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Ero ancora all'ospedale, nessuna traccia dell'infermiera, ormai si era fatto tardi quindi tornai a casa lasciando un ultimo saluto a Niall.
Uscì fuori da quell'edificio che da giorni era diventato come la mia seconda casa. Mi incamminai, dovevo al più presto procurarmi un'auto, pensai.
Dopo circa venti minuti di camminata arrivai a casa, aprii, entrai e chiusi la porta dietro di me.
Buttai chiavi e cellulare sul divano senza accuratezza. Mi diressi subito in bagno per una rinfrescata, poi subito in cucina a prepararmi un semplice panino per riempire il giusto necessario il mio stomaco e non rimane a digiuno.
Ormai facevo questa vita, stavo la maggior parte del tempo solo o all'ospedale per seguire Niall, non rispondevo alle chiamate di mia madre che mi tormentava da giorni, avevo pensato di mandarle un messaggio giusto per farle il punto della situazione affinché non mi tormentasse più.
Riguardo i miei amici si può dire che non avevo più una vita sociale, quelle poche volte che uscivo lo facevo solo per fare una passeggiata per distrarmi, per comprare qualcosa da mangiare o per andare da Niall.
Negli ultimi giorni la nostalgia dei primi tempi si stava facendo sentire sempre più.
Non facevo altro che pensare, pensare e ancora pensare, a lui, a quello che eravamo ed infine a ciò che ci ha divisi, spero non per sempre.
La mia vita ormai era monotona, stessa routine dal giorno dell'incidente.
Verso le undici andai a dormire, puntando la sveglia alle 8:00 per il giorno seguente.

8:00
La sveglia suonò e mi svegliai di soprassalto, la spensi e iniziai a fare le solite cose.

Dopo quasi un'ora ero pronto ad uscire, pronto a stare al fianco di Niall ancora un altro giorno ma non pronto per sentire cattive notizie, infatti speravo di poterne ottenere delle buone.
Uscii di casa e nei soliti venti minuti arrivai all'ospedale.
Ormai non dovevo nemmeno preoccuparmi a ricordarmi la strada per arrivare alla stanza di Niall, i piedi mi guidavano da soli senza che io lanciassi alcun comando.
Arrivato vicino alla porta, aperta, fui felice di trovare in stanza l'infermiera.
Niall sempre nelle stesse condizioni.
"Buongiorno, come procedono le cose?" chiesi entrando in camera.
"Buongiorno,come vuoi che vadano? Sempre allo stesso modo" mi disse e fece un sospiro.
"Ma come? Ieri gli hanno fatto un intervento..lei sa qualcosa?" Le chiesi intimidito.
"Si, ne sono a conoscenza, ma per quanta confidenza noi possiamo avere non ti posso dire i risultati, anche se vorrei con tutto il cuore, credimi"
"Senta, so benissimo che sia lei che i suoi colleghi non possono farmi sapere niente perché non sono suo parente e bla bla bla...ma io ho davvero bisogno di avere dei chiarimenti, di sapere come procedono le cose, sto passando queste settimane sempre accanto a lui, ho abbandonato ogni cosa, senza l'aiuto di nessuno, certo non me l'ha chiesto nessuno ma penso di avere lo stesso il diritto di sapere, almeno in parte, quello che gli sta succedendo" dissi queste parole quasi come di getto.
"Mi scusi, non volevo sembrare arrogante" mi accorsi del mio atteggiamento che avevo assunto e mi scusai.
"Stai tranquillo. Hai perfettamente ragione. Ora ti dirò delle cose...i medici hanno detto che..." non finì di parlare perché iniziò a suonare l'allarme del pronto soccorso in un'altra stanza.
Io rimasi immobile.

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