Capitolo 2: Un Giorno nei Giardini del Castello

1 0 0
                                    

Una mattina nel castello Ravenhart iniziava con una quiete solenne, una calma che sembrava abbracciare ogni angolo della dimora secolare. I primi raggi del sole filtravano attraverso le pesanti tende di velluto, bagnando il pavimento di legno scuro con un riflesso dorato. Era l'ora ideale per iniziare una nuova giornata.

Dopo aver condiviso una colazione silenziosa, mi preparai per la mia consueta routine quotidiana. Una delle responsabilità che avevo adottato con zelo era la cura dei giardini che circondavano il castello. Mentre mi incamminavo verso il cortile interno, vidi Caelum emergere dall'ombra degli alberi.

"Caelum," lo chiamai con un sorriso che abbozzava l'alba di una nuova giornata, "vuoi condividere una passeggiata nei giardini con me questa mattina?"

Il suo consenso silenzioso fu espresso da un cenno della testa, e insieme ci avventurammo tra i sentieri d'erba verde e le aiuole fiorite. I giardini erano un paradiso di tranquillità, un'oasi dove potevamo sfuggire alle preoccupazioni del mondo dei vampiri e abbandonarci alla bellezza della natura.

Ci addentrammo nel roseto, dove le rose rosse e nere emanavano un profumo avvolgente. Caelum, con il suo amore per la storia e la poesia, trovava spesso ispirazione tra questi fiori.

"Stavo lavorando nella biblioteca stamattina," iniziai, "e ho trovato un antico libro di poesie. Mi ha fatto riflettere su quanto profonda sia la tua conoscenza della storia e della letteratura."

Caelum annuì, il suo sguardo profondo posato sulle rose nere. "La storia è la chiave per comprendere il nostro mondo e per difenderci dalle minacce che lo circondano. Ma è anche una fonte di bellezza e ispirazione."

Mentre passeggiavamo nei giardini del castello, il nostro dialogo fluiva come il leggero fruscio delle foglie sopra di noi.

"Questi giardini sono davvero un'opera d'arte," osservai, ammirando i fiori che si stagliavano con grazia tra le aiuole. "Sembra quasi che abbiano una vita propria."

Caelum lanciò uno sguardo attento ai fiori. "Hanno visto molte stagioni, come noi. Eppure, mantengono la loro bellezza senza tempo."

Camminammo lungo un vialetto di ghiaia, il suono dei nostri passi che si mescolava al canto degli uccelli. "Caelum," chiesi, "hai mai pensato a cosa significhi per noi essere immortali? Quali sogni o obiettivi hai per il futuro?"

Il suo sguardo si perse in lontananza per un istante prima di tornare su di me. "L'immortalità ci concede il tempo di apprendere, di accumulare conoscenza e di proteggere ciò che amiamo. Ma a volte, può essere una maledizione, poiché vediamo passare le persone che amiamo."

Mi strinsi un po' di più al suo braccio, compresa la solitudine che poteva accompagnare la lunga vita. "Siamo fortunati ad avere l'uno con l'altro," risposi con tenerezza.

Caelum sorrise in modo misterioso senza dire piú nulla.

Il Segreto del Sangue: Una Saga VampiricaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora