Niccolò
"io a volte me ce metto pe capirte.......ma nun ce la posso fà" dice sbuffando Adriano dopo che gli ho raccontato ciò che ho detto oggi ad Ambra dopo scuola, "che palle Adrià, ce sta na volta in cui sei d'accordo con me?" gli dico io scocciato, "sei un coglione Niccolò, che te devo dì", "aridaje, sò cojone lo so, ma se ho preso sta scelta l'ho fatto per lei" sbotto contro il mio amico, cala il silenzio e l'unica cosa che sono in grado di fare è prendere una sigaretta e andarmene sul balcone a fumare.
Quest'aria fresca e la sigaretta mi hanno aiutato a tranquillizzarmi, sbaglio sempre a reagire, soprattutto con i miei amici che mi aiutano sempre. È così difficile però per me, per una volta ero riuscito ad abbattere le mie barriere e lasciarmi trasportare dalle emozioni del momento.....poi però sono tornate le solite paure con cui vivere.
"Aò scusa, non te dovevo risponde così" sussurro ad Adriano che mi aveva raggiunto sul davanzale, poggia le braccia alla ringhiera e poi mi guarda, "non te devi scusà Nic", "viè qua" apro le braccia accogliendolo e stringendolo a me, lui c'è sempre stato, in qualsiasi occasione, gli devo la vita a sto ragazzo. "Non volevo che andasse così con la pariolina, solo che già de mio c'avevo l'ansia anche solo per un minimo contatto tra noi, mo che ci siamo baciati mi è venuto il terrore.....i suoi genitori non lo accetterebbero mai, la loro figlia con uno di San Basilio? Ma va, e poi anche mi madre me fa di non fare cazzate" dico liberandomi di un peso, "Nic devi essere egoista a volte, cosa vuoi tu? Cosa vuole davvero Niccolò? Io sono d'accordo con tua madre sul non fà cazzate, anche perché è di una certa famiglia, però vivitela sta vita Nì" apprendo le sue parole, un'altra volta aveva ragione.
Era ora di andare a prendere la bionda a scuola quindi prendo le chiavi della macchina e scendi di casa, da quando avevi iniziato a sostituire mio padre mi hanno detto che avrei potuto usarla sempre e non solo per prendere e portare Ambra, a patto che non la rovinassi, in quel caso dovrei ripagare i danni e probabilmente mi caccerebbero. Era strano girare su un macchinine del genere, non capita tutti i giorni di vedere girare a San Basilio una porsche nera con i finestrini oscurati, spero che un giorno possa io permettermela di tasca mia.
"Ciao Niccolò, scusa ma la prof mi ha trattenuta per parlare di una cosa" dice la bionda salendo di corsa in macchina con tanto di fiatone, sarebbe dovuta uscire alle 14 e invece sono le 14:30 ed è appena arrivata. "Nessun problema, tutto bene?" chiedo quasi preoccupato, come se d'un tratto mi interessasse sapere se ci fosse qualcosa di grave o anche solo essere più partecipe della sua vita, "si, diciamo, in realtà non mi va di parlarne" dice sbrigativa, recepisco il messaggio ed evito di insistere.
Quando arriviamo a casa sua parcheggio e scendo dato che mia madre mi aspettava per darmi delle cose da portare a casa, tra l'altro domani andrà a Napoli a trovare nonna e quindi mi toccherà pure arrangiarmi con i pranzi e le cene da solo per i prossimi giorni, "ciao ragazzi, vi ho già messo la pasta a tavola" ci comunica lei non appena varchiamo la soglia di casa, "ciao mà" mi avvicino lasciandole un bacio, "ciao amore, come vanno le cose?" mi chiedo indicando con lo sguardo la ragazza che dopo un veloce saluto si è andata a sedere a tavola, "tutto sotto controllo, siamo amici" affermo sicuro, mia madre mi guarda poco convinta e con una spintarella mi indirizza verso la sala da pranzo, "se ci credete voi....".
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Tu mi hai salvato da me
Storie d'amoreAmbra è una ragazza dei Parioli , grande casa, vestiti e borse firmate, macchine e anche il personale in casa, abituata a frequentare solo feste a modo, di gente approvata dai suoi genitori proprietari di una azienda nota. La sua vita perfetta però...