L' impiegato

Sono un semplice impiegato della città. Il mio lavoro non mi appassiona granché, è molto monotono e spesso sono costretto ad allungare i miei turni per poter arrivare a fine mese.

Non sono mai riuscito a farmi degli amici tra i colleghi, ci vediamo soltanto nelle pause e quasi non abbiamo il tempo di salutarci.

L'ambiente poi non aiuta. Il mio ufficio si trova in un grande palazzo, da fuori pare quasi una prigione e in un certo senso lo è.

Stamattina, quando sono entrato nel mio ufficio, però ho trovato una grande novità.

Davanti alla mia scrivania c'è sempre stato un muro bianco. Al suo posto però, è stata installata una grande vetrata.

Un po' stupito per questo cambiamento, mi siedo e tiro fuori dalla mia borsa carta e penna.

Oggi mentre faccio calcoli e firmo documenti, il mondo esterno mi tiene compagnia.

Lungo la strada vedo una donna che accompagna il proprio figlio a scuola. Il bambino è spensierato, saltella sul marciapiede, mi ricorda il me del passato, quando ancora non avevo nessuna preoccupazione.

Poco più avanti c'è un bar, all'entrata c'è una lunga fila, deve essere proprio buono. Un giorno potrei portarci mia moglie, se solo avessimo più tempo da passare insieme.

Lungo la strada c'è un gran fermento di auto e passanti.

Alla mia destra riesco a vedere un impiegato di un altro ufficio. Cammina a testa bassa, come se avesse un grande peso sulle spalle. Ha l'aria triste e guarda malinconico i volti felici delle altre persone.

Ora che ci penso, quell'impiegato mi rappresenta. Anche io non posso permettermi di vivere una vita felice, spensierata e libera dalle preoccupazioni. Ho deciso, da domani prenderò del tempo per me stesso, per i miei cari e per vivere la mia vita come desidero.