Selene
Quando arrivo al deposito ho il cuore che martella nel mio petto, un po' a causa della corsa, ma maggiormente per la sensione di non arrivare mai a destinazione.
Mi fermo davanti la stalla, dove le luci dell'alba illuminano metà capanna e la candela della lampada posizionata sulla cassa di legno è quasi spenta.
Il rumore provocato dal vento è l'unico suono udibile, è tutto così silenzioso, fermo, neanche Charlie, che solitamente prima del sorgere del sole è già a lavoro sembra essere arrivato. L'unica cosa che segna la sua presenza è il carro del fieno posizionato a lato della stalla, pronto per essere smistato al bestiame.
Non sono pronta a vedere Tormenta soffrire, ma la cosa che mi tiene piantata, come se avessi i piedi incollati sul terreno, come se non fossi più padrona del mio corpo, è il pensiero di vedere Thomas distrutto. Il suo dolore è il mio dolore, ciò che prova io lo provo, siamo legati l'uno all'altra, due corpi e una sola anima.
Faccio un forte respiro e compio quei passi che mi separano da lui. Quando lo vedo sento già il corpo irrigidirsi e alla vista della cavalla, così magra e sofferente stesa sulla paglia, trattengo un gemito di dispiacere.
Thomas ha la testa poggiata al muro, gli occhi chiusi e la mascella serrata, il corpo rigido dalla paura e preoccupazione, ma noto i brividi percorrergli lungo il polso, lasciato scoperto dalla stoffa della camicia.
Mi guardo intorno alla ricerca del suo cappotto, cercando di fare meno rumore possibile, fino a quando lo vedo buttato all'angolo della stalla, tra i fili di paglia. Mi chino per prenderlo e tolgo con le mani quel che riesco dallo sporco, avvicinandomi a lui. Riesco a sedermi senza che lui apra gli occhi, quando lo sento sospirare.
- Charlie, ti ho detto di...- dice infastidito, voltandosi verso la mia direzione.
Quando i nostri occhi si incontrano tace, ed io tremo senza controllo, a causa di una scossa di brividi lungo la schiena.
- Sono qui- sono le uniche parole ad uscire dalla mia bocca, le uniche che riesco a pronunciare e intreccio la mia mano nella sua, per trasmettergli tutto il mio sostegno, tutto il mio amore.
- Hai corso? Sei venuta da sola? Avrei potuto...- stacca la schiena dal muro, girandosi completamente verso di me, preoccupato dalle mie condizioni.
Sono accaldata, il cuore che pulsa così forte che potrebbe esplodere e il respiro corto. Ho corso senza sosta fino a qui, ma sono sicura che tutto questo non è dovuto alla mia prova atletica.
- Thomas- lo interrompo, prima che possa continuare e indagare ancora di più sul motivo delle mie condizioni.
- Fa freddo, copriti, sono qui- lo rassicuro, sapendo che in questo momento ha bisogno di me e gli poggio il cappotto sul busto.
Gli regalo un bacio sulla guancia, che mi pizzica le labbra e poi poggio la testa sulla sua spalla, sentendo i suoi muscoli rilassarsi sotto il mio contatto e questo mi provoca un sorriso incontrollato.
Culliamo Tormenta che sembra essersi addormentata, con le mani intrecciate, in silenzio.
Non so quanti minuti, ore, passano, non ho più la cognizione del tempo. Io e Thomas restiamo nella stessa posizione, accoccolati l'uno all'altra e di tanto in tanto ci scambiamo sguardi che parlano più delle parole. Ha posato la mano sul mio fianco, per poi avvicinarmi a lui, così da poter permettere al suo cappotto di coprire anche le mie gambe. A Small Heath è ufficialmente giorno, ma il sole che sembrava avrebbe illuminato le strade del quartiere quest'oggi, ha deciso di nascondersi dietro grosse nuvole grigie.
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Non più come prima ||Thomas Shelby||
RomanceSelene è una ragazza con un passato difficile e tragico, ma che grazie alla famiglia Shelby riesce a vivere in amore e affetto fraterno. Gli occhi azzurri di Thomas e la dolcezza di Selene, portano i due ad innamorarsi, vivendo per poco tempo il lor...