𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟐𝟕. "𝐑𝐢𝐬𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐈𝐧𝐬𝐢𝐞𝐦𝐞"

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È tutto troppo intenso.

Qualcosa che vorrebbero non avesse mai fine.

Ma ormai, va avanti da mesi, nonostante il tempo passati distanti.

Nonostante le numerose litigate, loro due si amano da sempre.

Si sono sempre cercati e non si sono mai persi.

È tutto tremendamente forte.

Specialmente quando, presa dalla forte adrenalina, di aver superato il turno, Demet corre ad abbracciare il suo Can.

Si stringono all'impazzata.

Piangono per la forte emozione di essere ancora vicini.

«Sono qui, Dem, e sono cosi felice per te»

«Sei qui»

«Sono qui, amore mio. Non ti lascio»

«Mamma e papa non ci sono?»

«No, a quanto ho visto no. Ma perchè, Dem?»

«Ti spiego tutto più tardi. Adesso dimmi, come hai fatto a raggiungere il primo posto?»

«Beh, ho minacciato qualche guardia -ride- tutto qua»

«Cos'hai combinato, santo cielo» Sorride, di un sorriso spontaneo.

Vero.

Uno di quei sorrisi che solo lui può procurare.

«Apparte che stasera si festeggia nelle strade di Milano, amore mio, ma apparte che non ho più nessuna intenzione di lasciarti andare. Capito?»

«Amore mio?»

«Amore mio. Sei la mia, Dem, solo mia» E mentre sorride a sua volta, le loro bocche si scontrano, affamate, vogliose di aversi.

«Sei tornata, vero?»

«Sono tornata. Non andrò più via»

«Guai, Dem»

E così si baciano ancora.

Il destino ha separato, e ha unito.

Non dividerà più.

Non accadrà niente che possa spingere i due a dividersi ancora.

A perdersi strada facendo.

Demet ha richiesto il suo tempo, dov'è diventata nuovamente la persona giusta per Can.

Finalmente si accetta.

Finalmente non ha più nulla da perdere.

Soprattutto, ha messo da parte i suoi genitori, non potendone più di ascoltargli.

Hanno fatto del male a Can, perciò automaticamente, hanno fatto del male a lei.

Alla persona che è diventata.

È trascorso qualche tempo da quel momento, in cui Can e Demet sono tornati ad essere una cosa sola.

Beh, perché non resistevano più.

Hanno avuto quella spinta da Hande e Kerem, ma il resto, hanno fatto loro.

Sono tornati ad Istanbul, dove possono essere tranquillamente se stessi.

«Vieni a vivere con me, Dem»

«Con te?»

«Con me. Mia sorella ti adora»

«Si, lo so, Can, ma i miei genitori? È vero che non sarò più retta a nessuno dei due, ma come posso lasciarli?»

«Intendi che parole usare?»

𝐔𝐧'𝐄𝐬𝐩𝐞𝐫𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐈𝐧𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢𝐜𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora