22. 𝑵𝒐𝒏 𝒕𝒊 𝒑𝒆𝒓𝒅𝒐𝒏𝒐

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Era mattina e, da alcuni minuti lo stava guardando, erano entrambi ancora nudi, coperti dal piumone che il corvino aveva preso la sera prima, lui era bellissimo, era dannatamente stupendo, il respiro dolce, le labbra socchiuse, il viso rilassato, gli occhi color cristallo chiusi, i capelli biondi gli coprivano delicatamente alcuni punti del viso, si trattenne dell'istinto di poggiare le sue labbra su quelle caramellose del biondo.

La porta si aprì con cautela, il viso pallido del cugino dell'Alpha fece capolino dalla porta, Sasuke divenne competente rosso, invece sul viso del maggiore comparve un ghigno divertito, finalmente il suo cuginetto si era fatto quel biondino.

«Stai crescendo troppo velocemente» disse sussurrando asciugandosi una lacrima immaginaria, l'Alpha lo guardò ancora più in imbarazzo, il suo viso era completamente rosso.
«Vai via» disse a bassa voce, per evitare di svegliare il piccolo biondo, che, dormiva ancora beato.

«Sono così fiero di te» disse ancora Shisui, il biondino mugugnò muovendosi lentamente.
«Stai zitto Shisui!» urlò Sasuke senza rendersene conto, Naruto aprì piano gli occhi, per abituarsi alla luce chiara del sole che entrava dalla finestra.

«Bravo hai svegliato il povero Naruto» disse Shisui applaudendo, il biondo si sentiva leggermente spaesato, girò lo sguardo, vide Sasuke, perfetto come al solito, seduto, a petto nudo, con la schiena appoggiata alla tastiera del letto, con il resto del corpo, coperto dalla coperta, poi il suo sguardo si spostò sul cugino del compagno, Shisui era in piedi davanti alla porta ormai spalancata, si rese conto in un secondo momento di essere nudo, le sue guance di tinsero di rosso, ricordò solo in quel momento le belle sensazioni della sera prima.

«Naruto stai bene? Sei rosso» gli disse Shisui, il biondo si riprese dallo stato di trance in cui era caduto, dopo pochi secondi dopo annuì più volte.
«Va bene, io vado di sotto a prepare la colazione, vestitevi e scendete» disse Shisui chiudendo la porta.

Il biondo posò di nuovo il suo sguardo su Sasuke, che lo stava guardando da un po', con un sorriso poco rassicurante stampato in volto.
«Allora boke, ti è piaciuta la nottata di ieri?» chiese avvicinandosi a lui, iniziò ad accarezzare il suo viso e, ad attorcigliare le ciocche dorate di Naruto alle sue dita, il biondino arrossì malamente, tirando un piccolo pugnetto sul torace del corvino.
«Baka!» urlò chiudendo gli occhi, si sentiva in un disagio totale e, quella domanda gli aveva scombussolato ancora di più le idee, stava cercando di mettere in ordine le cose: si era appena svegliato, aveva visto Shisui e Sasuke parlare, era nudo, nel letto con il ragazzo con cui l'aveva fatto la sera prima, wow, erano successe davvero molte cose nell'arco di pochi minuti.

«Ei boke mi ascolti?» chiese il corvino, squotendo leggermente la spalla del biondo, che, era rimasto imbambolato per qualche secondo, egli annuì, per poi guardare con aria confusa Sasuke.
«Potresti solo ripetere? Non ti stavo ascoltando» disse con tono basso il biondo, si sentiva davvero in imbarazzo.
«Andiamo a fare colazione?» cheise ancora l'Alpha, il biondo annuì.
«Sasuke, posso chiederti una cosa?» domandò il biondo, Sasuke annuì, puntando gli occhi pece in quelli azzurri del biondo.
«Non so se lo sai... dopo la prima volta in cui ho sentito la tua voce, i miei occhi hanno iniziato a cambiare colore e, sono tornati azzurri quando ti ho incontrato, sai perché?» chiese con innocenza assoluta, il corvino lo guardò un po' insicuro, era arrivata l'ora di dirgli la verità? Se l'avrebbe presa male? Se dopo aver saputo come stavano veramente le cose, lo avrebbe trovato un bugiardo? Un vigliacco per non avergli rivelato subito la vera versione della storia?

«Ecco, emh... si so il perché» disse, emettendo un sospiro prima di pronunciare le ultime parole, poco dopo, un silenzio pungente avvolse i due ragazzi, portandoli a guardarsi negli occhi «Credo che ti ricordi quando la mattina ti svegliavi ferito, non ricordando cosa fosse successo, ed appunto, i tuoi occhi cambiavano colore» disse portandosi due dita alla radice del naso, socchiudendo gli occhi e, tirò leggermente su il lenzuolo con cui era coperto, per coprirsi maggiormente il petto, leggermente scoperto.

«Farti diventare mio, non è stato facile, per nulla» aggiunse ancora, il ragazzino accanto a lui, lo guardò con sguardo interrogativo, emettendo un verso di domanda, simile ad un "mh?" pronunciato controvoglia «Ho dovuto controllarti, ogni volta che i tuoi occhi cambiavano colore, era perché avevo preso controllo del tuo corpo e della tua mente, ho dovuto farlo per qualche notte, ed ogni volta, la luna, mi diceva chi dovevi uccidere» concluse, dicendo con una punta di disgusto l'ultima parte, gli aveva dato fastidio usare il corpo del ragazzo che amava per uccidere, gli aveva dato fastidio usarlo, per qualcosa che non fossero gesti dolci, gli aveva dato fastidio, usarlo in generale, non era mica un oggetto.

«Q-quindi... ho ucciso?» chiese con tono leggermente spaventato e timoroso, Sasuke l'aveva usato?

«Scusami, non volevo, non avrei voluto, non volevo "usarti", non voglio che nessuno lo faccia e, spero che tu prima o poi mi possa perdonare» disse Sasuke, mimando con le mani delle virgolette, mentre pronunciava la parola 'usato' , dopo chinò il capo e prendendo tra le mani, una delle piccole ed esili mani del biondo, passando le sue dita callose, sulle nocchie color caramello del biondo, la alzò con leggerezza, portandola all'altezza del suo viso, iniziando a baciare con dolcezza, la punta di ogni dita, dal pollice al mignolo, dopo dal mignolo per tornare nuovamente al pollice, tutte le dita, pollice, indice, medio, anulare e mignolo, avevano un gusto dolce, le unghie erano fini e corte, le dita poco affusolate e paffute, affatto femminili, così delicate da sembrare quelle di una bambina.

«Scusami» disse ancora mormorando, dopo poco aggiunse:«Forse ora penserai che sono un vigliacco, per non avertelo detto prima, per non averti raccontato la vera storia, mi dispia-» quella parola, in quel preciso istante, fu interrotta, non in modo brusco, non in modo violento, semplicemente in modo gentile e dolce, nel modo in cui una farfalla si appoggia su un fiore, stando attenta a non rovinarlo, a non piegare i suoi petali, a non rovinare il suo profumo.

Quella parola fu interrotta con un semplice bacio a stampo.

Un piccolo tocco di labbra.

Quelle di Naruto, su quelle di Sasuke, solo per qualche secondo, non di più, non di meno.

Il giusto per fare tingere di rosso le gite del maggiore.

«Sai Sas'ke, certo volte credo che sia il più baka dei teme» disse ridendo, dopo poco si avvicinò al ragazzo davanti a lui, facendo distare i loro volti di forse due palmi di mano, ogniuno sentiva il respiro dell'altro sulla pelle, Naruto sorrise, un sorriso che esprimeva felicità e un poco di divertimento, con un dito, toccò la punta del naso di Sasuke, mettendosi a ridere, una risata argentina, che arrivò come il canto di una sirena alle orecchie di Sasuke, una maledizione, di cui non avrebbe potuto fare a meno.
«E sai perché?» domandò il biondo, ma non diede il tempo al teme di rispondere, al distanza tra i loro volti, si ridusse ancora, arrivando forse a meno di un palmo «Perché sei il mio teme» disse baciandogli ancora le labbra, Sasuke, si trovava immobile, con un grande senso di impotenza, dopo aver realizzato la pressione, delle labbra di Naruto che prendevano contro le sue, sbatté un paio di volte le palpebre, buttandosi sull'esile corpo del biondo con voracia, foga e violenza, Naruto rise.

«Teme, non ho bisogno di perdonati, perché non ti ho mai dato la colpa di nulla» disse con un sorriso Naruto, le labbra del corvino, dopo aver sentito quelle frase, si curvarono imporvvisamente, formando una mezza luna, candida e casta, semplicemente meravigliosa per gli occhi di Naruto.

I due ragazzi, dopo parecchio tempo, si staccarono, guardandosi negli occhi, nero e azzurro, non è una combinazione perfetta? Due colori diversi ma dannatamente uguali, il neri, scuro e diabolico, l'azzurro, chiaro e angelico, ma se così non fosse.

Perché così non era, o almeno, così non era per loro.

Perché, per Sasuke, gli occhi del biondo, erano dannatamente infernali, capaci di rapirlo, solo guardandolo, perché, sorridevano, senza aver bisogno di delle labbra, erano così celesti, sembrava di guardare il cielo, senza dover guadare in alto, era perfetto, come solo il demonio sa essere.

Perché per Naruto, gli occhi del corvino, erano celestiali, neri e perfetti, un cielo senza stelle, che rispecchiava ogni sentimento, ogni sorriso, ogni parola, semplicemente perfetti.

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Angolo me:
HOLA, non sono morta, alla fine, non ho preso una sorta di peste bubbonica e sono ancora viva, fortunatamente (forse)

Non so se finire così la storia, cioè, la fine è perfetta, ma magari dovrei aggiungere altri pezzi?
Ditemi vuoi
Io vi saluto 👋🏻👋🏻

-Dyan

Un demone dagli occhi azzurri|Sasunaru|Original|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora