Blow on my Sea of Sadness
Open my waves
And let the sun touch me inside
Sea Of Sadness, Joy and Grief
Le cose non migliorarono con la partenza di Devi. Anzi, si può dire che peggiorarono in maniera esponenziale.
Prima fra tutte avvenne quella che io avevo bonariamente soprannominato La Caduta di Blade. Mio fratello iniziò ad evitare tutti, compreso il sottoscritto. Si rifugiava nella sua villa troppo grande e se ne stava ore a letto oppure sotto un albero in giardino, sul cui tronco lui e Devi avevano inciso le loro iniziali dentro un cuore.
Io facevo tutto il possibile per tirarlo su di morale. A volte, restavo a dormire da lui per assicurarmi che dormisse davvero e non restasse sveglio. Soffriva d'insonnia già da tempo e, se con Devi la situazione era migliorata, senza Devi eravamo ancora punto a capo.
Non potevo fargliene una colpa, però. Ognuno affronta il dolore a proprio modo, lo so bene. C'è chi fuma e non dorme la notte. E chi scopa e si tatua per nascondere i segni del passato. C'è chi si sposa per sorridere di nuovo. E chi rimane dietro allo stesso ragazzo per anni, facendolo diventare la sua ossessione.
Non sapevo dire quale fosse la soluzione migliore. Forse non ce n'era nemmeno una. Forse l'unica cosa che ci poteva guarire dal dolore era il tempo. Più tempo di quello che avevamo già avuto.
In secondo luogo, accadde quella che Joel aveva definito come La convocazione.
Perry e la nostra addetta stampa Addison convocarono me e il biondo in sala registrazione e ci fecero sedere sul divanetto rosso.
«Che succede?», chiese Joel. I suoi vestiti erano impregnati di fumo e dovetti trattenermi dal ritrarmi. Un dolore fantasma mi percorse la gamba e mi massaggiai il ginocchio con discrezione. Quel ginocchio mi dava ancora fastidio, di tanto in tanto, soprattutto quando ero sotto stress.
«Voglio solo sapere come procedono le cose, tutto qui», si passò una mano sui lunghi baffi.
«Sputa il rospo, Perry. Dicci perché ci hai convocato qui», ribattei aspramente.
Perry sospirò e si posò una mano sulla pancia avvolta da un maglioncino rosa.
«La tournée inizia tra meno di due mesi. Devo sapere se la situazione con Blade si è sistemata».
«Blade starà bene quando partiremo», affermai. Non ne ero per niente sicuro, ma non avrei mai tradito la fiducia di Blade in un periodo così difficile.
«Sono contento di sentirlo», disse Perry. «Allora, non ci resta che selezionare un nuovo batterista».
«Un nuovo batterista?», domandò Joel. Dalla sua espressione si capiva che non fosse entusiasta di quello che aveva sentito. «Perchè mai?»
«Ho parlato con il medico che sta seguendo Devi e ha espresso parecchi dubbi a proposito di un ritorno alla vita vera dopo solo un mese di riabilitazione».
«Tu che ne pensi?», mi rivolsi ad Addie, che era rimasta in silenzio. Era seduta a gambe incrociate sul divanetto rosso e portava una crocchia di capelli biondi sulla testa. Era il suo solito look da casalinga, che mal si addiceva al suo ruolo di addetta stampa. Forse era per quel motivo che l'avevamo scelta. «Credi che sia saggio sostituire Devi? Non ci farebbe fare la figura degli insensibili?»
Lei scrollò il capo e la matita in cima alla sua nuca ondeggiò, minacciando di distruggere lo chignon malfatto.
«Ho un'opinione contrastante su questo argomento, e Perry ne è perfettamente consapevole», esordì con voce calma. «Il tour negli Stati Uniti si deve fare, non possiamo annullare tutto all'ultimo momento, ma sostituire Devi potrebbe danneggiare enormemente la vostra immagine».
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How to love Phoenix Kant [Trilogia How To #2]
Romansa𝐒𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐢𝐛𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐫𝐢𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚 [...] I Joy and Grief sono la rockband del momento. Se una loro canzone passa alla radio, stai certo che la canteranno tutti. E che dire dei suoi membri? Sono da perdere la testa. Il cantante, J...