A volte dimentico che Nicholas sia incline all'insonnia anche nella vita reale. Per questo motivo non è accanto a me nemmeno stamattina al mio risveglio. E' seduto alla sua scrivania con indosso il suo pigiama bordeaux e appunta qualcosa con la penna. Metto su qualcosa anche io e lo raggiungo avvisandolo della mia presenza-Nick-si volta a guardarmi.
Mi sorride.-Ciao-mi fa spazio sulla sedia e mi mostra il foglio con su scritte delle annotazioni-A causa del maltempo sono state fatte delle deviazioni agli scali dei voli-spiega indicandomi punto per punto uno schemino creato da lui stesso. Mi piace la sua calligrafia e come riesca a tenere in ordine ciò che segna. Abbiamo lo stesso odore addosso. Pugno allo stomaco. Torno a concentrarmi su quello che sta spiegando-Per questo dovremmo fare scalo a Roma, un giorno intero e alloggeremo qui-cerchia il nome di un posto di cui francamente ignoro l'esistenza- Prima di ripartire per Bruxelles e da lì imbarcarci subito per l'America-
-Oh Italia giusto?-
-Si esatto pizza pasta e Lamborghini-
-Pensavo più a pizza pasta e Ferrari ma a quanto pare io ho gusti più raffinati quanto a auto-
-Quanto a uomini hai già il meglio-ammicca meritandosi da parte mia uno spintone che lo fa cadere dalla sedia.
-Oh mio Dio non volevo farti cadere!-mento. Rido. Di lui e con lui.
-Sono solo debole perché non ho fatto ancora colazione-specifica rimettendosi in piedi-E a proposito dobbiamo sbrigarci o faremo tardi ad arrivare in aeroporto-
-Ai tuoi ordini-è incredibile la sua esigenza ben celata di come voglia avere tutto sotto controllo dietro quell'aria da strafottente che si ritrova. Lo seguo fino alla cucina. Prendiamo posto l'uno accanto all'altro.
-Dormito bene?-Joseph ha tra le mani una cassetta per gli attrezzi-Vado a riparare la staccionata che il maltempo ha divelto approfittando del fatto che non piova-sente il bisogno di giustificare il suo congedarsi.
-Finalmente vi rivedo insieme!-Marisa ci viene incontro con un vassoio carico di profumatissimi croissant e brioche appena sfornate-Siete tanto carini quando siete vicini!-sappiamo che le sue affermazioni hanno un intento innocente ma l'imbarazzo tra noi è tangibile dopo la scorsa notte trascorsa insieme per la prima volta.
Il nostro segreto.
-Siate sempre sinceri nella vostra amicizia e non vi perderete mai per il resto dei vostri giorni- Lascia una pacca sulla spalla a Nicholas-Ti ho visto crescere-gli accarezza dolcemente la guancia. Lui seduto sullo sgabello e lei in piedi hanno praticamente la stessa altezza-Sei diventato proprio un bel ragazzo-Eh si Marisa puoi dirlo forte-E quando ti sposerai e avrai dei figli vedrò crescere anche loro-Certo. Quelli che adotteremo. Ma per quale cazzo di motivo nella mia testa sento di dover esprimere un'opinione in merito? Faccio in modo di liberarmene strizzando gli occhi.
Il suo sguardo si è incupito. Non so bene il perché ma posso immaginarlo. Ancora una volta sente di star tradendo le aspettative dei suoi cari-Tu ce l'hai una moglie o una fidanzata Signor Taylor?-
-Taylor, Taylor e basta-ribadisco ancora-E comunque no, non ho tempo-
-Si trova sempre il tempo per l'amore anzi di solito è l'amore che trova noi quando meno ce lo aspettiamo-mi passo una mano tra i capelli ricci ancora spettinati e sfatti dalla sera prima. Nicholas mi osserva da interminabili secondi impassibile senza nemmeno più bere il suo latte e caffè nella tazza che ha tra le mani.
-Vado a preparare i bagagli-fa un piccolo balzo giù dalla sedia-Se arriviamo in ritardo al check in resteremo bloccati qui altri giorni-non che la cosa mi dispiaccia tutto sommato ma non è il momento di farmi prendere dai sentimentalismo.
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Come in un film
Fanfic-Maledetto me quando ho deciso di accettare questo ruolo e questo copione- L'attore Taylor Zakhar Perez sembra particolarmente nervoso all'idea di recitare un particolare nuovo ruolo per cui ha accettato la parte. A differenza del suo collega, il c...