01. Dirty Work

56 2 0
                                        

Deadwood, South Dakota, 2023

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Deadwood, South Dakota, 2023

Hyperion
"Ogni essere umano è figlio dell'insegnamento di altri uomini prima di lui". E mai nessuna frase fu più vera di quella, lo capii presto a mie spese. Tutte le nozioni base che ci vengono inculcate da piccoli come le nozioni base, a chi portare rispetto e chi temere, ciò che è corretto fare e cosa no, ma nessuno parla mai di come si imparano i sentimenti. Vi hanno raccontato che sono innati? Cazzate. Ci viene insegnato a voler bene, a bilanciare le emozioni, a controllare e ci viene insegnato persino ad amare, in maniera indiretta semplicemente guardando e replicando le azioni altrui intuiamo come mostrarci nei confronti degli altri.

Ma la possibilità di amare è un lusso che non è concesso a tutti. Non perché a mio modo non abbia avuto l'occasione di goderne, quanto più perché la mia famiglia non era solita a dimostrarlo in modi convenzionali, conoscevo un solo modo di amare: proteggere e supportare. Non esistevano carezze o abbracci, non esisteva un calore umano ma il guardarsi le spalle a vicenda e, sopra ogni cosa, la lealtà.
La lealtà mi teneva legato a una vita che non mi apparteneva, ma nella quale ero entrato per inerzia, da un'irrefrenabile senso del dovere che padroneggiava su di me e mi rendeva schiavo di ogni sua richiesta.

Il rapporto malsano con mio padre era tutto ciò che possedevo e che avrei conservato ad ogni costo, ogni sua singola ambizione proiettata in me aveva il potere di rendermi devoto a lui come se fosse il mio unico culto, come se dovessi impiegare ogni singolo giorno della mia vita alla ricerca della versione di me che si avvicinava maggiormente alla sua.

La carriera criminale che aveva intrapreso era ormai giunta al termine data la sua età avanzata e, come prevedibile che fosse, aveva lasciato il suo impero nelle mie mani, ritirandosi nella zona più verdeggiante nei pressi di Deadwood: Sioux Falls, a circa sei ore di macchina da qui. Assieme a mia madre avevano comprato una villetta decisamente più umile della mia, conducendo una vita agiata e lontana dai problemi che aveva causato loro il vecchio impiego di mio padre, problemi con i quali mi ero ritrovato chiaramente a fare i conti io, rimasto solo tra le mura antiche della tenuta. A dir la verità, la villa era un via vai continuo di gente tra la domestica, la cuoca, il giardiniere, la segretaria e i vari colleghi e uomini d'affari che incontravo quotidianamente, ma al calar del sole come sempre rimanevo con me stesso, intrappolato in quel posto dal quale forse non sarei mai stato in grado di allontanarmi.

Il rumore delle nocche che colpivano la morta in mogano attirarono la mia attenzione distogliendomi immediatamente da tutti i pensieri che avevano preso il sopravvento. «Avanti.» dissi solenne, acquisendo per abitudine il solito tono autoritario che ero ormai abituato a sfoggiare.

La testa della mia segretaria, Valery, fece capolino dalla porta prima di mostrarsi in tutta la sua figura, mettendo in luce il suoi capelli castani tirati da uno chignon, gli occhiali da vista che portava sul naso e il completo con giacca e gonna classico per una segretaria, il quale gli era stato ovviamente imposto dal sottoscritto. «Signor Moore?»

Heartwarming - IN PAUSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora