E' che mi sei mancato.

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 La prima settimana sul set è trascorsa frenetica e devo ammettere di essere particolarmente provato. 

Oltretutto Nick nel bel mezzo delle riprese ci ha abbandonati per completare dei reshoot del suo ultimo film in uscita in cui fa la parte di un Marines Americano. Lui, così fottutamente inglese. Mi viene da ridere al solo pensiero. A me intanto sono toccate tutte quelle scene in cui interpreto il perfetto figlio di famiglia della superattrice. Onorato si ma il rischio di fare una pessima figura era decisamente dietro l'angolo. Mi passo le mani sul viso. A volte mi sento così inadeguato...

Alcuni rumori mi costringono a guardare giù dalla finestrella del mio caravan. Riconosco un accento famigliare. Nick. Lo seguo con lo sguardo ritornare nel suo alloggio. In lui c'è qualcosa di diverso. Mi convinco di essere curioso a voler approfondire di questo suo cambiamento: infilo un paio di jeans e una camicia color sabbia e senza nemmeno abbottonarla vado dritto verso il suo camper.

-Bentornato star del cinema!-Lo abbraccio calorosamente. Ha su un semplice completo blu pantaloncini e t-shirt. Ricambia l'abbraccio. Poi lo allontano per guardarlo meglio- Che cazzo hai fatto ai capelli?-

-Vieni entra-il suo volto tradisce un pizzico di stanchezza. Richiude la porta-Ho dovuto spuntarli e togliere il biondo-

-E adesso come farai per le riprese del nostro film?-

-E' per questo che hanno inventato le parrucche-alza le spalle-E comunque sei fortunato che non mi hai visto con la testa rapata a 0-

-Oh l'immagine sembra affascinante-sfoglio distrattamente un catalogo di moda appoggiato su una mensola. Cattura la mia attenzione mostrandomi una foto dal suo smartphone di lui sul set proprio di quel film suscitando in me una risata goliardica.-Però stai bene con la divisa militare!-

-Il verde camouflage mi dona-è sarcastico-E comunque io in Iraq non durerei 2 giorni indenne. Sono troppo rumoroso e troppo distratto-

-Per tua fortuna non dovrai mai andarci per davvero-

-Puoi giurarci-apre un cassetto della cucina e lo richiude con sdegno-Lo so che è ora di cena ma non ho nulla qui dentro di commestibile. Ti va di ordinarci qualcosa?-

-Pizza?-

-Vada per la pizza-

Nei minuti che seguono l'attesa e durante la cena stessa, scegliamo di guardare insieme una puntata di un brutto, trashissimo reality show ridendo a crepapelle di ogni scena insensata che passa la tv davanti ai nostri occhi increduli.

-Ma che stronzata è mai questa?-ride in maniera sguaiata sorseggiando la sua birra scura dalla bottiglia.

-Non lo so-ne rido anche io-So solo che adesso esigo vedere tutta la stagione-

-Abbiamo tutto il tempo per farlo insieme se ti va-

-Non devi nemmeno chiederlo-batto con lui la bottiglia di birra come a sigillare un accordo-Consideralo come già fatto-e lo guardo. Affianco a me. Il suo braccio muscoloso fasciato dalla t shirt blu aderente si muove appena sotto il suo respiro concitato dalle risate. Strizzo gli occhi e torno a guardare in avanti. Spero non si sia accorto del fatto che lo stessi fissando da troppo tempo...

-Tutto ok Tay?-

-Si-scuoto la testa nervosamente-Si, è che...-mi rigiro verso di lui alla mia destra-E' che mi sei mancato-mi mordo un labbro maledicendomi di ciò che è appena uscito incontrollato dalla mia bocca-E' che sei mancato a tutti sul set in questi giorni-

-Non capiterà più-appoggia una mano calda e dalle dita affusolate sull'avambraccio-Adesso sono tutto per voi-sembra non aver colto il mio "MI SEI MANCATO". Meglio così. Anche perché mancato A ME per cosa? Per quale motivo?

-Ti va una partita a Mario Kart?-cambia repentinamente discorso piazzandomi tra le mani prima che possa rispondergli una qualunque cosa il joystick della PlayStation.

-Tu stai sfidando il Re di Mario Kart-

-Staremo a vedere-Così lo schermo della tv diventa scenario di una battaglia all'ultimo sangue, all'ultima curva. Spalla a spalla. Spalla a spalla...

-E Nicholas vince ancora!-mi assesta una gomitata dritta nello stomaco.

-Sei solo fortunato-

-Sono fottutamente bravo!-lancia a terra sulla moquette il joystick mettendosi a saltellare come un bambino con le ginocchia sul cuscino del divano su cui sediamo. Mi finisce rovinosamente addosso, costringendomi a stendermi con la schiena sul divano mentre mi sovrasta punzecchiandomi e riempiendomi di colpetti su petto e addome-Ammettilo che sei un perdente!-

-Ok , ok-alzo le mani in segno di resa mentre mi soffoca sotto il suo peso e si muove come un animale impazzito. Ridiamo come se non ci fosse un domani e smettiamo solo quando i nostri occhi si incrociano. Cala un silenzio imbarazzante che viene colmato da un bacio, un inaspettato ma desiderato bacio. Le sue labbra premono sulle mie. I miei occhi sono spalancati. I suoi serrati mentre le nostre bocche e le nostre lingue si cercano, si incastrano stavolta non alla ricerca di un bacio scenico come quelli usati sul set. Quando anche lui riapre gli occhi lo fa per staccarsi dal mio corpo e si rimette seduto con fare impacciato. Si mangiucchia nervosamente un'unghia. Mi rialzo facendo leva sui miei addominali-Ehi...-provo a sfiorargli un polso con la mano ma si ritrae.

-Preferirei che adesso te ne andassi...-chiosa inaspettatamente solenne.

-Non voglio andarmene-

-Questo è il mio alloggio-nel suo sguardo avverto una punta di frustrazione-Quindi sei tu che devi andar via-

-Nick se ti va possiamo parlare un attimo di ciò che è appena successo...-

-Hai appena perso a Mario Kart, Taylor. Non c'è nulla di cui dobbiamo parlare-i suoi occhi sono stranamente lucidi.

-D'accordo-No non sono per niente d'accordo ma non voglio forzarlo a dire nulla che non voglia. Non adesso.

Non realizzo appieno cosa è appena successo. Non riesco a pensarci in maniera del tutto lucida neanche io-Ci vediamo domani-provo a sorridergli per dimostrargli che non sono turbato. E non so se e quanto lo sia in realtà e quanto riesca quindi adesso a sembrare del tutto rilassato-Ti voglio in forma e sorridente domattina sul set- e il mio saluto somiglia quasi a una richiesta. La sua espressione sembra placarsi alle mie parole pur tradendo imbarazzo.

-Tay non avercela con me...-mi raggiunge all'uscio della porta-E ti prego-china il capo verso il basso-Ti prego di non dirlo a nessuno-

-Non ho alcuna intenzione di dire a qualcuno di come sono stato sconfitto a Mario Kart e sputtanare la mia reputazione a vita- provo a buttarla sullo scherzo, forse fallendo ancora miseramente nel mio intento.

All'interno del mio caravan deglutisco. Stropiccio gli occhi con due dita. Mancano poche ore all'alba e so già che non riuscirò a prendere sonno facilmente.

Come in un filmDove le storie prendono vita. Scoprilo ora