"Bea mi senti?"
Ritornai alla realtà sentendo la voce di mia madre
"Cosa?"
"Ti ho chiesto se ti andava bene spostare le lezioni di chitarra il mercoledì dopo scuola e quelle di nuoto il venerdì alle cinque"
"Umh?Ah non so, decidi te"
"Va bene, ricordati che oggi devi andare alla visita"
"Bea?"
"Uhm?"
"La visita Bea, dopo scuola"
"Sisi me ne ricorderò"
"Bene, io vado a lavoro, non fare tardi a scuola"
"Si, a dopo"
Mi lasciò un lieve bacio sul capo prima di andare verso la porta, aprirla, uscire e chiudersela alle spalle, un movimento instantaneo e deciso.
Continuai a fissare la porta per un po' aspettando e sperando non avesse dimenticato nulla così da non ritornare.
Decisi di alzarmi, con quelle poche forze che avevo e tutto il sonno in corpo, e andare a riscaldare il latte; Lo versai in una ciotolina e andai in cerca dei biscotti che, dopo aver rovistato in tutti gli armadietti con il cibo, trovai.
Mi misi al tavolo iniziando a pentirmi di aver anche solo provato a fare finta di nulla e mangiare, anche solo un po'.Non riuscivo, mi sentivo in colpa al solo pensiero di farlo, ma azzardai comunque.
Aprii piano la busta e sentire l'odore di quell'impasto zuccherato con dentro il cioccolato, mi fece salire la nausea. Per un momento esitai. Non volevo, però, abbattermi senza nemmeno provarci, così presi un biscotto, prima lo ispezionai come se fosse una qualche arma, poi lo inzuppai nel latte e aspettai quei due/tre secondi e, con la mano tremante e piena di esitazione, portai il biscotto alla bocca e li diedi un morso. Non l'avessi mai fatto. Sentii i sensi di colpa divorarmi ogni parte del corpo e il vomito saliva. Corsi in bagno e mi ci rinchiusi dentro, vomitai per un tempo che sembrò essere infinito.
Quando non mi venne più da vomitare e riacquisii quelle poche forze di prima che nel mentre si erano dimezzate, decisi di farmi una doccia. Aprii l'acqua e aspettai si riscaldasse.
STAI LEGGENDO
Alternative
Short StoryDietro Bea, una ragazza di 16 anni, sempre sorridente a gli occhi degli altri, si nascondono molti più problemi di quanti se ne possano immaginare.