Goodbye our singer

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Had the best time and now it's the worst time
But we have to say goodbye

Zayn alzò lo sguardo nella camera d'albergo verso la finestra.
Non aveva la più pallida idea di dove si trovassero, in che luogo nel mondo fossero; le pareti dell'enorme stanza d'albergo lo stavano soffocando.
Sgranò gli occhi.
Aveva la gola chiusa.
Boccheggiò, si aggrappò maldestramente all'aria, senza trovare appiglio capace di farlo alzare.
Riuscì a fatica a raggiungere il davanzale della finestra e solo quando l'aprì riuscì a riprendere fiato. Per un attimo, si sentì libero, poi una fitta al cuore lo fece piegare in due.
No che non era libero. Si fissò i tatuaggi sul braccio; l'inchiostro sulla sua pelle era meno forte rispetto a quello del contratto che aveva con la 'Modest!'.
Scosse la testa ed osservò fuori alla ricerca della calma che necessitava.
Erano le tre di mattina, tutto ancora era buio, stanco, avvolto dall'oscurità e da quella strana quiete che stringe a sé ogni cosa.
Perse tra le stelle i suoi occhi di terra e fango, lasciando che i suoi pensieri vagassero tra gli astri celesti.
Zain.
Questo era lui.
Non era ZaynMalikDeiOneDirection, lui era solo Zain, un ragazzino che aveva vissuto di giochi nell'erba e canzoni urlate a squarciagola per tutto il vicinato. Per lui quello era il suo mondo. Era troppo ingenuo un tempo. Non sapeva quanto il mondo in realtà fosse grande.
Sorrise piano ripensando a sua madre, a suo padre, a Doniya, a Waliyha, a Safaa, ma soprattutto le labbra si distesero quando tra i suoi pensieri comparve il volto ben conosciuto di colei che lo aveva rapito, strappandogli cuore ed anima.
Perrie. Nonostante tutto erano ancora insieme. Nonostante tutto lei lo amava ancora e viceversa.
Nella sua mente corsero le immagini della sua promessa sposa, del loro passato, delle prime timidezze, della loro continua maturità che li modificava, plasmandoli e cambiandoli, facendoli sempre di più innamorare l'uno dell'altro.
Alzò lo sguardo verso l'alba imminente e poi si girò verso il letto.
Vi era sopra la lettera che aveva scritto con tanta fatica- lui che odiava scrivere! - e che avrebbe consegnato a chi di dovuto.
Era stanco ormai.
Si fissò allo specchio.
Le sue braccia coperte di tatuaggi erano striminzite, ormai i suoi muscoli e la sua carne erano tutto ciò che rimanesse di lui.
Pareva un ragno, piccolo e magro, scheletrico, fragile.
Quando fissò il suo volto scosse piano la testa.
I suoi capelli unti e sbattuti verso un lato erano spettinati, la sua barba ed i baffi, erano troppo lunghi, pareva un trentenne.
Il sospiro involontario che gli sfuggì dalle labbra gli fece alzare le spalle e riabbassarle, mostrando quasi le sue ossa. Stava per alzarsi la maglia e fissare il suo stesso scheletro quando un rumore proveniente dalla porta lo fece girare.
Bussarono di nuovo.
"Sono Louis" fu un bisbiglìo che lo fece sorridere.
Aprì velocemente la porta ed abbracciò subito il ragazzo.
Forse fu da quel momento che il ragazzo di Doncaster comprese che stava per accadere qualcosa.
Parlarono il più tempo possibile, abbracciati nel letto, lamentandosi del clima, degli orari, ridendo delle avventure sul palco.. ma quando Zayn toccò il tasto passato, Louis fu certo che qualcosa fosse sbagliato. Che ci fosse qualcosa sotto.
"Ricordi la guerra con il cibo? Dio io non dimenticherò mai quanto ci abbiano sgridato" aveva accompagnato la frase con una risata, Louis aveva rincarato la dose "E quando abbiamo chiuso Niall in bagno di notte? Lo abbiamo terrorizzato povero" scosse piano la testa, con le risate che lo scuotevano.
Poi Zayn lo fissò con i suoi occhi liquidi. Erano caldi e colpiti dalla luce apparivano delle sfumature ambrate.
Ma erano lucidi, poteva vedere le lacrime comparire ai lati degli occhi e le vide scorrere sulle occhiaie e sulle gote magre e secche.
"Louis.. I love you so much you know? Forever Boo" le labbra gli tremarono, facendo suonare la frase come.. un addio.
"Zay.. I love you too bro.. but.." lo fissò. Lo penetrò con i suoi occhi cristallini di sogni e saggezza.
"Z.. Zay.. are you okay?" titubò. Forse non lo voleva sapere.
Zayn tirò su col naso.
"I'm sorry.." poi aggiunse velocemente "Sì.. sto bene"
Ecco. Ecco quella certezza.

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