, per quello che mi riguarda, si era rivoluzionato in meglio…mooolto in meglio.

Arrivati a destinazione, la casa era vuota perché le mie amiche erano ancora fuori a cena. La casa era veramente in uno stato pietoso, ma in primis cercai di dare una sistemata superficiale per salvare il salvabile.

“Charles, ecco, io non te l’ho mai detto, ma fai come se fossi a casa tua..certo non so quanto possa assomigliare alla tua casa, ma insomma hai capito il concetto”

“Tranquilla, afferrato…anzi a proposito ho un certo languorino” disse mentre sofferente si toccava la pancia

“Ahia” dissi io “non so bene cosa abbiamo ancora di commestibile” e iniziai ad aprire frigo e cercare negli scaffali in cerca di qualcosa, ma l’unico cibo commestibile era una confezione di pasta

“Mmmm…buona la pasta” dissi lui

“Si hai ragione, ma abbiamo un problema..”

Lui mi guardò sconcertato e in attesa di una risposta

“..ehm…non abbiamo nessun condimento!”

“Vabbè dai mangeremo pasta in bianco che vuoi che sia!” disse lui

“Ma come?!?” chiesi io allibita

Lui sorrise e disse: “perché mi guardi così? La pasta è buona sempre” continuò ridendo, ma convinto di quello che aveva appena affermato

Lo guardavo veramente con aria buffa perché per me era inconcepibile mangiare solo pasta in bianco e per questo dissi

“Non lo ammetto, mi dispiace…ora troveremo un minimo di condimento” o quanto meno lo speravo...avrei preferito non mangiare piuttosto che mangiare pasta in bianco!

Insieme cercammo ovunque e incredibile, ma vero, in mezzo a tutto il disordine fuoriuscì una boccettina mini di pesto e una di tonno e per le quali ringrazierò le mie amiche per aver fatto la spesa un po’ più abbondante, nei giorni in cui mangiavano a casa il più delle volte. Charles prese la boccettina di pesto e sembrava avere tra le mani oro perché era diventato tipo un bambino di 5 anni che vede le caramelle e ci lascia gli occhi…ecco Charles era uguale solo che gli occhi a cuore li stava lasciando per il pesto!

“Dai forse ora si che si può ragionare” dissi io e iniziai a cercare una pentola, ma lui mi fermò dicendo che ci avrebbe pensato lui a cucinare

“Ma che dici Charles?”

“Dai, lasciami fare...guarda che sono bravo”

“Quanto bravo?” chiesi io

“Tantino”

“Mmm tantino dici..” dissi io sempre poco convinta

“Dai Silvietta fidati di me..vedrai che impazzirai per la mia cucina”

“e va bene Chef, a lei il comando”

E tutto soddisfatto iniziò a cucinare. Io, nel frattempo iniziai a sistemare le cose fuori posto per evitare di sbirciarlo dato che ogni volta che ci provavo, lui mi allontanava sempre perché non dovevo farmi condizionare dai suoi passaggi, ma solo dal risultato finale della pasta. Così decisi di accontentarlo.

“Allora Chef come procede?” chiesi dopo un po’

“Ci siamo quasi..un ultimo tocco” disse tutto indaffarato

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