Spooky Secrets

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Ammetto di essere fiera di me stessa perché sono 500 parole esatte. Questa storia partecipa all'Halloween Vault 2023 indetto da WattpadFanfictionIT. Ovviamente mi sono ispirata alle bellissime fanart di likeafunerall che potete trovare su Instagram.

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Remus detestava le feste di paese. Troppo affollate e chiassose. Un umile allevatore come lui avrebbe preferito restare a casa a poltrire e bere un buon bicchiere di whisky. Purtroppo però, i suoi piani erano stati cambiati.
Il ragazzo artefice di quel cambiamento si presentò, superando un'orda di bambini travestiti da cowboy, fantasmi e diavoletti. Si respirava l'atmosfera di Halloween da tutti i pori, a partire dalle zucche scolpite e illuminate dall'interno con una candela.
«Dov'eri finito?» chiese Remus a Sirius, il quale allungò la mano destra per passargli un dolce.
«È un bignè al caramello. Est française» ridacchiò.
Remus lo assaggiò. Era squisito. Afferrò il suo bastone e si issò in piedi, indicando la strada verso l'uscita.
Sirius aggrottò la fronte e scosse la testa. Voleva restare ancora un po', perché erano ormai rare le volte che restavano fuori tanto tempo durante la notte. Così, lo trascinò verso lo stand in cui vendevano i bignè per fare una scorta.
Remus non si oppose a quel capriccio e lo accontentò. Era bello guardarlo mentre camminava in mezzo alle persone, che intente a festeggiare Halloween, non si preoccupavano del "nuovo ragazzo venuto da chissà dove". Con quei capelli lunghi e neri, la pelle bianca come il latte, non dava l'aria di uno cresciuto in campagna. Quell'aura mistica da cui era avvolto, sembrava attirasse solo le maldicenze degli abitanti del paese. In effetti, da quando era arrivato lui, in una notte di fine agosto, alcuni fenomeni si erano manifestati. Diversi capi da bestiame erano stati trovati morti, e nemmeno quelli di Remus avevano fatto eccezione. Di sicuro, quel ragazzo nascondeva qualcosa.
«Le vostre feste pagane sono divertenti. I miei erano cristiani, perciò solo preghiere e messe.»
Sirius teneva una cesta piena zeppa di dolciumi. Camminava controllando quante caramelle si era sgraffignato dai vari stand e Remus gli stava dietro col suo passo, lasciando che il bastone lo tenesse in equilibrio.
A un certo punto, Sirius si fermò di colpo.
Remus rischiò di sbatterci contro e lo affiancò chiedendo se era tutto apposto. Lui però restò in una postura rigida, le labbra contratte e i suoi occhi grigi come cenere puntati su qualcosa. O qualcuno.
Remus seguì il suo sguardo e vide un bambino con il ginocchio sbucciato. Il sangue fuoriusciva dalla ferita.
Il cesto che Sirius aveva in mano cadde, e il suo palmo premette sul naso e la bocca.
Remus lo artigliò alla spalla e lo trascinò verso i bagni chimici, pensando che stesse per vomitare, ma una volta rimasti soli, Sirius lo sbatté contro il tronco di un albero. Lo baciò con urgenza e nella foga gli tagliò il labbro.
Sirius leccò e succhiò il sangue viscido e scarlatto. L'espressione sollevata si tramutò in inorridita mentre si allontanava da lui.
Remus fu stregato da quel gesto, finché non notò la sclera dei suoi occhi infiammarsi e l'iride diventare bianca e i canini più sporgenti.
Remus cadde a terra. Sirius fuggì.
L'eco dei suoi passi era ormai lontana.

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