Bene, allora fa buon viaggio.

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In questa calda giornata di maggio il sole è alto nel cielo e intorno a me è tutto frenetico. Oggi è stato l'ultimo giorno di riprese ufficiali. Salvo qualche altra piccola scena da dover rifare, correggere, migliorare, con oggi termina un capitolo della mia vita durato 9 lunghissimi mesi. Vorrei dire a Matthew, il regista, che forse è per la recitazione degli ultimi 5 mesi che io e Nicholas meriteremmo l'oscar. Davvero. Sono stati mesi lunghissimi e difficili. Per fortuna le scene di massima intimità tra me e lui, al nostro rientro sul set all'inizio dell'anno si erano già drasticamente ridotte. Quanto ai momenti di complicità forzati, a quegli sguardi e quelle parole, a quei piccoli gesti romantici, è stata una pugnalata al cuore per entrambi, lo so, e lo so perché l'ho visto piangere in maniera sommessa quando ci siamo ritrovati ad affrontare la scena in cui i due protagonisti arrivano a un confronto-scontro e che termina con il loro dichiararsi amore eterno aspettando tempi migliori per urlarlo al mondo. Mi fa incazzare quanto quello schifo di copione si sia rivelato essere una specie di mantra premonitore, una specie di maledizione anzi.

Lo svolgimento della nostra trama però non è stato altrettanto clemente con noi e nemmeno il tempo. Mi ha fatto conoscere una persona che mi ha portato ad esprimere i sentimenti in una forma a me sconosciuta e questa persona è scappata da me quando ha sentito il suo sangue scorrere troppo vicino al mio. Ci siamo evitati per 5 lunghissimi mesi con grande classe, con grande eleganza. Rivolgendoci la parola in maniera educata, riuscendo a condividere spazi e qualche piccola battuta. Mi sono sorpreso a osservarlo troppo a lungo così poche volte che forse inizio a pensare che in fondo avesse ragione lui rispetto al fatto che la mia fosse non altro che un'infatuazione.

Non ho battuto ciglio alla notizia di un paio di mesi fa, già del tutto sgonfiatasi, della sua frequentazione con la sua amica Camila Cabello perché una parte di me sapeva benissimo che fosse una manovra pubblicitaria per promuovere il disco di lei e mi sono detto che in fondo, se pure ci fosse andato a letto, di nuovo, non era cosa che doveva riguardarmi più di tanto.

-Ehi Taylor-spengo con la scarpa la cicca di sigaretta che ho terminato disintegrandola sul pietriccio bianco-Come va?-

Era da tempo che nessuno si fermava a chiacchierare con me provando a farmi questa semplice domanda. Forse tutti danno per scontato il fatto che se una persona sorride abbastanza e abbia abbastanza fama e soldi è perché la sua vita va a gonfie vele.

-Tutto ok , Anne-ricambia il mio sorriso.

-Hai da accendere?-le porgo l'accendino che prontamente mi restituisce.

-E con Nick le cose come vanno?-

Lei sa. Ha sempre saputo.

-E' tutto finito-Alzo le spalle-La nostra amicizia, il tempo delle riprese...-

-Non so cosa sia accaduto tra voi-Fa un tiro alla sigaretta-Ma dai vostri occhi, per quanto abbiate cercato di tenerlo nascosto, traspare tanta tristezza ed è come se tra voi ci fosse qualcosa di irrisolto. Sbaglio?-

-No-mi porto alla bocca nervosamente un'altra sigaretta-Ma forse ha avuto ragione lui –la accendo-Quello che stavamo diventando non ci avrebbe portarti a niente e in questi mesi ho avuto tutto il tempo di metabolizzarlo-

-Te ne sei innamorato Tay?-

Mi lascio andare a una smorfia.

-Credo lo fosse anche lui Tay-una nuvola di fumo aspirato annebbia la vista a entrambi-Ma probabilmente ha avuto paura di ammetterlo-Anne spegne la sua cicca a terra-Gli hai detto che lo ami?-

-Io non lo amo Anne-mi sistemo il polsino della camicia a quadri-Gli volevo bene, gli voglio bene-

-Forse non è quello che voleva sentirsi dire-

Come in un filmDove le storie prendono vita. Scoprilo ora