The Modern Will: The Fallen

Capitolo 8: I caduti

18 luglio 2023 - 3 mesi e 29 giorni alla fine del mondo
Il cielo era oscurato da nuvole nere di varie dimensioni, con fulmini, accompagnati da tuoni assordanti, e con i lamenti e urla delle anime dannate che stavano scontando la loro pena all'inferno. Lilith era davanti alla finestra della sua stanza che si affacciava sulle grandi distese di fuoco, tenebre e armate di demoni che marciavano per le strade. L'inferno era un luogo oscuro, illuminato solamente dalle fiamme inestinguibili. Era un grande labirinto di muri di pietra nera ruvida con al centro l'imponente castello infernale, destinato a Lucifero e ai suoi demoni più fidati. Nelle vie vi marciavano i demoni di basso rango per assicurarsi che ogni cella, situate nei muri del labirinto nero, fosse chiusa e che l'anima stesse soffrendo come si deve. Dopo la punizione avvenuta dopo il secondo conflitto, il comando passò da Lucifero alla sua amata Lilith. I due si amavano molto, governavano insieme gli inferi e addestravano i nuovi demoni, anime dannate che giuravano lealtà eterna al trono e odio verso il Paradiso. Mentre pensava al suo amato marito e a come prepararsi per l'apocalisse; Lilith alzò lo sguardo verso il cielo tenebroso, che era così da quando Lucifero formò l'inferno con la sua caduta. Quella volta notò qualcosa che non era mai accaduto prima, una nuvola oscura iniziò a cadere verso il labirinto. Aprì le sue ali demoniche nere, simili a quelle di Lucifero, e volò in quella direzione. Schivò con agilità i fulmini e volò ad alta velocità ma non riuscì comunque a intercettare la nuvola. Cadde nella sezione in cui vi erano rinchiuse alcune vittime della rivoluzione francese, creò un enorme cratere, distruggendo due celle,e attirò l'attenzione dei demoni lì intorno. Lilith atterrò ai piedi del cratere mentre i suoi sudditi catturavano le anime e riparavano i danni inflitti alle prigioni. Con un colpo di ali, spazzò via il fumo e vide ciò che aveva causato tutto quello scompiglio. Era un uomo, non superava i vent'anni, con due folte sopracciglia, uno sguardo spento, con gli occhi neri come la pece e la pelle bianca come quella di un cadavere. La regina estrasse la sua spada, la puntò verso lo sconosciuto e si avvicinò lentamente.

"Chi sei?" domandò mentre l'uomo tossiva per via del fumo entrato nei suoi polmoni.

Toccò con la lama la gola dello sconosciuto e lui iniziò a fissarla. I demoni sguainarono le loro armi, pronti a difendere la loro regina. Dopo un paio colpi di tosse lo sconosciuto parlò.

"Piacere mia signora. Mi chiamo Belzebù" sul suo volto apparve un mezzo sorriso "E sto morendo di fame"

"Uno dei caduti..." disse sottovoce mentre rimetteva a posto la sua spada, facendo cenno ai suoi uomini di fare lo stesso.

"È così che ci chiamano? I caduti?" si alzò in piedi un po' goffamente.

"Che ci fai qui?"

"Qualcuno ha rotto la pietra in cui ero prigioniero ed eccomi qui"

"Ma perché qui all'inferno?"

"Sto cercando uno dei miei fratelli preferiti. Sto cercando il portatore di luce"

Lilith sapeva di chi stesse parlando Belzebù, ovvero di suo marito. In principio Lucifero era il portatore di luce e capo degli angeli insieme al gemello, ma dopo la guerra civile il comando passò solamente a Michele.

"Non è qui. È prigioniero degli angeli"

"Allora che aspettiamo? Andiamo a salvarlo"

Gli occhi del caduto divennero spiritati e con un sorriso inquietante, che mostrava tutti i suoi denti.
Nel frattempo, sulla Terra, il mattino aveva preso il posto della notte della liberazione dei caduti. Lucifero venne svegliato dalla luce che veniva filtrata dalla serranda abbassata, che gli puntava dritta in faccia. Dopo alcuni gemiti di fastidio, si rese conto di essere incatenato, con almeno due o tre catene di ferro, ad un letto. Si guardò attorno confuso e si ricordò degli avvenimenti prima della spinta ricevuta. Era nella camera da letto di Michele nella sua amata fattoria.