MARGHERITA

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"Is it safe? Is it safe to be just who we are?"

Due occhi.
Due occhi spenti.
Due occhi verdi.
Due occhi puntati su uno specchio.
Due occhi che non riconoscono l'immagine riflessa.
Due occhi che non sorridono da un po'.

Margherita è questo, è due occhi, due occhi che nascondono il dolore che è stata costretta ad ingoiare per anni sotto lo sguardo attento degli altri, Margherita è notti insonni passate a frenare i suoi pensieri, Margherita è lacrime non versate, parole non pronunciate, silenzi prolungati, cicatrici ricucite, Margherita è musica, musica di passi, musica di singhiozzi soffocati, musica di tasti, musica di cadute, musica di battiti accelerati, Margherita è la copertina di un libro, flessibile e danneggiabile, Margherita è un foglio di carta pieghettato, stropicciato, accartocciato, Margherita è spazi vuoti, mancanze da riempire, Margherita è fatica di cuore, difficoltà di sentimenti, scarsa considerazione di sé, Margherita è solitudine, non desiderata ma cercata, non voluta ma ottenuta, Margherita è vergogna che porta a sfuggire, imbarazzo che porta ad arrossire, Margherita è timidezza, parola scritta, priva di suono, Margherita è diversità, diversità di pensiero, diversità di comportamento, Margherita è controllo, passi pianificati, Margherita è seconda scelta, fraintendimenti, fragilità, inadeguatezza, Margherita è tutto ciò che non vorrebbe essere.
Eppure Margherita era stata anche qualcos'altro, Margherita era stata un sogno, Margherita era stata volontà, Margherita era stata obbiettivi da raggiungere, Margherita era stata desiderio, desiderio di essere compresa, desiderio di essere ascoltata, Margherita era stata fiducia, fiducia nella vita, fiducia nell'amore, fiducia nella felicità, fiducia nei cambi di rotta. Quando aveva smesso di essere tutto questo? Quando aveva smesso di credere nonostante le difficoltà, nonostante le ferite, nonostante gli sbagli, nonostante gli ostacoli?

Sono queste le domande che sembrano traboccare da quegli occhi, sono queste le domande che risuonano nella mente di Margherita, sono queste le domande che vorrebbe urlare all'immagine rinchiusa in quello specchio, ma Margherita ha imparato a non dare un suono ai suoi pensieri, a non dare una forma alle sue paure, a non fare rumore con le sue insicurezze. Un respiro, un altro, riprendere il controllo. Una mano afferra l'altra cercando di fermarne il leggero tremolio. Margherita non può permettersi una sbavatura, un'imperfezione, Margherita non può mostrarsi agli altri per ciò che è veramente, Margherita non può lasciare alcun dettaglio di sé in giro, Margherita deve smettere di essere per continuare a vivere, Margherita deve resistere allo stridere del suo cuore, Margherita non può lasciare che qualcuno guardi nei suoi occhi, Margherita non parla di sé, Margherita sa che altrimenti tutti capirebbero ciò che si nasconde dentro di lei e che, come del resto hanno già fatto in molti, comprenderebbero che starle accanto non sia un'opzione, che amarla sia impossibile.
Margherita è abituata al dolore, Margherita non sorride.

24 anni, 23 mattine a quell'incontro. Guarderà di sfuggita altri 22 volti, berrà altri 21 caffè, incontrerà altre 20 paia di occhi, provocherà altri 19 sorrisi forzati, rilascerà altri 18 sospiri, affronterà altre 17 insicurezze, riempirà altre 16 pagine bianche, ascolterà altre 15 canzoni, lascerà non dette altre 14 parole, non risponderà ad altre 13 chiamate, sussurrerà in risposta a un "come stai?" altri 12 "bene", passerà altre 11 notti insonni, le rimarranno altre 10 paure da sconfiggere, osserverà altri 9 tramonti, avrà altri 8 attacchi di panico, scatterà altre 7 foto, si ripeterà nella mente altri 6 "non sei abbastanza", leggerà altri 5 libri, le sfuggiranno altre 4 lacrime, prenderà altre 3 decisioni, si imbatterà in altri 2 ricordi da evitare, prima che il tempo si fermi ad un giorno di marzo.

Sorrisi||Matteo PessinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora