Emma stava passando a Henry una tazza fumante. L'aroma della cioccolata calda riempiva la cucina, addolcito dal profumo della cannella. Regina si fermò sulla soglia.
«Appena puoi vorrei parlarti» disse, guardando la donna. Emma ricambiò lo sguardo con un po' di stupore e un po' di timore negli occhi. Si alzò, toccò la spalla del figlio.
«Okay.»
«Sarò nel mio studio» disse prima di andarsene. Sentì i passi di Emma seguirla mentre svoltava per entrare nello studio. Aspettò che si sedesse, poi la guardò negli occhi.
«So di non piacerti» iniziò. Meglio andare dritta al punto. «Ma voglio essere un buon avvocato per te.»
Emma sobbalzò.
«Cosa?»
«Voglio vincere nel processo che ci sarà ma dobbiamo instaurare un dialogo.»
Osservò la donna sbattere le palpebre come se avesse detto qualcosa di particolarmente complesso.
«Perché dici che non mi piaci?»
Regina aggrottò la fronte.
«È evidente.»
Emma sgranò gli occhi.
«Regina, io non volevo offenderti, stavo cercando di ringraziarti...»
«Attaccandomi?»
«Io...» Abbassò lo sguardo. «Non volevo attaccarti, mi dispiace. Non sono brava a parlare con le persone.»
Regina stava per replicare, uno di quei suoi commenti pungenti per cui Mal la rimproverava sempre, ma si trattenne. Prese un respiro. Contò fino a dieci.
«A quanto pare neanche io» ammise infine. Per qualche ragione, le sue parole fecero allargare ulteriormente gli occhi di Emma. «Comunque» continuò spostando lo sguardo sulle carte che aveva lasciato sulla scrivania, senza vederle davvero. «Non dobbiamo essere amiche. Sto sistemando tutto per il tuo caso, penso che il processo inizierà tra un paio di settimane, sicuramente manderanno presto un assistente sociale. Hai dato uno sguardo a quell'elenco?»
«Sì» rispose Emma, il tono di voce piatto come una lastra d'acciaio. «Va bene uno qualunque di quei lavori.»
Regina sollevò lo sguardo, ma Emma stava fissando il pavimento.
«No, non è così. Dovresti fare qualcosa che ti piace, o almeno che potrebbe interessarti.»
Emma si strinse nelle spalle.
«Non so cosa» borbottò.
«Ho selezionato per te posizioni che mi sembravano in linea con le tue abilità. Il meccanico, per esempio, visto che...»
«Il meccanico l'ho già fatto» la interruppe Emma. «Va bene quello.»
Regina mantenne lo sguardo fisso su di lei finché Emma non sollevò quei dannati occhi.
«Ti piaceva?»
Si strinse nelle spalle.
«Non deve piacermi, deve solo permettermi di tenere mio figlio al sicuro.»
Giusto. E poi, non erano affari suoi.
«Va bene, compileremo i moduli per quello.» Accese il computer e stampò il documento. «Firmalo, al resto penso io.»
Emma si alzò, si piegò sulla scrivania quando Regina le porse il foglio e firmò goffamente il documento prima di renderglielo.
«Perfetto. Lo inoltro subito, così per domani avremo una risposta. Henry dovrebbe iniziare la scuola tra un paio di giorni, per te va bene?»
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La strada verso casa
FanfictionRegina è un avvocato di successo che lavora nello studio della madre. Emma è una senzatetto che deve lottare ogni giorno per proteggere suo figlio. Il loro incontro è una casualità, lo scontro è inevitabile, gli eventi che ne conseguono totalmente...