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Siamo fatti limitatamente per
coloro che sono degni di nota
che sono sinceramente leali.
E che rarità signorie e signore.
Gia unicità direi.

Chris...
Le sue parole mi stordirono il cuore. Si era presentata da david, impavida come sempre. Gli mancavo, come lei mancava dannatamente a me, e quando la vidi, volevo saltarle addosso, ma rimasi, calmo, dovevo tenere le distanze al momento. Mi fece un monologo assurdo, voleva sapere, e ne aveva tutto il diritto, ma l'avrei tenuta all oscuro, non le avrei fatto più rischiare la vita per me, avrebbe saputo tutto quando sarebbe finito quell'incubo. Ma il suo sguardo ferito e le sue parole, mi annebbiarono, e non potevo darle torto, la stavo escludendo, e soprattutto dopo quello che avevo passato avevo lasciata da sola, mano nella mano avevamo promesso, e io in quel momento l avevo lasciata. Per non cedere allo sconforto mi ripetevo che era giusto cosi, per la sua incolumità, era una sofferenza di entrambi necessaria, per liberarci una volta per tutti da questi stronzi. E come da suo sonetto si avevamo un piano, ben strutturato. Il piano inizialmente era quello di Tris, ma adesso potenziato, praticamente visto che ci tenevano sicuramente sotto controllo, far notare un distacco tra me e lei, litigi, io che vado via di casa, io che sto da david, cosi da fuorviarli e non fare usare più Tris come capo espiatorio per colpire me, le settimane ancedenti a lei avevo accennato qualcosa, era intelligente avrebbe capito, e infatti aveva capito ci fosse un piano, questo ci limitava nei messaggi e nelle chiamate, più che altro direi nulle, non sapevamo chi li aiutasse, quindi se ci fosse qualche hacker del cazzo che controllasse anche quello, doveva essere tutto credibile, poi l occasione perfetta. Al momento lo si erano dileguati ed eravamo sicuri avrebbero colpito di li a breve non appena avrebbero avuto l occasione, ecco perché stare da david, fargli capire che eravamo diventati amici, in relata stava succedendo davvero, ed ecco il momento adatto serata di beneficenza, si un altra, ma stavolta a tema, anni 80 con tanto di aste di antiquariato di alcuni prezzi pregiati. Quindi nessuno avrebbe sospettato se io fossi andato con lui, anzi avrebbero creduto una sorta di pausa da mia moglie, e che fossi li per svagarmi, ed essendo solo li, e li che avrebbero colpito o più che altro colpito me. Ma eravamo preparato tutto nei minimi dettagli perché Carl aveva disposto il suo arsenale di agenti, tutti sotto copertura ovviamente, un piano ben congegnato, sempre che fosse andato in porto, c'era sempre da mettere in conto la probabilità che non riuscisse per un motivo o per un altro, ma ne valeva la pena per lei. E non vedevo l ora di farla finita ricongiungermi con l'amore della mia vita, presto molto presto, la serata di beneficenza sarebbe stata tra una settimanale io sinceramente non vedevo l ora per lei.

Andai a casa più distrutta di prima. Era rimasto freddo, impassibile, come se io non contassi, come se non facessi parte della sua vita, mi aveva ferita. In pratica stavo di merda.ma c era qualcosa sotto, e lo sapevo, già da prima che lui me lo confermasse, non sarei rimasta in disparte a guardare, avrei scoperto a modo mio, il fatidico piano, ero brava a far parlare le persone, una dote che in questo caso mi sarebbe tornata utile, bene non dovevo abbattermi, domani sarebbe stato un nuovo giorno, ci sarebbe voluto tempo ma avrei scoperto cosa avevano in mente. L'unica cosa che mi faceva passare le notti, come le giornate da due settimane era che lui mi amava, stava facendo tutto per me nonostante il comportamento che aveva dimostrato.
Avevo molto tempo libero per me, mooolto, dopo la fisioterapia, mi obbligavano a stare a casa, rischi ecc ma dovevo ingegnarmi per le mie mosse successive. Costrinsi Clay e Stacy a portarmi da Carl. Non appena arrivai in centrale senza preavviso e mi vide mi venne incontro << ciao Carl allora che notizie puoi darmi, credo sia passato troppo tempo, e tu ancora non mi sai dire niente o non mi vuoi dire niente>> << uh tris non dovresti essere a casa, lo dico per la tua sicurezza al momento devi darci ascolto>> << si caro a casa quando mi dirai qualcosa>> << non ho niente da dirti se non che stiamo seguendo delle piste su dove potrebbero nascondersi>< <<eh?>> << eh niente ancora nulla>> << non ci credo>> mi guardo per dire, cosa cazzo le invento<< dico sul serio, ti faro sapere non appena avrò per le mani altro>> << si come mi dovevi far sapere due settimane fa, ma sono sicura che quello che non dici a me lo dici sicuramente a mio marito>> rimase attonito e mi liquido persino << mi dispiace Tris ma è tutto quello che posso dirti, adesso vai ho del lavoro da sbrigare>> << certo ciao>>. Me ne andai indispettita da morire, non mi disse nulla, ma c'era molto di più sotto, pero non potevo fare altro avrei aspettato un altro momento, a volte le maniere diretti non son sempre le migliori, forza e coraggio Tris mi dissi, noverai a capo.
Tallonai David, che ancor peggio di carl, non fece trapelare nulla, Chris li aveva avvertiti, poi caspita non potevo fare chissà che, avevo i segugi dietro, quindi non avevo spazio di manovra, che se non riferivano gli altri, spifferavano loro, tutto e dico tutto a lui. Ed ecco che mi si accese la lampadina!!! Loro sanno, potrei per esempio sottrargli il cellulare e leggermi tutti i messaggi precedenti e vedere se c'è qualche indizio!! Che genialità, mi battei il cinque io stessa. E cosi feci. E tra l altro usai la scusa più vecchia del mondo che proprio perché era stupida era la più credibile ovvero: Stecy scusami potresti prestarmi il tuo cellulare per chiamare mamma, il mio non ha campo, non so perché>> tutto con un tono dolcissimo e gentilissimo, chiamasi ruffianaggine!! << certo tris tineni pure>> << ti dispiace se mi metto nell'altra stanza ho bisogno di uno sfogo con lei, sai per tutto quello che sto vivendo>> << oh assolutamente certo>>, beh nel dire una bugia quando si e cosi sinceri, ci si crede. Andai in camera da letto e mi misi a spulciare, ed ecco il nome di Crhis, pigiai e tornai indietro nel messaggi, cavolo gli dicevano ogni spostamento, la qualsiasi, spesa chiamate ecc, chiamala privacy, non vedevo nulla di particolare e il tempo stringeva, quando eccolo:
mi raccomando, non fate capire assolutamente nulla della serata di beneficenza, se vedete pubblicità o altro cambiate persino strada, fate in modo che lei non lo sappia.
Ed ecco fatto servita in un piatto d argento. Dunque notizie sul ballo di beneficenza e a chi chiedere se non a Caterine?!?! Usci subito dopo restituendo il cellulare e ringraziando. Mi misi comoda nel divano facendo finta che guardassi u. Film, nel frattempo mandai un messaggio proprio a lei:
Caterine mi sai dire qualcosa su un ballo di beneficenza? Bada bene nessuno deve sapere che io ne sappia l esistenza.
Mi rispose subito:
C: Si è il prossimo sabato, serata di beneficenza con asta,e tema anni ottanta me sempre il nostro capo ne fa parte. Che cosa succede? Cosa hai in mente?
T:bene bene: perfetto puoi farmi avere il biglietto d'entrata? Niente voglio solo uscire un po per prendere aria e qua nessuno me lo permette, sicurezza e tutto il resto, ma più sicuro di quel posto voglio dire.
C: sicura che non ci sia altro? Comunque va bene te lo faro avere tramite app.
T: grazie mille sei un amica!! Ho un sesto senso non chiedermi perché. A presto.
C: va bene fammi sapere se ti serve altro, ti voglio bene!!
T: anch'io a dopo:
Perfetto ora dovevo trovare solo un abito senza destare sospetti. Quindi come fare? Ovvio ordinare on line!! Fatto questo mi misi a pensare, come mai lui vuole andare a questo evento?' Non mai stato amante di queste serata, ce un motivo dietro, poi andarci senza di me, inaudito!! Mi arrovellai, ma poi per intuito, forse faceva parte del piano, si lo era sicuramente, altrimenti perché lui li, dovevo andare più affondo, capire meglio, Din don carl. La mattina successiva sarei andata da lui per capire qualcosina in più.
Non dormi gran che la notte, dal resto come ogni notte da quando lui non era li con me. Mi svegliai prestissimo, fisioterapia e poi dissi ai segugi che dovevano portarmi da Carl, sicura che avrebbero avvertito Chris che a sua volta avrebbe avvertito lo stesso Carl. Mi presentai li, come sempre senza preavviso, ed ecco solita prassi Carla che faceva finta di niente, che non sapeva ancora niente, che restava sempre sul vago << sai carl che non me la darai a bere ancora per le lunghe vero? Al momento sto solo facendo finta di crederti, giusto perché tu lo sappia, e non li lasci prendere in giro la mia intelligenza, detto questo ho bisogno di andare nel bagno delle signore, se qui ne esiste uno e no Stecy grazie per una volta non voglio essere accompagnata>> mi avvia e per fortuna quel bagno era dietro un corridoio, perfetto la scappatoia che mi serviva, oramai lo conoscevo quel luogo, andai spedita all'ufficio di carl, senza farmi notare da nessuno, entrai e chiusi la porta dietro di me.mi guardai intorno, in realta non sapevo nemmeno cosa cercare, cosi iniziai a vedere nella scrivania, cosi a casaccio, e notai qualcosa di arrotolato, ovviamente la srotolai, la planimetria di un edificio, una sala immensa con diverse porte e poi un piano sovrastante, boom la sala era quella dell'evento di beneficenza, il piano sarebbe stato per quella sera, non so come, e credo di essere andata oltre le mie possibilità, mi sentivo già migliore di Sherlock Holmes, pero già sapevo quello che dovevo sapere, era ora della ritirata, prima che mi scoprissero. Dopo pochi minuti con non chalance tornai salutai carl e dissi tranquillamente di riportarmi a casa. Sarei stata presente a quel ballo, obbligatoriamente.
Le giornate passavano tutte uguali, per forza facevo sempre le stesse cose, ed ero sempre a casa. Chris non si faceva sentire per niente, per avere ogni tanto sue notizie o chiedevo ai segugi; si ormai gli avevo affibbiato quel soprannome, oppure scrivevo a david e tutti mi dicevano sempre la stessa cosa" sta bene, ti saluta", TI SALUTA, nemmeno fosse un mio zio tornato dal estero, mma. Cercai di vederlo altre volte, ci provai molto spesso in realta, ma ogni volta che andavo da david avevo il sospetto che si nascondesse, lui per giustificarlo mi diceva che era a lavoro o semplicemente che non c'era, ma non ero stupida, era un offesa davvero grave, solo pensarlo, sapevo benissimo gli orari di mio marito e tutte le sue abitudini, lascia credere anche a loro che a tutte le bugie che mi dicevano erano la verità, e quindi andavo a casa. Ma tanto quel sabato, tutto sarebbe venuto a galla, basta non c'è la facevo più.
Quando ero sola, praticamente sempre, mi mettevo a rimuginare su tutto, a pensare se lui in quel momento stava come me, di questo ne ero certa me lo sentivo, un amore come il nostro era viscerale, non cambia solo perché in quel momento eravamo lontani, ormai ero Chris dipendente, davvero. Ogni tanto mi tornava quel malessere alla pancia, nausea, ma sapevo che era tutto dovuto a ciò che stavo provando, non avrebbe potuto essere altrimenti, avevo subito di recente troppe emozioni, la peggiore di tutti la cattiveria ma non quella di uno scherzo di cattivo gusto, ma la peggiore, quella che si fa per cognizione di causa, perché si vuole fare proprio del male altrui, quella che ti logora l animo e non fai più ritorno, da quelle tenebre, è un marchio a vita e la si riconosce subito, è come il petalo di un fiore appassito, che perde tutta la sua bellezza e fa andare lo sguardo altrove. E quei bastardi stavano scaricando tutta la loro cattiveria su di noi. Resistere, dovevo resistere, sarebbe andati tutto bene.
I giorni successivi, erano tutti un sopravvivere. Le mie amiche, le mie più care amiche, mi stettero vicine, accennai loro qualcosa, ma dissi loro che avrei detto tutto nei dettagli a tempo debito, adesso non era il momento. Loro semplicemente capirono, senza dire nulla, mi abbracciarono e basta. Che dire, siamo fatti limitatamente per coloro che sono degni di nota, che sono sinceramente leali. E che rarità signori e signore. Già unicità direi.Ogni tanto avrei voluto mandare qualche messaggio a Chris, ma mi trattenevo, per starmi lontano, non chiamarmi, non scrivermi c'era qualche motivo legato a qualcosa, e per paura non volevo metterlo a repentaglio. Ma stavo male, dannatamente male, anche se facevo la dura e cercavo fi farmi forte, avevo uno tsunami nel cuore e un terremoto nella testa, e una mandria di cavalli nello stomaco, nel vero senso della parola, me lo sentivo proprio sottosopra.
Finalmente arrivo il tanto atteso sabato. Ovvero la serata di beneficenza. Nel mio bagno privato mi ero già preparata tutto. Come abito alla fine avevo scelto e osato, si perché quelloutfit non era da me, un abito lungo a sirena, aderente e rosso, molto semplice in realta a parte la scollatura dietro, molto marcata, si sta pensando bene, volevo farmi vedere in tutto il mio splendore, gli sarebbe venuto un infarto non appena mi avesse vista, soprattutto perché non sapeva che sarei stata li, effetto sorpresa!! Abbinai delle decollate nere e stesso colore di borsa. Un trucco molto semplice che mettesse in risalto la naturalezza del mio viso, il tutto completo da un rossetto rosso, stesso colore del vestito. Ovviamente mica potevo farmi vedere dai segugi, erano nel piano sotto, avevo detto che volevo fare una lunga doccia rilassante, loro sanno, in realta proprio in questo momento sto scappando dal altra porta, ebbene si abbiamo due entrate per mia fortuna, fuggita da sotto il loro naso. Prendo la macchina e via. Arrivo finalmente nel luogo dove si terra la serata, mi sento emozionata e anche molto ansiosa, non sono mai stata in questi posti soprattutto da sola. L'interno e già colmo di gente, e noto da subito che come succede sempre per questi eventi, da quel poco che ormai so, non badano a spese, e in effetti il suo interno è meraviglioso, curato come sempre nei minimi dettagli, in realta iniziano a piacermi queste evenienze, più che altro per sfoggiare quei meravigliosi abiti lunghi, che mi fanno sentire come se stessi leggendo uno dei miei romanzi in cui lei elegantissima e passa una serata meravigliosamente romantica con il suo uomo, rappresentazione proprio calzante per la serata, almeno mi auguro. Cellulare in mano con il mio pass virtuale, lo mostro e immediatamente entro. Aguzzo un po gli occhi e vedo finalmente un volto amico, Caterine. Le vado subito incontro << Cat finalmente qualcuno che conosco, mi stavo sentendo terribilmente sola, sei stupenda, hai visto chi sai tu?>> sparai tutto a raffica << Tris prima o poi mi farai venire un colpo e che schianto che sei anche tu, tuo marito riperdere la testa e forse anche tutti gli altri uomini presenti Comunque sono la infondo, stanno parlando con qualche pezzo grosso sicuramente>> ma io senti tutto ovattato perché non appena lei mi disse la direzione dove fossero e io guardai, i miei occhi si incatenarono ai suoi, prima stupiti, poi lussuriosi, si mise a guardare tutta la mia figura, bene pensai ho fatto breccia, colpito e affondato, tre punti direttamente per me. Distolsi lo guardo e vidi che accanto a lui david aveva capito, mi fulmino in modi diversi, che non mi seppi spiegare. Stavo per girarmi di nuovo verso Cat per darle retta, quando proprio due minuti dopo una mano mi si poggio delicatamente alla base della mia schiena, Sun alito caldo nel mio orecchio<< mi farai morire, sei meravigliosa... ma perché sei qui? Ho fatto di tutto per tenerti lontana, ma non dovrei sorprendermi, riesci sempre a capire>> mi venne la pelle d'oca, brividi, il mio cuore, si persino il mio cuore si smosse, mi girai per guardarlo dritto negli occhi, e fu ancora peggio della sensazione precedente. L'azzurro dei suoi occhi era un cielo misto tra tempesta e sereno, e al centro la stella più luminosa di tutte, il sole, si aveva il sole negli occhi. Quasi non riusci ad articolare un pensiero, ma cercai di riprendermi, mi schiaffeggiai mentalmente << sorpresa, ti prego basta torna da me, so che vuoi solo proteggermi, ma saremo al sicuro se insieme ti prego non tenermi più all'oscuro>> mi guardo per un minuto che sembrarono ore << ti amo, mi dispiace ti spiegherò tutto ma adesso devi andare via di qui, puoi farlo per me? abbiamo un piano, ti fidi di me?>> << con tutta me stessa>> << vai a casa ti amo>> << ti amo>>. Beh quel breve incontro era tutto quello che mi serviva, mi rassicuro, sapevo che c'era un motivo, ed eccolo li. Per una volta gli avrei dato retta e sarei andata a casa. All'entrata vidi già che mi aspettavano Stecy e Clay, li aveva già avvertiti, e avevano un espressione, alquanto infuriata, potevo ben capire. Li raggiunsi. Mi guardai un ultima volta indietro, e trovai il suo sguardo appoggiato li, su di me, mi sorrise, e io sorrisi a mia volta, folgorati l'uno per l altra.
<< ragazzi prendo la mia auto potete seguirmi, non vi preoccupate faccio la brava, dritta a casa>> << per forza se non ti uccide tuo marito lo facciamo noi>> << hahahahah spiritosi, forza andiamo>>. Mi misi tranquillamene alla guida, le strade erano buie ovvio era serata inoltrata, quindi non mi accorsi di alcune ombre, mi sembravano provenissero dal esterno e invece no, nemmeno me ne accorsi, tutto successe velocemente, mi senti qualcosa di freddo puntato alla testa<< piccola fai esattamente ciò che ti dico se non vuoi morire in un tragico incidente, di nuovo>>.

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