INCIPIT

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"Ma non avevamo detto di farla finita?"

"Oh si, ma è così bello, a volte, prolungare le cose..."

Sorriso maliardo.

"Concordo... allora mi faresti quel regalino, Loki, che sai fare così bene...?!"

"Mmm, quale?"

Ancora un sorriso. Gattonare, come un grosso animale selvatico. Avvicinarsi.

"Prolungare... un po', appena un po'...questo..."

Labbra, calde, avvilupparsi sulla carne tesa e bollente. Salata.

"Ah, come sei..."

Silenzio.
Schiena inarcarsi, il petto imperlato, l'areola diafana dei capezzoli raggrinzirsi, le punte tendersi.
Sussulti. Piccoli. Impercettibili. Eccitanti.
Suzione. Nell'aria. I suoni del piacere.

"Sai che... trattenermi può farmi anche molto male?"

"Oh, povero piccolo..."

Un nuovo sorriso, rifrangersi nella bellezza e nell'oro della pelle, oceano blu sconfinato e umido negli occhi.

"Sei proprio crudele con me, sai, fratello?"

"Sì... dillo ancora!"

"Cosa? Che sei crudele o chiamarti... fratello?"

"La seconda, lo sai..."

Mani grandi ad avvolgere le natiche. Sollevare il bacino. Obbligare quelle cosce chiare ad aprirsi, di più, un poco di più, fino alla soglia dell'estremo.

"Ma tu non sei mio fratello, né io lo sono mai stato per te."

"Lo so!" Voce secca, netta. Sollevarsi improvviso su di lui. Sovrastarlo, strappandogli un gemito di disappunto per averlo lasciato andare. "Sei il figlio del nemico..." Scendere sul suo collo e mordere "Sei un maledetto gigante, una stirpe che non esiste più, confinata alle estremità dell'universo!"

"Mmh, bla bla bla, sono anche un dio se è per questo!"

"E sei mio fratello!"

"Non lo sono."

"Ma sei cresciuto con noi, Loki, con padre, con madre, con me."

"Mh, si, si chiama 'adozione', ma di fatto nessun legame di sangue tra noi."

Mani aggredire i polsi. Trascinarli sopra la testa corvina.

"Mi piace sentirmelo dire!"

"E questa... si chiama 'perversione'!"

Ridere. Gambe sollevate sulle spalle tornite.

Sguardi. Intensi. Senza bisogno di ulteriori parole.

"Allora? Che aspetti?"

"Cosa...?"

Sguardi, bruciare.

"A scoparmi, a prendermi, a farmi tuo... Thor!" Lingua aspergere labbra sottili e inaridite da un respiro troppo veloce "Solo pronunciare il tuo nome mi... fa vibrare..."

Ansito. Cedere.

"Non... adularmi..."

"Sai che adoro farlo!"

Una mano sollevarsi e andare a carezzare quell'epidermide intarsiata d'oro.

"Non avremmo mai potuto finirla lì, finirla allora."

"No, Loki."

Dita avviluppare il mento di lui, trascinarlo piano sulla propria bocca.

"Ti ho odiato così tanto..."

Fronte corrugarsi, difficoltà di comprensione di quelle parole.

"Vederti tornare da Midgard, così fragile, così ... buono, magnanimo, quieto... e solo perché quella donna..."

"Basta Loki. La tua pelle sta iniziando a cambiare colore..." Piccoli baci su quel volto di colpo angustiato "Stai diventando freddo, ma non ce n'è bisogno, non ce n'è più bisogno adesso, lei è ...il passato!" Ancora baci, ripetuti, su ogni frammento di pelle "Ora voglio il tuo calore, voglio il mio dio, voglio mio fratello, anche se nega di esserlo!"

"Sai, avrei davvero mantenuto la mia promessa!" Proseguire, come se la mente fosse da un'altra parte. Negarsi a quella dolce, invitante aggressione "Se avessi davvero finito con te, poi sarei andato da lei e..."

"Ancora con questa minaccia?"

"E' sempre valida!"

"Ed è sempre valida la mia, se tu ti azzardi..."

Una luce saettare negli occhi del dio dell'Inganno, le iridi sfavillare di verde smeraldo. Un sorriso sinistro.

"La proteggi e io lo rispetto. Vieni qui..."

Richiamarlo a sé.

"Baciami... baciami... fratello... baciami, ho bisogno..."

Il ghiaccio sciogliersi. Il calore divampare, come il fuoco eterno degli Jotun. Ma un fuoco caldo. Rovente.

Le labbra incontrarsi, le lingue saggiarsi. I corpi perdere di peso e consistenza in quel contatto che precede l'amore.

Mani stringere, carezzare, graffiare, sollevare. Il sesso turgido cercare un varco. Entrare. Scivolare. Penetrare. Intenso, impellente bisogno.

"Sì..."

Le angosce, come demoni silenziosi e drammaticamente umani, scivolare via. Il volto di lei svanire nell'ombra. La pelle del dio tornare chiara, morbida, calda, viva. La mano con i suoi anelli preziosi e le unghie laccate di nero poggiarsi ancora sul viso di lui.

"Come mi vuoi, fratello...? Mi vuoi maschio, per sentire quanto mi fai diventare duro contro il tuo ventre, o mi vuoi femmina, per accoglierti e bagnarti tutto mentre ti spingi dentro di me...?!"

Occhi roteare nelle orbite. L'oceano ingrossarsi. E spingere. Spingersi dentro quella carne stretta e bollente.

"Oh Dei! Oh Loki!"

"Dimmi...!" Dita stringere il mento. Sondarlo fin dentro gli anfratti dell'anima "Dimmelo! Io sono e sarò tutto ciò che vuoi per te!"

Seduzione.

Affondare.

Gemiti. Strozzati. Corpi allacciati e contorti l'uno all'altro.

Il dio del Tuono sprofondato in quella laguna tortuosa e calda, nell'estasi del calore di lui.

"Ti... voglio così come sei... in ogni tua forma..."

Un piccolo sorriso agli angoli della bocca.

"Sei davvero ossessionato da me, fratello!"

"Sempre." Baci. Baci affamati. "Sempre e per sempre!"

Unione.

"Per questo... mi sono lasciato cadere nel vuoto con te."

"E' perché sei folle!"

"E' perché ti amo, mio... splendido dio, gigante di ghiaccio!"

Sorriso. Maliardo. Beffardo. Dolcezza.

"Ah, Thor, Thor... questi umani sentimentalismi...!"

NO REST FOR THE WICKEDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora