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"Picche ha colpito ancora, il suo scopo era quello di impossessarsi della vecchia centrale idroelettrica del paese, ma è stato fermato giusto in tempo da delle autorità, i testimoni dicono di aver visto qualcuno vestito di bianco aggirarsi nei pressi delle strade, e in seguito questi vestiti erano completamente rossi, ci sono stati nove mor" spensi l'audio del televisore.

Non ne potevo più di sentire parlare sempre di questo dannatissimo killer chiamato picche.
Perché?
Una volta lasciò sul delitto un Re di picche. Una carta da gioco.

È a piede libero da diversi anni e causa sempre diverse morti.
Non capisco cos'abbia contro il mondo o i luoghi in cui cerca di andare.

Decisi di andare a fare una camminata, è giorno, nessuno mi dovrà rompere le scatole a casa per questa mia decisione.

Vivo con Minho, mio fratello maggiore e, unico amico che io abbia in questa città.
Mi sono trasferito qui poco dopo che iniziarono gli incidenti causati da Picche, non ne ero a conoscenza all'inizio, non capivo bene il coreano, ma a quanto pare c'era qualcuno di cui dovevo aver paura... e potevo restare in Australia al sicuro.
Anche se... onestamente poco mi importa, di certo non sarò io la sua prossima vittima.

Il menefreghismo è sempre stato all'ordine del giorno per me, non ho mai trovato nulla di molto interessante dopo aver perso i miei nonni, nonché parenti più cari, nella mia terra nativa.

I miei genitori scoprirono solo dopo aver dato alla luce mio fratello che i coreani dovevano fare l'arruolamento militare dai diciotto ai trent'anni, e allora hanno deciso di fare un viaggio in Australia, e trasferirsi per un piccolo periodo lì affinché io nascessi. Mio padre e mio fratello tornarono in Corea del Sud per fargli frequentare la scuola lì, mentre per me il destino fu leggermente diverso.

Sono nato con un problema alla schiena.
Fin da piccolo questo, minacciava la mia postura o il mio essere, e allora dovetti fare tante operazioni chirurgiche per sistemarla.
Adesso, all'età di ventitré anni ho ancora qualche problema nel correre... ma non è che mi interessi, si suda, si potrebbe puzzare... chi vorrebbe farlo?
Io onestamente no.

Continuai a camminare guardando il marciapiede, alle volte qualcuno dimentica pezzi di vetro a terra e inciamparsi... di nuovo, non mi va.

Sentii un fisico contro il mio e caddi a terra in mezzo secondo... ovviamente... non ho mai dato neanche importanza alla resistenza fisica.
Notai davanti a me un ragazzo che si massaggiava la spalla.

<<Stai attento>> mi disse con un tono freddo senza aiutarmi, e allora mi alzai da solo.

<<È tutto okay?>> chiesi, purtroppo mi è stato detto di fingere di voler bene al prossimo perché i miei genitori tengono al fatto che io resti in vita... anche se non ne capisco il motivo. Usai il tono più falso che potessi usare e lui sembrò notarlo.

<<Mh...>> sussurrò analizzando il mio viso <<Sì>> io annuì e camminai verso la mia direzione originale senza prestare più attenzione a nulla se non a dove mettessi i piedi.
<<Oi>> disse da lontano, penso ci fossero altre persone <<Biondino sto dicendo a te>> sospirai e mi girai verso il ragazzo di prima.
<<Ti è caduto questo>> vidi il mio telefono nella sua mano e tornai nella sua direzione per riprenderlo.
Non sapevo neanche quando mi fosse caduto.

Presi un respiro prima di parlare <<Grazie>> feci un mezzo sorriso falso per poi prendere il mio telefono dalla sua mano.

<<Di nulla... biondino>> feci un misero inchino con la testa per poi tornare sui miei passi.
Il tono in cui aveva detto l'ultima parola era davvero sinistro, ma onestamente non mi importa, sembrava avere la mia stessa età, perché dovrei aver paura di un tizio del genere?

Criminal - HyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora