Qualche giorno dopo su insistenza di Naoya, Akira dovette acconsentire ad andare a parlare con Ryoma.
L'uomo li accolse nella sua casa con un grande sorriso.
Dopo aver bevuto una tazza di tè e aver fatto le dovute presentazioni, Akira decise di affrontare l'argomento.
Non sapeva bene che parole utilizzare, e soprattutto come l'avrebbe presa, lui che era un amante delle donne.
Naoya lo guardava impaziente, sapeva che doveva essere Akira a parlare visto che era il suo tutore, ma quell'attesa lo stava innervosendo.
Fu Ryoma stesso a toglierlo dall'imbarazzo.
"Ragazzo non c'è bisogno che ti sforzi per trovare un modo per dirmi che voi due state insieme."
I due ragazzi lo guardarono sgranando gli occhi.
Akira aprì la bocca, ma non uscì nessuna parola.
Ryoma rise di fronte alle loro facce stupite "Me ne sono reso conto subito da come andate continuamente alla ricerca degli occhi dell'altro che tra voi c'è un'intimità che va ben oltre la semplice amicizia. Non per niente sono il maestro dell'amore"
Poi abbracciando Akira ancora incredulo aggiunse "Siccome mi sembrate molto svegli... mi piacerebbe se mi raccontaste un po' delle vostre performance a letto, potei ricavarne materiale prezioso per i miei libri."
Akira gli assestò un pugno in testa e se lo scrollò di dosso, mentre Naoya incrociò le braccia al petto e gli rivolse uno sguardo omicida.
Akira si fece serio "Non ti da fastidio? Non hai niente da ridire?"
Ryoma sorrise "Come potrei? Siete entrambi ormai grandi, siete in grado di fare da soli le vostre scelte e di decidere se quello che sentite è tanto importante da farvi imboccare una via difficile e ricca di ostacoli."
Naoya si sentì grato per quelle parole, per quella fiducia. Afferrò la mano di Akira e disse sicuro "Non c'è niente al mondo per cui combatterei che stare con lui."
Akira sorrise "La penso esattamente come Naoya... è la prima volta dopo anni che la mancanza si è fatta sopportabile..."
Ryoma annuì sapendo esattamente a cosa si riferiva Akira.
Naoya volle precisare "Abbiamo promesso a mio padre di aspettare che Akira sia maggiorenne per renderlo pubblico."
Ryoma concordò "Mi sembra una decisione saggia"
Quando si salutarono Ryoma volle mettere un piccolo paletto per evitare che quei sentimenti così intensi che li avevano travolti li portassero a perdere di vista che dovevano ancora costruire il loro futuro.
"Akira non dimenticarti che devi comunque mantenere fede alle tue promesse. Non voglio un baka con la testa fra le nuvole che non rispetta gli impegni presi."
Akira si sentì in imbarazzo, da quando aveva conosciuto Naoya era stato scostante sia nel lavoro che nello studio "Hai ragione. Prometto che non accadrà più."
Ryoma sorrise e gli scompigliò la zazzera bionda, come faceva quando era piccolo, facendolo sbuffare.
Quando arrivarono a casa Naoya propose a Akira di fermarsi da lui.
Dovevano festeggiare.
Tokuma e Ryoma non si erano opposti al loro rapporto, non avevano cercato di ostacolarli, cosa che Naoya pensava altamente probabile facesse suo padre.
Akira accettò più che volentieri e propose di cucinare lui per entrambi.
Naoya non ne era molto convinto, era sicuramente una fogna per quanto riguardava mangiare, ma dubitava del suo buon gusto visto le schifezze che ingurgitava.
Però guardarlo muoversi nella propria cucina gli stava trasmettendo un senso di calore sconosciuto, era quello ciò che si provava ad essere una coppia?
Dopo circa un'ora, nonostante le scarse aspettative di Naoya, Akira riuscì a presentare una cena degna di quel nome.
Akira vedendo la faccia stupita di Naoya precisò "Sapevo che non avresti apprezzato il ramen e poi non c'erano nemmeno gli ingredienti giusti."
Naoya ringraziò il cielo, ecco il vero motivo per cui aveva fortunatamente evitato quella brodaglia "Vedrò di evitare accuratamente di comprarli"
Akira mise il broncio "Non se la spesa la faccio io!"
Finito di cenare, per contraccambiare, Naoya andò a sistemare la cucina, doveva ammettere che i cibi che aveva preparato Akira erano buoni, ma aveva lasciato dietro di sé un territorio devastato dalla terza guerra mondiale.
Era appena a metà del suo lavoro quando si sentì abbracciare da dietro, delle labbra calde lambirgli il collo e una mano accarezzargli l'addome per poi infilarsi dentro i suoi pantaloni.
Con difficoltà cerco di cacciare indietro il desiderio di interrompere ciò che stava facendo per lasciarsi andare a quelle carezze.
Inclinò la testa all'indietro appoggiandola sulla spalla del suo assalitore e aumentò il contatto fra il suo sedere e il bacino di Akira "Baka, devo finire ... e poi non mi sono ancora fatto il bagno ..."
Akira sorrise le sue parole non corrispondevano affatto alle sue azioni. Gli venne un'idea, un modo perfetto per festeggiare.
"D'accordo, allora vado a prepararti l'acqua"
Naoya si stupì, Akira aveva ceduto troppo facilmente, qualcosa gli diceva che non sarebbe stato un bagno tranquillo.
Quando Akira rientrò in cucina per dirgli che la vasca era pronta anche lui aveva finito di sistemare.
Naoya prese tutto il necessario ed entrò in bagno, vedendo che Akira lo aveva seguito fece lo scocciato "Baka c'è un altro bagno"
Akira mise il broncio "Non riesco a lavarmi la schiena" ma si vedere benissimo che era solo una scusa.
Così Naoya cercò di stuzzicarlo "Va bene, vengo a lavarti la schiena e poi torno qui. Andiamo" e lo afferrò per una mano.
Akira non sapeva cosa rispondere così agì.
Lo spinse contro il muro della doccia e aprì l'acqua, bagnando entrambi.
Naoya imprecò e richiuse il rubinetto. "Idiota!"
Akira sorrise soddisfatto "Ormai siamo bagnati non puoi più cacciarmi o andartene"
Si spogliò velocemente vedendo con soddisfazione Naoya, seppur sbuffando, fare altrettanto.
Quando furono completamente nudi, Akira afferrò il bagnoschiuma, se lo versò sulle mani e portandole sul torace di Naoya prese ad insaponarlo.
Naoya gli afferrò entrambe le mani per fermarlo "So lavarmi da solo"
Akira sorrise "Però non è altrettanto divertente" e si sporse verso di lui per coinvolgerlo in un bacio passionale.
Naoya rispose immediatamente, era ora di finirla con quella farsa, anche lui non vedeva l'ora di fare sesso con Akira.
Mentre continuavano a divorarsi in quel bacio, le mani vagavano sui loro corpi nudi, mai sazie di conoscere e riconoscere un corpo tanto amato e desiderato.
Akira portò le mani al sedere di Naoya stringendo forte le natiche sode, poi andò a cercare il piccolo buco che presto lo avrebbe fatto impazzire.
Naoya trattenne il fiato quando si sentì violare, ma la prima scarica di piacere non tardò ad arrivare, Akira ormai sapeva bene dove fare pressione.
Naoya portò una mano ai loro sessi bisognosi di attenzioni e afferrandoli insieme prese a masturbarli, mentre con l'altra aprì il getto dell'acqua.
L'acqua che iniziò a scorrere sui loro corpi lavò via la schiuma, ma sembrava non avere nessun effetto su di loro, troppo concentrati al piacere che stavano sentendo per percepirla.
Akira fermò la mano di Naoya "Non voglio ancora venire. Voglio spingermi dentro di te." Poi gli alzò una gamba per avere miglior accesso e inserì anche il terzo dito.
Naoya lo accontentò anche lui voleva sentirsi riempire da Akira.
Non fece in tempo a riprendere a masturbare solo il suo sesso che Akira tolse le dita da lui, chiuse l'acqua e dopo avergli dato un bacio disse "Facciamo sul serio?"
E andò a immergersi nella vasca già pronta.
Naoya ghignò "Non amo giocare"
Osservò Akira già seduto nella vasca che lo guardava come se volesse divorarlo.
Era sempre stato guardato con desiderio dalle ragazze, ma con Akira era diverso, era come se lui volesse possedere non solo il suo corpo, ma anche la sua anima.
Entrò nella vasca e si mise in piedi davanti a Akira, con i piedi ai lati delle sue gambe.
Akira lo avvicinò ancora e gli fece piegare un po' le gambe afferrandolo per i fianchi per poter leccare il suo sesso teso.
Naoya mugugnò e portò le mani ai suoi capelli, Akira lo prese completamente in bocca e tornò con le dita a penetrarlo.
Naoya boccheggiò quel doppio piacere era incredibile, prese a muovere il bacino per spingersi nella bocca di Akira e contemporaneamente andare incontro alle sue dita.
Sentì tutto il corpo fremere e tendersi, i muscoli delle gambe tremare, si appoggiò alle spalle di Akira e si riversò nella sua bocca.
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UNA PIEGA IMPREVISTA (rivista e corretta)
Short StoryIn un'università grande come quella di Tokyo è praticamente impossibile incontrarsi, ma il destino tesse trame inaspettate per stravolgere la vita di due ragazzi, trasformandoli da rivali per la stessa ragazza in amanti. Akira in quel momento si sen...