Capitolo 15

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«Ness?»

«Hai altre sorelle maggiori?»

Sprezzante come sempre, fasciata in un abito di velluto nero, elegantissimo e che metteva in risalto il suo fisico statuario, Ness Adcock se ne stava sulla terrazza di casa Rollins contro ogni aspettativa di sua sorella.

«Ma che cosa ci fai qui? Tu non... non dovresti essere qui.» borbottò Fay sempre più confusa: non poteva credere ai suoi occhi.

«So che volevi tenerti tutto questo lusso per te, ma il tuo principe azzurro ci ha letteralmente obbligati a presentarci a questa ridicola festa in maschera. Ci ha persino mandato i vestiti, ma dovrà passare sul mio cadavere prima di farmi mettere quella roba in faccia.» Così dicendo, indicò la maschera che Fay ancora indossava e che in quel momento le apparve eccessivamente sfarzosa.

«Ci? Vuoi dire che anche papà e Eleanor sono qui?» Fay stava trattenendo la gioia: davvero Theodore aveva fatto quello per lei? Aveva portato lì la sua famiglia per farla felice?

«Sì, certo. Non ci ha dato possibilità di scegliere. Direi che sui modi garbati che hai tanto vantato, deve ancora lavorarci.» Ness fece un sorrisetto ironico, ma a scoppiare in una risata leggera e divertita fu Raven. Fay si girò a fulminarlo con gli occhi - si era dimenticata di lui per quei pochi istanti - e ovviamente sua sorella non mancò di notare quello scambio di sguardi per nulla amichevole, ma anche tutt'altro che indifferente.

«Vedo che tu sei impegnata con la persona sbagliata, però.» Ness lanciò uno sguardo indagatore verso Raven che, per nulla intimorito da quell'atteggiamento, allungò una mano verso di lei per presentarsi.

«Raven Durst, imprenditore di successo e rampollo dall'inconfondibile charme.»

Ness non si lasciò impressionare da quel modo di fare spavaldo e non gli strinse la mano, mentre Fay, dal canto suo, non poté non notare che quella era la stessa frase che aveva detto a lei la prima volta che si erano parlati.

«Ma ti presenti così a chiunque?» gli chiese con cipiglio infastidito. Ma lui allargò il sorriso, con fierezza, e disse:

«Be', come vedi funziona bene, visto che te lo sei ricordato.»

Fay sentì il viso andarle in fiamme per il fastidio, e per togliersi dall'imbarazzo, trovò una scusa per fuggire.

«Ness, ignora questo sbruffone e portami a salutare papà ed El.»

La sorella la squadrò come a volerle chiedere da quando in qua fosse lei a dare gli ordini, ma per una volta non disse niente: si limitò a dare le spalle a Raven e incamminarsi verso la sala, aspettandosi che Fay la seguisse.

«Goditi la serata, Fay cara.» la salutò Raven, rimettendo su la maschera con gesti teatrali «Sempre che tu riesca a farlo, imprigionata in quell'impalcatura floreale.»

Fay non gli diede la soddisfazione di rispondergli, ma non riuscì neanche a trattenersi da girarsi verso di lui e, con eleganza, mostrargli il dito medio.

«Complimenti per la raffinatezza, sorellina: vedo che questo ambiente ti fa proprio bene.» la rimbeccò Ness, e Fay arrossì violentemente, ringraziando di avere su la maschera a coprirle il viso.

Una volta rientrata nel grande salone di casa Rollins, Fay si ritrovò circondata da ancor più persone di quante ne ricordasse: riuscì a individuare Theodore, che avrebbe voluto ringraziare per la sorpresa, ma lo vide talmente preso dagli onori di casa da non essersi neanche accorto che lei era sparita per qualche minuto. Si rese conto all'improvviso che quella verità la deludeva non poco, ma in quel momento la voglia di vedere la sua famiglia era maggiore della tristezza. Ci mise un po', ma alla fine riuscì a trovare Eleanor e suo padre in quel mare di gente. Lui era elegantissimo, si era persino pettinato i capelli e rasato la barba per l'occasione, mentre sua sorella era una vera visione: delicata come una ballerina, aveva i capelli raccolti in uno chignon alto e un lungo vestito color lavanda decorato con minuscoli fiorellini di perle e cristalli sul fondo della gonna. Theodore aveva scelto il vestito ideale per lei, che si intonava a casa Rollins così tanto, che per un momento Fay si sentì gelosa della sua perfezione, lei, che era ora si vedeva davvero un'aiuola ambulante.

La Fiera degli Inganni e delle VanitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora