Capitolo 1

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"Ele, Filippo ti sta aspettando, sbrigati!" urló mia mamma dalla cucina.
"Si, sono pronta." dissi ancora con la voce assonnata.

Non ero una persona ritardataria, ma quel giorno il mio corpo non ne voleva sapere di abbandonare il letto.
Diciamo che il tempo fuori influiva parecchio. Pioveva, come sempre nell'ultimo periodo. Non che mi dispiaccia. Adoravo la pioggia, ma solo se eri a casa, sotto un bel piumone e una tazza di thè caldo.

Mi aspettava una lunga giornata, quindi indossai il giubbotto, presi il borsone e il cellulare ed uscii di casa.
L'aria fredda di Febbraio mi investì, facendo lacrimare i miei occhi. Con passo svelto, mi avvicinai alla macchina di Filippo.

"Buongiorno splendore" disse appena mi vide salire in macchina.
"Buongiorno" risposi sorridendo.
"Pronta per una nuova settimana?" disse in tono ironico.
"Ovviamente no, odio il Lunedì" risposi.
"Che ne pensi di fare colazione? Magari riuscirà a migliorare la giornata."
"Accetto la tua proposta, anche se mi sembra difficile".

Mise in moto la macchina e ci dirigemmo verso il nostro solito bar.
Alzó il volume della radio e inizió a cantare.
Filippo aveva una voce bellissima e sentirlo cantare mi faceva stare bene.

Lui era il mio migliore amico, ci conoscevamo sin da piccoli ed eravamo cresciuti insieme. Lui è due anni più grande di me, e pur non avendo alcun legame di sangue, eravamo come fratello e sorella. Era parte fondamentale della mia vita.

Arrivati al bar ordinammo caffè e cornetti e ci godemmo la nostra colazione in silenzio. Una volta finito, Filippo decise di pagare il conto e ci rimettemmo in macchina.

Accese la radio e sentii delle voci familiari, quelle voci che mi facevano tremare il cuore, quelle tre voci che si fondevano alla perfezione pur essendo diverse tra loro. Quelle voci appartenevano a Piero, Ignazio e Gianluca ovvero Il Volo.

Iniziai ad ascoltare la loro canzone "Grande amore" che li portó a vincere il Festival di Sanremo proprio in quel periodo. Mi uscii un sorriso spontaneo e Filippo se ne accorse.

"Ecco i tuoi idoli, adesso sei felice?" disse Filippo
"Felicissima, anche incontrarli non sarebbe male" risposi subito.
"Chissà, magari prima o poi.." rispose in tono vago.

Arrivammo finalmente a destinazione.

Io e Filippo facevamo parte dei "Gravity" un gruppo di canto coreografato, una grande famiglia a cui ero molto affezionata. Ci allenavamo tutta la settimana, tutto il giorno senza sosta. Da lì a due settimane, avremmo avuto  una gara molto importante a Palermo, le regionali, che determinava quale gruppo avrebbe rappresentato la Sicilia alle Nazionali che si sarebbero svolte a Roma a Maggio.

Una volta entrati nella nostra scuola di danza, raggiungemmo gli altri e iniziammo il riscaldamento.

"Buongiorno ragazzi" disse il nostro insegnante entrando in sala prove.
"Buongiorno Prof."
"Bene ragazzi, spero abbiamo passato il weekend in totale relax, perché da oggi si fa sul serio. Le regionali sono alle porte e noi dobbiamo dare il massimo."

"Si sa qualcosa riguardo i giudici e gli ospiti presenti?" chiese Raffaele.
Un ragazzo alto, biondino con il fisico leggermente palestrato. È una new entry del gruppo, ma ha veramente del talento.

"Riguardo i giudici, nulla.. Ma posso anticiparvi qualcosa su gli ospiti.." lasció in sospeso la frase, scatenando la nostra curiosità.

"Ho appena saputo che un mio grande amico sarà presente all'evento. Vi ho mai parlato del mio periodo durante la scuola di arti teatrali?" domandó.

Si, ne parlava spesso. Il prof si era diplomato a pieni voti, ed era una delle giovani promesse per il mondo dello spettacolo. Non riuscivamo a capire il motivo della sua rinuncia e il suo ritorno in Sicilia per insegnare.

"In quel periodo ho istaurato molte amicizie, uno di questi è un famoso produttore musicale: Michele Torpedine." disse lentamente.

Cosa?

"Lui sarà presente all'evento, accompagnando i ragazzi de Il Volo."

Ok. Mi stavo sentendo male.
Avevo sentito bene? Il Volo sarebbe stato presente alle regionali e io avrei dovuto esibirmi davanti a loro? Non ci potevo credere.

"Allora potrebbe parlare con Torpedine per raccomandarci, visto che siete amici" disse ridendo Filippo.
"Ovviamente non lo farò, dovete guardagnarvela la vittoria" rispose il prof.
"Sta solo raccontando storie, non lo conosce veramente" lo provocó Filippo.

Filippo e il Prof. avevano un rapporto molto particolare. Fili lo vedeva come un amico/fratello/padre. Soprattutto padre, una figura che è venuta a mancare quando Filippo era piccolissimo. Grazie alla musica e agli insegnamenti del Prof., Fili aveva superato parecchi momenti bui. Era diventato la sua spalla e la colonna portante del gruppo.
Se lo poteva permettere di scherzare così con lui.

Ridemmo tutti dopo la sua affermazione e il Prof. sorrise e disse:
"Non mi credete? Ok, lo vedremo. Adesso iniziamo a provare"

Iniziai a riscaldarmi, con la testa fra le nuvole, quando una voce mi riportò sulla terra.

"Ele, iniziamo con la prima coreografia?"
"Cosa?" dissi distratta.
"Chiedevo se potevamo iniziare a provare la prima coreografia" disse lei.
"Scusa Flavia, ero immersa nei miei pensieri" dissi subito.
"E io so quali pensieri" rispose ridendo.
"Diciamo che la notizia del Prof. mi ha destabilizzata un po' " dissi ridendo con lei.
"Anche a me. Ma ci pensi? Finalmente li potremmo vedere e magari conoscere!" disse Flavia entusiasta.

Anche lei li amava quanto me, quindi sapeva cosa stavo provando in quel momento.

"Magari.." dissi in tono poco convincente.
"Dai ragazze, non perdete tempo in chiacchiere!" ci richiamó il Prof.

Iniziammo subito a provare e cercai di scacciare dalla mente il pensiero dei ragazzi. Dovevo essere concentrata per la gara, non potevo permettermi distrazioni.

Sono qui, vivimi.  | Il VoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora