Ti sei mai chiesto come la storia del piccolo principe potesse mai essere reinterpretata? Io si, e questo è il suo inizio:
Era appena arrivata l'alba nella cittadina sperduta e intorno a lui c'erano rimaste solo erbacce e vecchi ruderi che non facevano altro che tagliare le ombre tra le strade prima di cadere definitivamente al suolo dopo un temporale, oramai era rimasto vagante per anni, e le uniche forme di vita lì consistevano in scarafaggi, insetti e piccoli animali che attendevano la fine dell'inverno all'interno delle tane sottoterra.
Il piccolo J intanto si dedicava alla coltura delle terre rimaste incolte dopo l'evacuazione, e proprio in quel momento stava cogliendo i pomodori o quel che dovevano assomigliargli, erano molto più tozzi e duri, come se quel terreno che un tempo aveva visto così tanti frutti, ora stesse rigettando tutto ciò per lasciare spazio ad un enorme e colorito campo di fiori in cui api e farfalle potessero danzare e librarsi nell'aria.
Fin quando la sua attenzione non fu attratta da un essere la cui forma gli parve familiare, non era un animale, tantomeno uno spaventapasseri, era una donna, vestita con stracci che si stavano logorando ancor di più camminando nelle sterpaglie, si stava dirigendo verso di lui.
Ma la stessa cosa non si può dire per il principe, iniziò a camminare lentamente nella direzione opposta, e prima che l'ultimo passo fu mosso al di fuori di quel terreno così morbido, il suo piede si bloccò, gli sembravano sabbie mobili, ci mise un po' a capire che ciò non era reale, era la sua testa che stava negando la cosa, la sua curiosità aveva agito inaspettatamente e lo aveva paralizzato al solo pensiero di abbandonare una creatura così preziosa e rara.
Decise quindi di girarsi e iniziare ad indicare nel suo verso, gli sembrava la cosa giusta da fare, ma la reazione fu una: una grassa risata completata dalle braccia che abbracciavano lo stomaco e la schiena che si era inarcata.
Era una presa in giro ma il principe non lo sapeva, non conosceva altre persone che non fossero egli stesso, e come tutte le cose che fan ridere, l'istinto lo spinse a cominciare quella infinita camminata che lo portavano al cospetto di quell'essere.'Ehm... Ciao?'
"Ohy! Quindi sei tu il famoso principe di cui parlano tutti?"
'Principe? E di chi stai parlando? Quì non c'è più nessuno!'
Costernato, fu riempito dalla rabbia, non era possibile che ci fossero altri esseri umani, erano tutti andati via prima che il peggio arrivasse.
'E tu come ci sei arrivato quì?'
"Forse volevi dire, ARRIVATA? ti ricordo poi che il mondo è uno, ma di posti ce ne son tanti"
'Ok, Ok, quindi mi stai dicendo che ci sono altri oltre a te?
"No... Son tutti morti anni fa', ricordi ciò che è successo vero?"
'Ovvio, son stato quì tutto il tempo e ho visto tutti scappare in preda al panico'
"Ma tu sei rimasto vedo, il Tg non aveva così tanta ragione alla fine"
'Questo non c'entra nulla, ma non capisco, cosa sei venuta a fare qui?'
"Tu seguimi, e capirai..."E fu in quel momento che la sua immagine da donna mai vista si appresto a diventare trasparente fino a sembrare non più che un banco di nebbia, era diventata ciò che era sempre stata in fondo, ma il principe non lo sapeva, e cominciò così la sua impresa... Il suo viaggio era appena terminato, per reiniziare con il suo obbiettivo...
(Capisci, non è una cosa da tutti i giorni, ma il principe in fondo lo sapeva per quanto non comprendesse)