Capitolo 20

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Clara's Pov
Jordan spinge ancora più forte dentro di me e io mi sento di impazzire, ogni volta mi sembra di toccare le stelle. Da qualche altra spinta e porta entrambi all'orgasmo. Si lascia cadere accanto a me e entrambi cerchiamo di calmare il respiro.
Jordan:Farlo con te è sempre una meraviglia...
Dice baciandomi la guancia.
Io:Da che non ti sopportavo a ora, abbiamo un figlio e io ti amo. Come cambiano le cose.
La stanza rimane in assoluto silenzio, con noi che guardiamo il soffitto. Dal baby monitor sentiamo che Ryan inizia a piangere, perciò ci vestiamo e insieme andiamo da lui.
Jordan:Ma guarda il mio ometto, che bello.
Va verso suo figlio e lo prende in braccio; subito Ryan si calma.
Io:Siete uno spettacolo per gli occhi. Vi faccio una foto.
Prendo il mio telefono e mentre Jordan guarda sorridendo nostro figlio io gli scatto una foto.
Mamma:Allora il mio nipotino?
Ridacchio.
Io:È qui mamma, il papà se lo sta coccolando.
Jordan:Sei gelosa?
Io:Nhaa...
Mia mamma va verso Jordan e si fa dare un pò in braccio Ryan, che però ricomincia a piangere.
Mamma:E niente, ormai si è innamorato del papà.
Io:Ti comprendo figlio mio.
Dico facendoli ridere subito.
Jordan:Amore, domani c'è la festa di Dimitri. Portiamo pure Ryan?
Mamma:Se non lo potete portare lo tengo io.
Io:Si meglio, non voglio che mio figlio stia in quel posto pieno di mafiosi, ancora è troppo piccolo.
Jordan:Sono d'accordo, lo lasceremo a te Sabrina, se non è un problema.
Mamma:Stare con mio nipote un problema? Ma non dire cazzate ragazzo.
Ridacchio. Mia mamma ama i bambini, infatti la vicina lasciava sempre sua figlia da noi.
Ilaria's Pov
Finisco di sistemare il ripiano della cucina e finalmente posso riposarmi. Josh oggi è stato chiamato per lavoro, perciò il nostro piano di rimanere soli e andato a monte, e io sono molto, molto arrabbiata. D'altronde, però, non ci posso fare tanto.
Josh:Sono tornato amore, so che ti avevo promesso che saremmo stati insieme, ma era urgente.
Io:Mh ok...
Dico guardando tutto tranne che lui.
Josh:Avanti non fare così, mi dispiace.
Io:Ok, tranquillo.
Lui capendo che non affronterò questo discorso va in camera nostra. So che non è colpa sua, ma a volte mi sento solo un oggetto per calmare il suo nervosismo dopo che è tornato da lavoro, insomma, non mi ha mai detto facciamo l'amore perché ti voglio sentire vicina a me oppure perché lo faccio sentire bene, ma è sempre "ho bisogno di rilassare i miei nervi". Non sono un gioco anti stress. Senza volerlo i miei occhi si fanno lucidi.
Sono troppo, troppo sensibile.
Josh:Ei amore, tutto ok? Perché piangi?
Io:Sta tranquillo, è una stupidaggine.
Dico asciugando le lacrime che sono cadute.
Josh:Posso sapere questa stupidaggine? Se ti fa soffrire, non è una stupidaggine.
Sospiro. Dovrei dirglielo o no? Cambierà qualcosa se lo faccio?
Io:I-io mi sento usata da te... solo quando torni da lavoro e sei stressato, come un gioco anti stress. Non mi sono mai sentita dire facciamo l'amore perché voglio sentirti vicina o perché mi ami.
Guardo i suoi occhi e posso notare che le mie parole non gli sono state indifferenti  e sinceramente ne sono felice.
Josh:Amore... io... mi dispiace, non volevo farti sentire usata. Io amo i nostri momenti intimi, non li vorrei passare mai con nessun'altra, solo con te perché io amo te!
Queste sue parole mi confortano, è come se mi ha dato la sicurezza che non avevo prima.
Io:Ti amo anch'io Josh.
Subito mi sorride e si fionda sulle mie labbra, baciandomi.
Dimitri's Pov
Quella ragazzina oggi non mi sfugge, l'ha combinata grossa.
Io:Arina dove sei?!
La chiamo, ma nessuna risposta da lei. L'unico posto in cui non ho cercato è il bagno della nostra stanza. A passi svelti mi dirigo verso quella stanza e apro di forza la porta del bagno. Come pensavo, la vedo nascosta dietro un mobiletto.
Io:Esci da lì!
Arina:Se esco mi farai del male, non voglio.
Conto fino a 100 per non perdere la pazienza.
Io:Arina ti ho solo laccato la figa, stai veramente facendo così per questo motivo?
Chiedo alterato.
Arina:SI!
Ok, non la spaventare Dimitri, non la spaventare.
Io:Se esci da lì, ne parliamo come persone adulte. Avanti, vieni.
Aspetto alcuni secondi e poi esce dal suo nascondiglio. Si avvicina a me, mossa sbagliata. La prendo come su fa con i bambini e la porto nella nostra stanza; mi siedo sul letto e la metto a pancia sotto sulle mie gambe.
Arina:Bugiardo! avevi detto che avremmo parlato.
Io:Dopo che ti avrò punito parleremo di tutto.
Inizio a darle qualche sculaccione, non troppo forte sul sedere, mentre lei si dimena. Mi fermo alla decima sculacciata e la faccio mettere seduta.
Arina:Cattivo!
Dice mettendo un adorabile broncio.
Io:Se vuoi ora possiamo parlare, mentre io ti coccolo.
Dico privando ad abbracciarla.
Arina:Mettitele nel culo le tue coccole.
Si alza e si chiude in bagno.

Promessa a lui Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora